Galbiate: il gruppo Aido attivo da 40 anni ringrazia i 43 donatori di una nuova vita

I famigliari dei donatori

"Festeggiamo 40 anni di fondazione. Era infatti il 14 novembre 1974 quando, grazie ad alcuni giovani galbiatesi guidati da Rino Tentori, fu costituito il gruppo comunale dell'AIDO Galbiate, intitolato al primo concittadino donatore di organi, Luigi Negri. Quarant'anni quelli di AIDO in cui i volontari che si sono succeduti hanno raccolto adesioni, stimolato riflessioni, coinvolto strutture mediche e scolastiche.

In questa ricorrenza rivolgiamo un pensiero di gratitudine agli iscritti che non sono più tra noi e ai 43 donatori di Galbiate: ringraziamo i loro famigliari, che anche in un momento di grave lutto hanno saputo concretamente esprimere i loro sentimenti di condivisione e altruismo, offrendo a chi era nel bisogno organi e tessuti del loro caro affinché ad altri non fosse negata la possibilità di continuare a vivere. E qui vorrei rubare una frase del sindaco di Olginate il cui figlio, scoperto cosa facessero i membri dell'Aido, ha esclamato: "ma allora sono dei supereroi!". Ecco, i vostri cari hanno donato e sono dei supereroi."

È con queste parole colme di affetto e riconoscenza che oggi, domenica 26 ottobre, il presidente di AIDO Galbiate Marcella Zanon ha accolto il folto pubblico riunitosi all'auditorium Cesare Golfari per festeggiare il 40^ di costituzione del gruppo.

La mattinata dedicata alle celebrazioni è iniziata alle ore 9.00 quando famigliari, iscritti e semplici fedeli si sono riuniti nella chiesa di S. Giovanni Evangelista per assistere alla S. Messa allietata dalla presenza del coro "Shining Soul". Terminata la funzione con la benedizione di don Enrico, dal sagrato è partito un lungo corteo, aperto dall'esibizione delle Majorettes accompagnate dalle melodie del Premiato Corpo Musicale di Galbiate. Attraversate le vie centrali del paese, la processione ha fatto tappa al cimitero, dove le autorità e i rappresentanti delle associazioni con i loro labari hanno reso onore al monumento AIDO e deposto fiori sulle tombe di due figure cruciali per il gruppo: l'ex presidente nazionale AIDO Pier Gaetano Bellan e il fondatore Rino Tentori.

Quindi il corteo si è diretto all'auditorium comunale Cesare Golfari per il vero e proprio fulcro dei festeggiamenti: il saluto delle autorità e la consegna di un riconoscimento ai famigliari dei donatori.

All'auditorium dunque, in seguito all'accorato saluto del presidente Zanon è intervenuto a nome dell'amministrazione comunale il sindaco di Galbiate Benedetto Negri, che ha ringraziato i volontari AIDO perché "grazie all'opera di sensibilizzazione dell'associazione le coscienze sono più attente, le persone oggi riescono a intravedere anche in un momento come la morte, dove tutto sembra finire, una vita che continua, quella del ricevente. Voi volontari donatori di Galbiate avete interpretato e difeso i valori di altruismo e solidarietà con i risultati ottenuti in quarant'anni di vita: è giusto quindi fare festa e allo stesso tempo tracciare il cammino dei prossimi anni, nei quali sarete ancora in prima linea a ricercare sempre nuove adesioni, sensibilizzando altri cittadini sul fatto che la vita è un dono che abbiamo ricevuto, ma anche un dono che possiamo regalare."

Presenti alla cerimonia anche l'ex presidente provinciale Vincenzo Renna, che ha sottolineato il ruolo imprescindibile dei gruppi comunali come quello di Galbiate, e il presidente regionale AIDO Leonida Pozzi. Quest'ultimo, complimentatosi per l'ottimo lavoro della sezione galbiatese - 600 iscritti su quasi 8.000 abitanti - ha poi condiviso la propria esperienza.

"Quando si parla di donazione
- ha esordito - spesso e volentieri si parla di qualcuno in lista d'attesa, ma purtroppo nella vita noi siamo anche potenziali riceventi, oltre che potenziali donatori. Io sono trapiantato da 16 anni di fegato e tessuto pancreatico, avevo un carcinoma e sei mesi di vita. Se sono qui a parlare con voi è perché una donna di 46 anni di Varese aveva scelto di essere una donatrice: altre due persone vivono con i reni di questa signora, una col suo cuore e due con le sue cornee. La sua morte non è stata fine a sé stessa, ma una sorgente di vita per noi. La donazione costa zero perché avviene post mortem, si tratta solo di un atto d'amore verso un sofferente." Al momento su 9.800 persone in lista d'attesa 600 muoiono prima di arrivare al trapianto: ancora lunga la strada da percorrere, ma "senza arrendersi mai, senza fermarsi mai. Il 13 novembre - ha concluso il presidente regionale Pozzi - si riunirà un nuovo tavolo con ANCI e AIDO per studiare una propaganda riguardante la "scelta in comune", ormai legge in Regione Lombardia: quando rilasceranno la carta d'identità, tutti i comuni potranno infatti raccogliere il consenso e trasmetterlo direttamente al sistema, per cui il cittadino avrà tre possibilità per scegliere il sì: l'AIDO, le ASL e l'ufficio anagrafe comunale."

Conclusi gli interventi il presidente Zanon ha ripreso la parola per consegnare il riconoscimento ai famigliari dei donatori: in un clima di composta commozione madri, padri, figli e sorelle hanno ritirato la piccola targa commemorativa, simbolo di quanto è stato loro irrimediabilmente tolto ma anche di quanto è stato, per scelta, donato.

Il presidente aido Galbiate Marcella Zanon, il sindaco Benedetto Negri, il presidente regionale aido Leonida Pozzi

La targa consegnata da presidente regionale a Marcella Zanon

 


E.T.
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