A proposito di alberi

Spettabile Redazione, Gentile Direttore,

nessun commento ma un ricordo importante:
L'ALBERO E' UN'OFFICINA: ECCO IL SUO LAVORO IN CIFRE.
Un albero in cifre.

Il discorso parte da una grande pianta secolare, alta 25 metri, con una chioma di 15 metri di diametro: in 50 anni quest’albero offre all'uomo servizi per 250 milioni di lire.

Ecco quanto vale la sua produzione d’ossigeno, la fissazione dei gas e vapori tossici, l'abbattimento del pulviscolo atmosferico, la depurazione batteriologica dell'aria, l'emissione di vapore acqueo e la regolazione termica, la funzione di schermo antirumore e frangivento, la conservazione del suolo, il sostentamento e rifugio per altri esseri viventi, la produzione di biomassa vegetale.

Questo albero in un'ora d’attività vegetativa, produce 1.710 kg. d’ossigeno e si divora 2.350 kg. d’anidride carbonica. Come dire che produce giornalmente ossigeno sufficiente alla respirazione di tre persone ed elimina anidride carbonica prodotta in una giornata da 1.000 metri cubi di volume abitativo.

La sua chioma ha un volume di 1.800 metri cubi, é provvista di 600.000 foglie con una superficie interna, costituita dalla somma delle superfici cellulari assimilanti, pari a 160.000 metri quadrati.

In un'ora ogni metro quadrato di superficie fogliare, in condizioni ottimali di luminosità, umidità e temperatura, effettua uno scambio gassoso che raggiunge i 5.000 litri d'aria.

L'albero in esame, in una sola ora, potrebbe ricambiare 8.000.000 di litri d'aria; in dieci ore un volume pari all'aria respirata da 800 persone in una giornata di lavoro pesante.

Se abbattessimo quest'albero, per riottenere una simile azione vitale, bisognerebbe sostituirlo con 1.800 giovani alberi, supposto che essi abbiano una chioma del volume di 1 metro cubo ciascuno.

E' opportuno ricordare che per assimilare anidride carbonica prodotta dalla respirazione di un uomo basta un albero, mentre ne occorrono 75 a persona per riciclare questo stesso gas presente nell'aria di una città industriale.

Protezione ed equilibri.

Due o tre alberi, appena adulti, sono sufficienti a fornire l'ossigeno necessario alla vita di una persona. Di contro, però, un solo litro di benzina combusta nel motore di un'automobile di media cilindrata distrugge tutto l'ossigeno da loro prodotto in un giorno. In un'ora la stessa automobile brucia ossigeno sufficiente a mantenere in vita un uomo per 15 giorni.

I poco più di sei milioni d’ettari di foreste italiane, durante l'anno, fissano 50.000.000 di tonnellate di carbonio e ne liberano 100.000.000 d’ossigeno.

In un anno per vivere, gli italiani consumano globalmente 16.000.000 di tonnellate di questo gas.

Il rimanente è utilizzato dalle altre forme di vita, ma molto viene anche sacrificato al progresso tecnologico. A tale proposito, bisogna tenere presente che la distruzione dell'ossigeno sulla terra prosegue al ritmo 1,6 volte più rapido della produzione naturale. Questa poco confortante rivelazione degli scienziati dovrebbe far riflettere.

In ogni litro d'aria presente nelle strade urbane non alberate, vi sono da 10.000 a 12.000 particelle di particolato atmosferico. Nelle stesse strade affiancate, da due semplici filari d’alberi, il dato scende a 3.000 o a 1.000 particelle per litro d'aria.

Una superficie erbosa fissa annulla da tre a sei volte più pulviscolo di una superficie senza erba, un albero esercita questo potere abbattente 10 volte più di un prato.

In un anno un ettaro di bosco (10.000 metri quadrati) può liberare nell'aria 20 tonnellate d’ossigeno e fissarne 10 di carbone dell'anidride carbonica dell'atmosfera. Lo stesso bosco, sempre annualmente, può assorbire e neutralizzare anidride solforosa, protossido d’azoto, aldeidi, benzopirene ed altri gas e vapori tossici e filtrare polveri e pulviscoli velenosi per una quantità che va dalle 30 alle 80 tonnellate.

Una corrente d'aria inquinata dalla presenza di un elevato tasso d’anidride solforosa (mg. 0,1 per metro cubo d'aria) sarebbe completamente depurata se potesse attraversare un solo ettaro di bosco.

Un albero secolare, in una giornata di solleone, può liberare, sotto forma di vapore traspirato, circa 600 litri d'acqua assorbita dal terreno dal suo apparato radicale che può raggiungere la lunghezza di 800 km. in un faggio, 600 km. in un pioppo, 600 km. in una betulla.

Un albero, durante un'estate, traspira 10.000 litri d'acqua, mentre un ettaro di bosco ne cede all'aria 3.500.000, restituendo all'atmosfera il 60 - 70% dell'acqua meteorica che senza alberi non verrebbe più ridata agli strati d'aria sovrastanti, raggiunti sino a 1.500 metri d'altezza dall'evaporazione vegetale.

Una faggeta di 115 anni traspira in 365 giorni una quantità d’acqua pari a 272 mm di pioggia, raffrontabili ad un terzo e sino alla metà della precipitazione annua normale de quella località forestata. Una fascia boscosa di appena 200 metri di profondità, formata da alberi aventi un'altezza media di 20 30 metri, quasi annulla l'intensità di un forte vento per circa 400 metri, partendo dalla base dell'ultimo albero esterno della fascia. La stessa barriera riduce i rumori anche di 34 - 40 decibel.

In 100 ettari di foresta possono vivere in stato ottimale, senza creare squilibri ambientali, uccelli, rettili, artropodi vari e miliardi di miliardi di microrganismi.

Nelle 35 tonnellate di humus e di foglie che formano il substrato di un solo ettaro di bosco naturale, si trovano 2,2 tonnellate di piccoli esseri viventi costituiti da gasteropodi, molluschi, vermi, insetti, aracnidi, protozoi e batteri.
 
Marco Raja

Cordialmente.                                                                                        
Giovanni Bartolozzi
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