Lecco: la convenzione ALER per la gestione di ben 387 alloggi. Si va verso il rinnovo

Il rinnovo della convenzione tra Comune di Lecco e Aler Bergamo-Lecco-Sondrio al centro del dibattito della Commissione consiliare prima, riunitasi ieri sera a palazzo Bovara. Alla fine del mese scadrà infatti l'accordo sottoscritto nel 2008 e la giunta comunale si appresta a rinnovare questo modello per altri dieci anni. "Andiamo verso un'approvazione dello schema di convenzione tra Comune e Aler per la gestione del patrimonio abitativo di proprietà comunale - ha spiegato l'assessore Corrado Valsecchi -. Un patrimonio considerevole di 387 alloggi di edilizia residenziale pubblica, che, gestito attraverso la collaborazione con Aler, ha dato ottimi frutti".
Ad entrare nel dettaglio di quanto previsto dalla convenzione Mariagrazia Maffoni, responsabile dell'area amministrativa e contabile di Aler Bergamo-Lecco-Sondrio: "Nella convenzione sono previste una serie di competenza, tra le più importanti la gestione del bando delle domande di assegnazione. Lo scorso anno ne sono state presentate 133 valide e in questi mesi ci stiamo impegnando a fare più assegnazioni possibili in modo da arrivare al momento in cui entrerà in vigore il nuovo regolamento regionale, che presenta alcune criticità e alcuni punti oscuri, con il minor numero possibile di case vuote. Nel 2017 sono state 48 le assegnazioni e 58 le disdette e sono state fatte variazioni di canoni per 139 pratiche".
A 538mila euro ammonta la somma incassata da Aler a Lecco con gli affitti, a fronte di una morosità corrente del 8,62 per cento, un dato "in linea con la media, se non un po' migliore - continua Maffoni - anche se il monitoraggio e il recupero della morosità è un aspetto su cui stiamo lavorando moltissimo". A spiegare nel dettaglio un'altra importante mansione di Aler, la manutenzione degli alloggi, è stato Calveri dell'ufficio Manutenzione ordinaria e Pronto intervento: "Ci sono diversi livelli in base ai quale è articolata la manutenzione. Il primo riguarda due aspetti: gli interventi ordinari, che sono essenzialmente l'abbattimento delle barriere architettoniche e la gestione dei servizi come l'ascensore, il verde, gli impianti di riscaldamento centralizzati, e poi il pronto intervento per il quale abbiamo tecnici reperibili 365 giorni all'anno. Oltre alla normale manutenzione c'è poi quella straordinaria che segue un piano triennale, steso cercando di rispettare le istanze degli utenti, il quale viene aggiornato annualmente. Gli interventi vanno dalla ristrutturazione completa di alcuni edifici allo smaltimento del materiale con amianto, dall'adeguamento normativo alla sostituzione dei serramenti". È stato invece l'architetto Antonio Saligari a dare qualche aggiornamento sull'ostello: "La prossima settimana usciamo con l'appalto che chiuderà a maggio, rispettando nel dettaglio le tempistiche previsto dall'accordo di programma, lo step successivo sarà la stipula del contratto per poi iniziare i lavori in autunno".  
A porre alcune questioni sono stati i consiglieri della maggioranza di Brivio: la Dem Anna Sanseverino ha chiesto dei chiarimenti sulla presenza dell'amianto negli alloggi comunali mentre Dario Spreafico di Vivere Lecco ha voluto approfondire il meccanismo di assegnazione delle case. Alla prima istanza ha risposto Calveri spiegando che "secondo i rilievi effettuati gli interventi in programma dovrebbero esaurire la presenza di amianto. Questi interventi sono infatti di rimozione di lastre di amianto, quello friabile - più pericoloso - dovrebbe essere già stato tutto rimosso". Maffoni invece dà conto delle altre questioni poste: "L'assegnazione viene fatta sulla base della presentazione di una domanda che tiene in considerazione fattori come la situazione patrimoniale e reddituale e la composizione del nucleo familiare. Il nucleo può variare per diversi motivi e ogni variazione è normata dal regolamento. Ogni due anni noi procediamo con l'attività di controllo: richiamiamo tutti i nuclei familiari e ricontrolliamo la situazione reddituale, poi gli uffici fanno dei confronti con l'Inps, l'Agenzia delle entrate, l'Aci e altri enti, i canoni dovrebbero quindi corrispondere alla situazione reddituale del nucleo familiare. Negli ultimi anni c'è stata una tendenza alla contrazione della capacità reddituale, che ci ha portato a fare variazioni in diminuzione dei canoni, uno specchio della drammatica situazione degli ultimi dieci anni".
M.V.
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