Olginate: l’ARCI in festa per i suoi 70 anni, presentato il libro e premiati 5 soci storici
Un luogo di incontro e di aggregazione per centinaia di persone, ormai soprattutto pensionati, fortemente voluto per "ricucire" le cicatrici e gli strappi lasciati dalla guerra nel tessuto sociale, nonché per ritrovare la propria autonomia, inevitabilmente venuta meno durante il periodo fascista, e ripartire insieme verso un futuro migliore. È un traguardo importante quello raggiunto dal Circolo ARCI di Olginate, che per celebrare il suo 70° anniversario di fondazione ha realizzato un volume pieno di ricordi, documenti d'epoca e fotografie, presentato al pubblico nella mattinata di oggi, domenica 12 novembre.
L'incontro - organizzato, ovviamente, nei locali di Piazza Roma - è stato anche l'occasione per consegnare alcuni riconoscimenti a cinque olginatesi che, in un modo o nell'altro, hanno fatto la storia del Circolo: si tratta di Dino Cornara (uno dei fondatori), Luigi Fumagalli e Gerolamo Gilardi (entrambi classe 1922, assidui frequentatori dell'ARCI), nonché Felice Corti e Giovanni Lambrughi "del Tarchét", tra i "pionieri" della Bocciofila Tentorio, scomparso nel 1973 e rappresentato quest'oggi dal nipote, che ha "ereditato" il suo nome.
"Si può dire che la nostra storia sia cominciata ufficialmente il 1° gennaio 1947, quando una delibera comunale, firmata dall'allora sindaco Giuseppe Bianchi, diede la possibilità ad alcuni nostri concittadini di affittare i locali "sotterranei" in Piazza Roma per costituire finalmente una nuova associazione" ha raccontato il segretario Mario Mione. "Tra i primi soci, 240 in tutto, c'erano un paio di impiegati, due o tre commercianti e altrettanti artigiani, mentre tutti i restanti erano operai e contadini. Prima dello scoppio della guerra, quella che attualmente è la nostra "casa" aveva ospitato un nutrito gruppo di socialisti, per poi lasciare forzatamente spazio al dopolavoro fascista e, infine, accogliere diversi esponenti e "simpatizzanti" del Partito Comunista. Fin da subito, però, l'ENAL (Ente Nazionale Assistenza Lavoratori) mandò a presidiare dei commissari prefettizi, che risultarono essere gli stessi di prima, "ex fascisti" si potrebbe dire, tanto che già nel 1949 molti circoli, tra cui il nostro, decisero di revocare l'iscrizione all'Ente, non senza conseguenze per l'attività, che perse, ad esempio, la licenza per la vendita di cibo e bevande. Di loro iniziativa, poi, i soci sborsarono ben 450.000 lire per sistemare i locali, un po' malmessi: fu davvero un grande sforzo per loro, semplici operai e contadini, che però dimostrò il loro forte desiderio di ripartire con uno spirito nuovo, dalle macerie lasciate dalla guerra".
Tra gli anni '60 e '70, l'ARCI di Olginate raggiunse persino la quota dei 400 soci, di qualsiasi "fede" politica, per i quali il Circolo era praticamente una seconda casa: lì, infatti, si ritrovavano quasi quotidianamente per giocare a bocce, a carte o a biliardo, ma anche per organizzare feste, tornei sportivi e gite fuori porta, così come per ascoltare le partite di calcio alla radio o per guardare la televisione, ai tempi ancora una presenza rara nelle singole case. Dopo un periodo di difficoltà dovuto presumibilmente alle crisi politiche degli ultimi anni, attualmente gli iscritti all'ARCI sono circa 220, una cinquantina dei quali frequenta abitualmente i locali Piazza Roma fin dalle prime ore del mattino per bere un caffè, fare due chiacchiere e giocare a carte. ''Quello di Olginate - ha precisato Mario Mione - è stato anche il primo Circolo in Provincia di Lecco a bandire le slot machines, "per un senso di responsabilità".
Ai festeggiamenti per il 70° anniversario dell'ARCI, presieduto da Gianni Gilardi, hanno partecipato anche Davide Ronzoni, numero uno del Comitato Provinciale, e il sindaco Marco Passoni: il primo cittadino, in particolare, ha elogiato la capacità dei membri del Circolo - alcuni dei quali, da semplici operai o contadini, sono riusciti a diventare lavoratori autonomi e persino imprenditori - di partire "dal basso" per costruire una realtà solida e concreta, "sempre fonte di grandi insegnamenti per tutti noi, me compreso".
Terminata la presentazione del libro, i soci dell'ARCI hanno svelato a tutti i presenti la "placca" commemorativa del 70° anniversario, affissa su una delle pareti interne del Circolo al fianco di un'altra targa - realizzata attraverso la scansione delle dieci pagine della storica delibera del 1947 - che ricorda i nomi di tutti i primi 240 soci dell'Associazione. Oltre che per tutti gli amici olginatesi scomparsi, tra cui il primo presidente Battista Amigoni e il primo segretario Giuseppe Milani (Peppino), una menzione speciale è stata per lo stesso segretario Mario Mione, instancabile "tuttofare" del gruppo, al quale la nipotina Bianca ha consegnato una simbolica pergamena in segno di gratitudine per il suo costante impegno a favore dell'ARCI di Olginate.
