Lecco: presentata la 'Mappa della Memoria', 4 percorsi per altrettanti momenti storici

Una mappa, quattro percorsi, i ragazzi dell'Istituto grafico moda e design di Lecco e la sinergia tra associazioni e istituzioni. Questi gli ingredienti che hanno portato alla realizzazione della Mappa della memoria: uno strumento cartaceo con supporti multimediali dove si incrociano storia mondiale e geografia locale. Il progetto è stato promosso da Costantino Ruscigno della Fondazione europea Cefalonia 1941-44 (che aveva coordinato anche il percorso MeForPeace, in collaborazione con il Politecnico) e portato avanti in collaborazione con gli studenti dell'Isgmd e dell'Anpi.

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Costantino Ruscigno, Francesca Bonacina e Salvatore Rizzolino

L'idea era quella di valorizzare i luoghi del nostro territorio riscoprendoli come protagonisti di quattro momenti storici determinanti che sono stati impressi sulla mappa attraverso altrettanti percorsi: il Percorso della Grande guerra, i Percorsi della Salvezza, i Percorsi della Resistenza e i Percorsi della Liberazione. Ognuno di essi può essere affrontato come un viaggio che permette di ripercorrere e approfondire luoghi e vicende.
A guidare i ragazzi della IV e della V che hanno sviluppato concretamente la mappa - sotto la supervisione dei loro professori Carmen Cavallo, Gianluigi Persano e Monica Colli - è stato lo storico dell'Anpi Pierfranco Mastalli (che fa anche parte del direttivo di LetteLariaMente, partner dell'iniziativa) che ha scelto e curato i testi.

A destra Patrizia Milani e Giancarla Pessina

Tre gli assessorati comunali coinvolti: quello di Salvatore Rizzolino, l'Istruzione, quello di Franceseca Bonacina, il Turismo, e la Cultura di Simona Piazza. "Può sembrare stonato trattare questi argomenti parlando di turismo - ha spiegato il vicesindaco - ma il turismo a cui stiamo puntando è anche questo. Per attrarre i turisti si può dire qualcosa di sé, qualcosa di vero di sé".
"Abbiamo lavorato con l'Anpi e con le scuole per promuovere la memoria, non come strumento celebrativo ma con l'occhio di una memoria critica, che abbia lo scopo di capire. Continueremo nella direzione di ampliare questo progetto, con i percorse e le mappe, coinvolgendo i giovani" ha aggiunto Piazza.
Per iniziativa di Rizzolino invece nei prossimi giorni la mappa verrà diffusa a tutti ragazzi di terza media delle scuole di Lecco "che studiano questo periodo durante le ore di storia e potranno vedere come gli avvenimenti mondiali sono stati vissuti nei luoghi in cui vivono".

"Sono felice di aver condotto a compimento la realizzazione della mappa, questo è un punto di partenza: il tema della memoria lo vogliamo percorrere con i giovani, con uno sguardo al passato per discutere del futuro" ha commentati l'avvocato Ruscigno. "Questa mappa è una base su cui ragionare, è il primo tentativo di coniugare insieme diversi settori geografici, coinvolgendo istituzioni e associazioni. Il prossimo passo sarà fare un censimento delle mappe e dei libri, immaginare delle integrazioni, sempre coinvolgendo gli studenti e appoggiandoci alle possibilità che offre la tecnologia" ha sottolineato Mastalli.
Caterina Palma di IV ha spiegato come ha lavorato assieme ai suoi compagni per realizzare l'idea: "L'associazione LetteLariaMente ci ha commissionato la mappa, doveva essere lavoro dettagliato ma semplice e leggibile. Sotto la guida di Mastalli abbiamo individuato i luoghi più significativi, e ricercato informazioni per ogni parte geografica".

Entriamo nel dettaglio dei percorsi. Il percorso dedicato alla Grande guerra offre a chi consulti la mappa la possibilità di ritrovare nei nostri paesaggi i segni di quelle fortificazioni che dovevano servire da baluardo lungo il confine svizzero: l'Occupazione avanzata frontiera nord (O.A.F.N.) detta anche Linea Cadorna, progettata poco dopo la metà del 1800, realizzata nei primi anni del ‘900 e lunga ben 280 chilometri. I percorsi della salvezza sono invece quelli tracciati dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 da quanti cercavano in Svizzera scampo dagli arresti e dalle deportazioni. Migliaia di antifascisti, ebrei, perseguitati politici, prigionieri di guerra alleati e soprattutto militari sbandati del disciolto esercito italiano e giovani renitenti alla leva peregrinarono per il nostro territorio in cerca della salvezza dalla guerra, dal regime e dai suoi orrori. I sentieri rappresentano anche per i partigiani una via di fuga dai rastrellamenti nazifascisti. E proprio alla Resistenza è dedicato il terzo percorso. Il movimento partigiano lecchese prende le mosse dalle sue montagne, dove si trovavano già delle basi dalla Capanna Stoppani al Pizzo d'Erna, dei Piani Resinelli e a Campo de' Boi, nuclei dai quali si sviluppò poi una diffusa attività di contrasto all'occupazione e all'oppressione nazi-fascista, che rese Lecco la prima città dell'alta Italia ad imbracciare le armi contro l'invasore. L'ultimo percorso è dedicato alla Liberazione.
M.V.
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