Ballabio: il fasciolo per la morte del piccolo Liam di nuovo al vaglio del giudice

Il giudice Paolo Salvatore e il
sostituto procurare Cinzia Citterio
sostituto procurare Cinzia Citterio
Liam ha visto luce il 17 settembre 2015 al Manzoni di Lecco. Proprio da quella medesima struttura il piccolo era stato dimesso soltanto tre giorni prima del decesso, constatato poco prima delle 8 del mattino del 15 ottobre: il ricovero era durato 6 giorni e aveva fatto seguito ad un primo accesso - di appena 48 ore - all'inizio del mese. Parrebbe infatti che il bimbo, come già accennato, il primo ottobre sia stato vittima di una caduta accidentale. Rovinato a terra in malo modo sarebbe stato portato in ospedale dai genitori e trattenuto in osservazione fino al 3. A tre giorni di distanza la comparsa di quelli che vengono descritti come "rigonfiamenti" sulla testolina del bambino, avrebbero spinto mamma e papà a tornare al Manzoni per chiedere un ulteriore consulto a cui avrebbe fatto seguito il secondo ricovero, protrattosi - questa volta - più giorni, fino al 12. Il 15, del tutto inatteso, nella modesta ma accogliente abitazione di famiglia, l'ultimo respiro esalato probabilmente prima ancora che la sua mamma gli si avvicinasse pronta ad allattarlo, di buon mattino, al termine di una silenziosa agonia. Soffocamento, la causa del decesso stabilita dal pool di camici bianchi incaricati dalla Procura dell'esame autoptico. Quando, come e - eventualmente - ad opera di chi non parrebbe essere non essere stato chiarito. Da qui la richiesta di archiviazione a firma del sostituto procuratore Citterio, affiancata dal capo Antonio Angelo Chiappani. L'ultima parola al dr. Salvatore.