La mattinata si è conclusa con un ricco rinfresco in compagnia. Il pranzo conviviale riservato ai soci, invece, è in programma per il prossimo lunedì 20 novembre presso il Ristorante "Lavello".
Il segretario Mario Mione
L'incontro - organizzato, ovviamente, nei locali di Piazza Roma - è stato anche l'occasione per consegnare alcuni riconoscimenti a cinque olginatesi che, in un modo o nell'altro, hanno fatto la storia del Circolo: si tratta di Dino Cornara (uno dei fondatori), Luigi Fumagalli e Gerolamo Gilardi (entrambi classe 1922, assidui frequentatori dell'ARCI), nonché Felice Corti e Giovanni Lambrughi "del Tarchét", tra i "pionieri" della Bocciofila Tentorio, scomparso nel 1973 e rappresentato quest'oggi dal nipote, che ha "ereditato" il suo nome.
Primo a destra Dino Cornara, classe 1927, tra i fondatori del Circolo
"Si può dire che la nostra storia sia cominciata ufficialmente il 1° gennaio 1947, quando una delibera comunale, firmata dall'allora sindaco Giuseppe Bianchi, diede la possibilità ad alcuni nostri concittadini di affittare i locali "sotterranei" in Piazza Roma per costituire finalmente una nuova associazione" ha raccontato il segretario Mario Mione. "Tra i primi soci, 240 in tutto, c'erano un paio di impiegati, due o tre commercianti e altrettanti artigiani, mentre tutti i restanti erano operai e contadini. Prima dello scoppio della guerra, quella che attualmente è la nostra "casa" aveva ospitato un nutrito gruppo di socialisti, per poi lasciare forzatamente spazio al dopolavoro fascista e, infine, accogliere diversi esponenti e "simpatizzanti" del Partito Comunista. Fin da subito, però, l'ENAL (Ente Nazionale Assistenza Lavoratori) mandò a presidiare dei commissari prefettizi, che risultarono essere gli stessi di prima, "ex fascisti" si potrebbe dire, tanto che già nel 1949 molti circoli, tra cui il nostro, decisero di revocare l'iscrizione all'Ente, non senza conseguenze per l'attività, che perse, ad esempio, la licenza per la vendita di cibo e bevande. Di loro iniziativa, poi, i soci sborsarono ben 450.000 lire per sistemare i locali, un po' malmessi: fu davvero un grande sforzo per loro, semplici operai e contadini, che però dimostrò il loro forte desiderio di ripartire con uno spirito nuovo, dalle macerie lasciate dalla guerra".
Tra gli anni '60 e '70, l'ARCI di Olginate raggiunse persino la quota dei 400 soci, di qualsiasi "fede" politica, per i quali il Circolo era praticamente una seconda casa: lì, infatti, si ritrovavano quasi quotidianamente per giocare a bocce, a carte o a biliardo, ma anche per organizzare feste, tornei sportivi e gite fuori porta, così come per ascoltare le partite di calcio alla radio o per guardare la televisione, ai tempi ancora una presenza rara nelle singole case. Dopo un periodo di difficoltà dovuto presumibilmente alle crisi politiche degli ultimi anni, attualmente gli iscritti all'ARCI sono circa 220, una cinquantina dei quali frequenta abitualmente i locali Piazza Roma fin dalle prime ore del mattino per bere un caffè, fare due chiacchiere e giocare a carte. ''Quello di Olginate - ha precisato Mario Mione - è stato anche il primo Circolo in Provincia di Lecco a bandire le slot machines, "per un senso di responsabilità".
Da sinistra, seduti: il presidente Gianni Gilardi, Gerolamo Gilardi, Luigi Fumagalli, Felice Corti
Al microfono Davide Ronzoni
Ai festeggiamenti per il 70° anniversario dell'ARCI, presieduto da Gianni Gilardi, hanno partecipato anche Davide Ronzoni, numero uno del Comitato Provinciale, e il sindaco Marco Passoni: il primo cittadino, in particolare, ha elogiato la capacità dei membri del Circolo - alcuni dei quali, da semplici operai o contadini, sono riusciti a diventare lavoratori autonomi e persino imprenditori - di partire "dal basso" per costruire una realtà solida e concreta, "sempre fonte di grandi insegnamenti per tutti noi, me compreso".
Al microfono il sindaco Passoni
Terminata la presentazione del libro, i soci dell'ARCI hanno svelato a tutti i presenti la "placca" commemorativa del 70° anniversario, affissa su una delle pareti interne del Circolo al fianco di un'altra targa - realizzata attraverso la scansione delle dieci pagine della storica delibera del 1947 - che ricorda i nomi di tutti i primi 240 soci dell'Associazione. Oltre che per tutti gli amici olginatesi scomparsi, tra cui il primo presidente Battista Amigoni e il primo segretario Giuseppe Milani (Peppino), una menzione speciale è stata per lo stesso segretario Mario Mione, instancabile "tuttofare" del gruppo, al quale la nipotina Bianca ha consegnato una simbolica pergamena in segno di gratitudine per il suo costante impegno a favore dell'ARCI di Olginate.
La mattinata si è conclusa con un ricco rinfresco in compagnia. Il pranzo conviviale riservato ai soci, invece, è in programma per il prossimo lunedì 20 novembre presso il Ristorante "Lavello".
Benedetta Panzeri