Qualche primissima conclusione sul caso della sospensione dal servizio, dei medici Del Boca e Baraldo

Gregorio Del Boca e Gedeone Baraldo
1) La prima e irrimediabile conclusione riguarda la figura di venditori di pere cotte - altresì detti peracottari - degli esponenti locali della Lega Nord. L'ignoto (neanche poi tanto) autore del famigerato post - che si continuerà a nascere a Merate, al di là dei disinformatori di professione - non solo dovrebbe essere messo alla porta perché ha utilizzato senza autorizzazione il logo del gruppo Consigliare "Prospettiva Comune" ma anche dovrebbe passare per un consulto in via Parini. Sia mai che gli esperti là acquartierati riescano a sbloccare qualche neurone.
2) La solidarietà delle donne - ma anche di tanti mariti e padri - sta raggiungendo livelli mai visti prima. Alla casella postale di merateonline (redazione@merateonline.it) sono giunte sinora oltre 350 mail con tanto di firma e indirizzo di posta elettronica. L'hanno ribattezzato il "gazebo online", la prima petizione online in provincia di Lecco, un modo diverso per partecipare. Pronti tuttavia a scendere in strada. Bisogna che qualcuno lassù nel capoluogo prenda buona nota. Se la sospensione fosse toccata a un professionista del Manzoni - supponiamo a Rinaldo Zanini - forse sarebbero arrivate le lettere di solidarietà dei famigliari. Ma non ne siamo sicuri.
3) Col suo intervento in tipico politichese l'assessore Gallera ha deluso un po' tutti. Ma qualcuno ha mai scritto che l'ospedale chiude? Anche il direttore Manfredi ci ha sorpreso, sfavorevolmente: qualcuno ha scritto che il reparto di Ostetricia Ginecologia abbassa la saracinesca? Né l'una né l'altra cosa. Sappiamo bene che non è uso sparare il colpo secco. Farebbe troppo rumore. Basta applicare la tecnica waterboarding, diffusa a Guantanamo. Si provoca un lento annegamento della struttura fino a che i dati di produzione diranno che non è più conveniente economicamente. Non siamo esperti, ma neanche fessi. E questa tattica l'abbiamo conosciuta - e combattuta - sin dal 2000.
4) La politica locale è scesa in campo: si sono espressi il consigliere regionale del PD Straniero, il segretario provinciale del Carroccio Nogara, i sindaci di Merate e Casatenovo che ne parleranno in settimana ai colleghi dell'ambito distrettuale, vice sindaco e minoranza di centrosinistra meratesi. Come dicevamo, non pervenuta la Lega cittadina, Forza Italia e il Movimento 5 Stelle la cui preoccupazione maggiore registrata in questo 2017 è stata la soppressione della notte bianca. Non pervenuti neppure i consiglieri di Energie per l'Italia Piazza e Nava, forse impegnati a spiegare a quale ennesimo gruppo semi clandestino si sono iscritti.
5) E ora? Già la domanda è: che cosa può succedere da qui all'11 dicembre? I ricorsi legali pensiamo siano già partiti ma anche con la procedura d'urgenza è difficile che arrivi un parere del magistrato prima della decorrenza della pena. Si dice da più parti che sarebbe nei poteri del direttore generale posticipare l'inizio pena. Beh se così fosse, è auspicabile che Stefano Manfredi si applichi, almeno per consentire un primo giudizio del tribunale. Anche perché se poi fosse favorevole ai condannati è chiaro che di teste ne dovrebbero rotolare parecchie. Manfredi può salvare la sua. Ma deve agire. Se invece il giudizio sarà di conferma dei "reati" accertati dalla Commissione, potrà sempre dire che ha concesso i termini della difesa e, soprattutto, ha mantenuto inalterata la struttura operativa del reparto, tranquillizzando, almeno per un po', le centinaia di donne già oggi sufficientemente incazzate.
6) Fosse per noi - e l'abbiamo proposto ufficialmente - assegneremmo al reparto di Ostetricia-Ginecologia del San Leopoldo Mandic, l'ambrogino - che si distribuisce, a volte anche ad mentula canis il 7 dicembre - o tutt'al più, se sono già finiti un attestato di benemerenza in pergamena, idealmente attribuito a tutto il personale del presidio che, nonostante il waterboarding, resiste. E lotta con noi.
7) Ultima ma non meno importante annotazione: dopo aver sfiorato i 40mila accessi unici in un solo giorno con oltre 107mila pagine viste, merateonline ha nuovamente superato i 30mila accessi unici giorno all'indomani della diffusione del "caso Del Boca", (oltre 60mila con i siti gemelli casateonline e lecconline) ottenendo così il 20.mo posto in campo nazionale della classifica indipendente di shinystat. A conferma, non solo del lungo cammino percorso da quel lontano 1 giugno 2000 ma anche, e soprattutto, dell'attenzione massima con cui il territorio segue la vicenda.
Un segnale, insomma, che i riflettori sono accesi. E anche le contraeree.
Claudio Brambilla