Galbiate: in consiglio il 'grazie' a Sonia Calatroni, discussione sul 'sociale' e il piano diritto allo studio

Il sindaco Benedetto Negri, la signora Sonia Calatroni e l'assessore Elisa Foti
Ad inaugurare il Consiglio Comunale galbiatese di giovedì 30 novembre è stato il sorriso commosso di Sonia Calatroni, premiata dall'Amministrazione Comunale per la sua generosa donazione di 5.000 euro a favore dei due asili statali di Galbiate. Sotto lo scrosciare degli applausi dell'assise, il sindaco Benedetto Negri ha infatti omaggiato la donna con un riconoscimento da parte dell'assessore all'istruzione Elisa Foti e del Comune, per poi dare inizio all'assemblea consigliare.
Meno placido è stato invece il clima durante la discussione dei punti all'ordine del giorno introdotti da quello forse più tagliente, ovvero l'interrogazione presentata dal capogruppo di minoranza Movimento 5 Stelle Manuele Rusconi in relazione all'alienazione delle quote di partecipazione della società Villa Serena S.P.A. (si veda articolo a parte).
Come in tutti i comuni dell'ambito distrettuale di Lecco, si è poi parlato - con relatore l'assessore Amabile Milani - dalla nuova forma di gestione dei servizi sociali ovvero la società mista di nuova costituzione, con caratterizzazione di impresa sociale no-profit: come essa prevedrà - tre le altre cose - il rispetto delle indicazioni del piano di zona, la necessaria separazione tra progettazione e gestione, una partnership tra pubblico e privato, un'omogeneità dei servizi anche in ambito di personale, il coinvolgimento lavoratori e l'assenza di scopo di lucro.
A destra il consigliere Manuele Rusconi, sullo sfondo l'assessore Amabile Milani
A replicare è stato il consigliere Rusconi, che ha immediatamente esposto all'assise le motivazioni della sua dichiarazione di voto contrario. "A mio avviso l'incapacità o l'assenza di volontà dei sindaci lecchesi stride con quanto previsto nel piano di zona unitario per gli ambiti distrettuali di Bellano, Merate e Lecco per gli anni 2015-2017" ha asserito il 5 Stelle. "Questo atto di indirizzo presenta chiari ed inequivocabili riferimenti ad un piano provinciale unitario ed omogeneo: è assurdo che la nostra provincia debba diversificare la gestione dei servizi sociali in tre realtà disomogenee tra loro e non confrontabili (Comunità Montana per il distretto di Bellano, Retesalute per il meratese, la società mista per il lecchese ndr) e soprattutto stiamo votando senza alcun parere tecnico. Nessuno può affermare che l'impresa che ci viene proposta sia la scelta migliore sotto il profilo economico e finanziario, né che siano state effettuate le giuste comparazioni finanziarie tra i diversi modelli di gestione" ha concluso, addossando la responsabilità di tali decisioni al Partito Democratico.
Istantanea anche la risposta dell'assessore Milani, che ha ricordato la difficoltà di mettere d'accordo gli 88 comuni coinvolti ed ha sottolineato come dal piano economico sia impossibile fare previsioni a priori: "quella che stiamo accogliendo è una sfida, ma siamo disposti a prenderci il rischio" ha epilogato.
Meno discussa è stata invece l'approvazione dello schema di convenzione con i comuni soci per l'affidamento al Comune di Galbiate, in qualità di ente capofila, delle operazioni di alienazione delle partecipazioni in dismissione relative a Villa Serena. Come prospettato dal consigliere Piergiovanni Montanelli, nelle varie operazioni che seguiranno sarà richiesto che il prezzo di base d'asta sia pari almeno al patrimonio netto della società (punto al quale ha replicato il consigliere Rusconi, definendolo inverosimile), che i comuni soci si astengano dal ricoprire incarichi all'interno della nuova società ed infine che il bando di gara preveda la tutela dei 20 dipendenti attualmente impegnati nella società a favore di forme di collaborazione con le amministrazioni e dell'ottimizzazione del servizio.
Per quanto riguarda la variazione di bilancio di previsione 2017-2019 sono stati i numeri a parlare: partendo da un avanzo di 30.400 euro ed un'ulteriore entrata derivante da accertamenti da parte dell'Ufficio Tributi pari a 60.000 euro, tra le realtà che queste cifre andranno a coprire vi sono spese postali (7.000 euro), spese per incarichi professionali (2.500 euro), arbitraggi e risarcimenti (20.000 euro), interventi straordinari presso le scuole medie (5.000 euro) e la disposizione di nuovi impianti di illuminazione (40.300 euro).
Unico punto messo in discussione, la somma pari a 61.000 euro prevista per i lavori di sostituzione dei serramenti delle scuole medie (nonostante essa abbia subito uno sconto di 21.000 euro sul totale preventivato nell'ultima variazione di bilancio): la cifra è stata infatti definita eccessiva dai capigruppo di minoranza Manuele Rusconi e Paola Golfari, alla cui obiezione il primo cittadino Negri ha però prontamente risposto citando il listino regionale su cui compaiono tutte le voci che sommandosi hanno portato all'importo stabilito.
Elisa Foti
Ottavo punto all'ordine del giorno è stata invece la presentazione del Piano Diritto allo Studio 2017/2018 esposto dall'assessore Foti: dopo l'impegno di spesa di 482.000 euro, sono state sciorinate le cifre significative di 80.000 dedicati alla scuola dell'infanzia Bertarelli, 57.000 euro per il comparto di Sala al Barro e 1.200 euro dedicati ad nuovo progetto di educazione psico-motoria per il comparto di Villa Vergano. Accanto alle voci previste dalle normative in merito a ristorazione scolastica e al materiale didattico, vi sarà un ulteriore investimento in proposte culturali, come la scelta di investire 3.500 euro in mediatori linguistici. Ad essi si sommano infine gli 8.400 euro per attrezzature scolastiche, i 1.800 euro di borse di studio e i 94.000 euro dedicati all'educativa domiciliare per giovani con disabilità.
Proprio in quest'ultimo ambito si è collocato il "botta e risposta" tra il consigliere Cristina Tentori e l'assessore Foti, relativo ad una diminuzione di 13.000 euro di tra il bilancio preventivo dello scorso anno e quello attuale: il gap, come ha spiegato la delegata all'istruzione, è dovuto al buon esito di alcuni progetti di assistenza a domicilio che hanno permesso di diminuire le ore del progetto, al raggiungimento della maggiore età di alcuni dei ragazzi coinvolti e alla novella proposta di un'iniziativa di gruppo all'interno dei plessi scolastici per studenti che necessitano non di assistenza ad personam ma collettiva.
Ma i dubbi del consigliere Tentori sulla realtà scolastica non si sono placati: "Non è possibile arrivare tutti gli anni alla fine a decidere se tenere aperta o meno una sezione. Vanno fatte delle progettazioni a più ampio raggio coinvolgendo il provveditore" ha asserito. "Considero la libertà di scelta dei genitori sacrosanta, ma forse sta anche alla scuola decidere quali siano le offerte formative da proporre: è inutile che ancora una volta stiamo ad aspettare i numeri e le iscrizioni, si tratta di una modalità datata per risolvere un problema che ormai si sta trascinando da parecchi anni".
Francesca Amato
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