Cristina porta l'Olanda a Galbiate: campo con 80.000 tulipani per mazzi self service

Per ora lo si scorge solo di sfuggita, incastonato nello spiazzo di verde che separa lo scorcio del lago di Annone dalla Provinciale SP51, ma tra poco meno di un mese lo schiudersi della primavera renderà impossibile non fermarsi a guardarlo: si tratta del Campo dei Fiori di Galbiate, il progetto di Cristina Tosi che con l'arrivo della bella stagione vedrà germogliare un giardino di 80.000 tulipani e narcisi nel quale tutti potranno comporre il proprio mazzo di fiori personalizzato scegliendo ed acquistando boccioli colti personalmente.

"Ho avuto la fortuna di crescere in una realtà agricola in continuo contatto con la natura - racconta Cristina, ancora immersa nel lavoro di semina e cura delle piantine - in un mondo in cui si viveva nella natura, con la natura e per la natura. Io e i miei cinque fratelli giocavamo nel fienile, ci nascondevamo nel granoturco ed eravamo continuamente circondati da animali di ogni tipo".

Contabile 55enne con più di un ventennio vissuto nella cornice del lecchese, Cristina ha preso ispirazione per il suo progetto eco-sostenibile dal viaggio nei Paesi Bassi, dove il campo di tulipani in stile olandese "you pick" ("tu cogli") è tradizione. "Nei giardini olandesi di questo tipo in genere viene posizionata una cassettina dove ognuno può prendere delle forbici, raccogliere il proprio fiore e pagare direttamente: lì essendo una pratica usuale si è già sviluppato un senso civico molto alto ed è nata una vera e propria raccolta self-service presidiata da nessuno. Sull'esempio olandese, anche la mia idea futura è quella di far maturare le persone sotto questo tipo di modalità che è sicuramente bellissima".

Stando alle previsioni della loro artefice, le migliaia di bulbi interrati nel mese di novembre e successivamente ricoperti con legno cippato per evitare la brutalità del gelo si schiuderanno (meteo permettendo) verso la fine di marzo: per ora la piccola nursery arborea disposta a scacchiera e piantata manualmente è ancora ai primi stadi, con alcuni narcisi che osano già sfidare il clima nuvoloso della superficie e i tenui germogli dei tulipani socchiusi. È così che, solo al momento giusto, i fiori irromperanno con le loro superbe tonalità, ciascuna collegata ad un preciso significato che guiderà nella scelta coloro li coglieranno: i tulipani bianchi adatti per chiedere scusa, quelli gialli simbolo di luminosità ed ottimismo, e ancora i rossi in nome dell'amore passionale e i più tenui rosa per quello più affettuoso.

Un vero e proprio "angolo di paradiso tra lago e montagne" - come l'ha descritto la sua creatrice dal pollice verde - che con i suoi aromi inebrianti e i colori sgargianti accoglierà i più curiosi spettatori in un mondo quasi surreale, reso ancor più suggestivo da quel tipico "tramonto fantastico che dipinge il cielo e l'acqua di molteplici tonalità di rosso".
"Oltre alla diffusione di un'idea di chilometro zero, quello che vorrei trasmettere sono proprio l'esperienza e l'emozione di riuscire a passeggiare godendosi di questo spettacolo naturale seppur nella sua semplicità" ha proseguito Cristina che con il suo entusiasmo ha contagiato anche diverse realtà locali, pronte ad affiancarla nel suo variopinto progetto: primo tra tutti l'Oggiono Kayak Team che si è già offerto di trasportare il pubblico al Campo direttamente a bordo delle sue imbarcazioni lungo lo specchio lacustre, e sulla stessa scia anche la scuola di volo "Pilota per sempre" di Riccardo Brigliadori che con il proprio idrovolante ha in programma di sorvolare il giardino di tulipani e valorizzarne la vista dall'alto.

La novella ditta agricola individuale inaugurata da Cristina si è però dimostrata anche un "lavoro di squadra": ad affiancarla nel suo progetto e - in tutti quelli ancora in cantiere, il cui denominatore comune resta una genuina venerazione per la natura - è infatti Michael Wolfger, giardiniere di origine austriaca e fondatore nel 2006 di GiardinArte. Data la sua provenienza da una famiglia molto legata all'agricoltura ed al territorio, il floricoltore ha sempre cercato di combinare le proprie creazioni con materiali locali ed un design moderno, attraverso la costruzione di muri a secco, il lavoro con erbacee perenni e metodi ecologici senza l'utilizzo di cementi e resine: non c'è da stupirsi quindi che nella collega italiana sia riuscito a trovare un'affinità tale da portarli non solo ad affittare il medesimo terreno ma anche ad unire le diverse anime dei loro progetti.

Per ora non ci resta quindi che aspettare che la natura faccia il suo corso, limitandoci ad osservare la silenziosa crescita dei tulipani da lontano per poi ritrovarli in tutto il loro splendore ad annunciare sonoramente l'arrivo della primavera.
Francesca Amato
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