Lecco: i Pinguini Tattici Nucleari e i fuochi d’artificio chiudono il Summer Festival

Si dice che gli addii non piacciano a nessuno, eppure nella serata di domenica sono stati in centinaia a radunarsi sotto il palco allestito in piazza Garibaldi per assistere alla serata conclusiva della terza edizione del "Giugarock". L'arduo compito di aprirla è spettato di dovere a chi il festival musicale in salsa lecchese l'ha visto nascere e, soprattutto, l'ha conquistato prima di tutti: si tratta dei Midnight Train, vincitori della prima edizione del contest e "padrini" di tutti i concorrenti che negli ultimi anni hanno calcato quel palco guadagnandosi applausi, momenti di sconforto ma decisamente molti di più di soddisfazione.

Dopo il saluto di Blan1 - concorrente della nuovissima categoria rap introdotta per la prima volta quest'anno - il microfono è poi tornato nelle mani dei presentatori, che si sono ritagliati un momento per ringraziare nuovamente i talentuosi partecipanti di questa terza edizione e conferire loro tre premi speciali: quello di "miglior musicista" aggiudicato dal sassofonista degli Aquaraja Jacopo Lomboni; il riconoscimento come "miglior voce" assegnato a Martina Greppi e per finire il "premio della critica" conquistato dalla vera novità di quest'anno, ovvero il giovanissimo Batti, promessa del rap lecchese. 

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Veri protagonisti della serata sono stati però i "Pinguini Tattici Nucleari", stravaganti tanto quanto il loro nome d'arte (preso in prestito da una birra scozzese) ma proprio per questa ragione simpatici "a pelle" e abili intrattenitori del folto pubblico lecchese che - partito con l'idea di godersi esclusivamente i fuochi d'artificio - si è dovuto arrendere al ritmo coinvolgente della band bergamasca. Tra i variopinti accordi e alcuni ironici aneddoti raccontati tra una canzone e l'altra, Riccardo - vocalist della band che ormai si sta ritagliando un posto nel panorama musicale nazionale - ha così presentato alla platea lecchese i membri del suo anarchico gruppo, descritti (per rompere il classico modus operandi) con i loro peggiori difetti: il logorroico ed ansioso Lorenzo, l'ipocondriaco Nicola, l'infantile Simone "che si veste come un bambino delle medie", il silenzioso batterista Matteo, e da ultimo, Elio "l'uomo senza difetti".

E quale conclusione migliore al concerto dei Pinguini se non lo scintillante spettacolo pirotecnico inaugurato alle 22.30 sul lungolago? Il "flop" della scorsa settimana si è infatti sicuramente fatto perdonare, regalando alle migliaia di persone raccolte su tutto il semianello che dal monumento ai caduti si è esteso fino a Piazza Cermenati uno spettacolo "col botto".

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In un mix di cascate di luci ed acrobazie cromatiche riflesse dalla  superficie pacata del lago, i fuochi d'artificio si sono così dimostrati la perfetta conclusione del Lecco Summer Festival: a godere della visuale migliore sono stati i lecchesi radunati alle pendici della luminosa ruota panoramica, mentre a quanto pare il compito si sarebbe dimostrato molto più arduo per tutti coloro accalcati "in curva" al confine tra l’Imbarcadero e Piazza Cermenati, ostacolati nel loro ruolo di spettatori dalle fronde degli alberi. Nemmeno la ricerca del punto ideale per godersi lo spettacolo è però bastata per rompere l'incantesimo della suggestiva performance che, per un altro anno consecutivo ha tenuto tutti con gli occhi incollati al cielo e - al termine dei tre rituali botti di chiusura - si è conclusa con l'onda di un fragoroso applauso.
F.A.
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