Lecco: 'salta' il concordato, il Tribunale dichiara il fallimento di FILCA Cooperative, affossata da 185 milioni di euro di debiti

Una foto d'archivio di quando ancora si parlava di Consorzio Filca Casa
Filca Cooperative è fallita. Scritta la parola fine – salvo ulteriori impugnazioni – nel diario di vita di un’impresa fondata nel 1985 e divenuta negli anni leader nel settore del mattone, tanto da sviluppare partendo dal quartier generale di Lecco una capillare rete di uffici a supporto dei propri affiliati "firmatari", in più di trent'anni di attività, di oltre 800 interventi edificatori, in 280 comuni del Nord Italia, con oltre 17.000 unità immobiliari consegnate, anche oltre i confini regionali. La decisione – inaspettata visto che soltanto 9 giorni fa, all’esito dell’udienza convocata al cospetto del giudice delegato Dario Colasanti in riferimento alla paventata revoca del concordato il legale del presidente Giacomo Fumeo aveva preannunciato ulteriore documentazione da consegnare dopo le ferie natalizie a integrazione delle memoria già protocollate a sostegno della sostenibilità del piano stesso – è di quest’oggi, 22 dicembre.
La sentenza – recante i nomi dei giudici Ersilio Secchi (presidente), Edmondo Tota e Dario Colasanti (relatore) - è già pubblicata all’albo dei fallimenti. Accoglie l’istanza a firma del sostituto procurare Nicola Preteroti e, ancor prima, recepisce, preliminarmente, la revoca dell’ammissione alla procedura di concordato preventivo aperto su ricorso depositato in data 17 luglio 2016 stabilita con atto separato.
Nelle motivazioni è spiegato, nero su bianco, come lo stato di insolvenza per l’attuale impossibilità della società a far fronte ai debiti e l’assenza di prospettive di ripresa in tempi ragionevoli emerga non solo dagli elementi evidenziati dal PM ma anche dalla documentazione e dalle ammissioni contenute negli atti del piano liquidatorio che non avrebbe dunque rispettato tutte le prescrizioni previste dalla materia. “In particolare – entrando nel tecnico - la stessa proposta concordataria prevedeva la soddisfazione integrale dei soli crediti prededucibili e di parte dei privilegiati grazie all’ottenimento di cospicui finanziamenti per euro 5.100.000, con falcidia di altri privilegiati e pagamento delle classi dei chirografari con percentuali intorno al 20%, alcune delle quali attraverso la dazione di notes derivanti dalla cartolarizzazione dei crediti” si legge in sentenza. “Inoltre gli accertamenti effettuati nell’ambito della procedura concordataria hanno evidenziato complesse criticità tali da escludere addirittura la possibilità di rispettare la limitaia percentuale del 20%, tanti da condurre alla revoca del decreto di ammissione del resto la stessa difesa della società non ha ma contestato la sussistenza dello stato di insolvenza…”.
Da qui dunque la mannaia del fallimento, che sgretola definitivamente un impero nato dall’associazione di un piccolo numero di cooperative edilizie – 9 – cresciuto poi negli anni fino a toccare quota 53, realizzando interventi contraddistinti per alti standard qualitativi e spiccata attenzione al risparmio energetico.
Stando ai dati inseriti nella proposta concordataria, i debiti di Filca Cooperative ammontano a 185 milioni di euro mentre l’attivo è di 51 milioni. Apparentemente già tracciata, dopo il “collasso” odierno, la strada anche di Fincasa, la Finanziaria del Gruppo, il cui piano risulta strettamente interconnesso a quello della “casa madre”. Da monitorare poi, ora, il destino delle singole cooperative, tutte già poste in liquidazione e ora ancor più vacillanti dopo la “caduta” della realtà che ha sempre fatto loro da… tetto.
A.M.
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