In nome di mia cugina Maria l’angelo raro che proteggerà ciascuno di noi

Maria Calvetti
Se ciascuno di noi è unico, in virtù dello stampo genetico, Maria Calvetti é stata una persona rara, di quelle che illuminano la scena, pur rifuggendo i riflettori.
Già scrivendone al passato, la tristezza mi invade e provo ad arginarla pescando perle preziose della sua vita fuori dal comune. All'anagrafe ho due fratelli, Eugenio e Gianmaria, ma ho sempre considerato Maria una sorella speciale, che avrei voluto frequentare di più negli anni della maturità e della sua avventura consumata tra adozioni e affidi di minori, un delicato territorio giuridico che lei ha nobilitato con dedizione ed entusiasmo totalizzanti.
Suo padre, per me lo zio Vittorio, deputato democristiano, mi aveva eletto a erede politico, vedendo poi vanificati progetti e speranze dalle mie scorribande pubbliche e private.
Ma il legame è sempre stato fortissimo anche perché non poteva evaporare il rapporto profondo e giocoso con le mie quattro cugine,  Maria la primogenita e a seguire Angela, Franca, Paola che ora si sentono perdute senza quel faro che di riflesso orientava anche loro.
Spesso le ho chiesto dove trovasse l'energia e la generosità per accettare che la sua dimora si trasformasse nella "Casa arcobaleno", una sorta di fortezza per bimbi spesso di colore, di origini lontane e di condizioni sociali quasi sempre drammatiche.
Certo la fede cattolica profonda e non bigotta le ha dato un formidabile aiuto, ma Maria aveva il dono di minimizzare e di accompagnare le parole semplici con la dolcezza del sorriso e degli occhi scuri e penetranti.
Come si sa gli epitaffi sono la fabbrica delle falsità laddove l'adultero diventa marito (o moglie) irreprensibile e ciascun padre, madre e figlio sono elevati a due passi dalla santità, ma per Maria Calvetti Cattaneo vi garantisco che potete saccheggiare il vocabolario degli elogi e non sarete mai esagerati.
Cercheremo, con lo stuolo di parenti e amici, un progetto per onorarti, magari stando vicini non solo empaticamente, alla tua piccola grande tribù.
Tu, come recita la frase di S, Agostino scelta per il necrologio ( l'ho visto sui muri della città e ho chiuso gli occhi) sarai l'angelo di ciascuno di noi, per Maddalena, Prashanth, i nipotini, per Franco, tuo inossidabile compagno di vita, per le tue sorelle e io mi illudo che non mancherà uno sguardo protettivo per il tuo cuginastro Marco.
Prometto di non piangere, ma il cuore è spezzato.
Marco Calvetti
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