Colico, annullamento del Pgt: ''ll comune è in ginocchio''

Il sindaco Monica Gilardi
Tra i punti all’ordine del giorno dell’ultimo consiglio comunale di Colico, l’annullamento del Pgt da parte del Tar (e l’annuncio delle contromisure decise dall’Amministrazione) era sicuramente quello più atteso. E dopo oltre un mese dalla sentenza del 18 giugno, sono arrivate le prime certezze: il comune impugnerà la decisione del Tribunale amministrativo regionale davanti al Consiglio di Stato e chiederà  la sospensiva per avere la possibilità di operare. Inoltre, come ha immediatamente precisato il sindaco Monica Gilardi, verranno avviate le procedure per un nuovo Pgt. La linea dell’Ente, dunque, si muoverà su due fronti e in modo parallelo. "Non potevano sapere né un giorno prima della sentenza, né un giorno dopo cosa fare. Solo ora abbiamo potuto fare una strategia, partendo dal 18 giugno. Ora il comune è in ginocchio", ha dichiarato il sindaco.
Ad oggi, Colico non possiede più un Pgt in quanto inapplicabile. Dal giorno della sentenza infatti non è più possibile costruire nel centro abitato, mentre fuori da esso è possibile per una superficie praticamente irrilevante. Gli unici lavori realizzabili, come ha spiegato l’assessore all’urbanistica Barbara Bettiga, sono quelli di manutenzione ordinaria e straordinaria. “Non esistono terreni edificabili, è stata fatta tabula rasa”. Salvi, invece, i titoli edilizi concessi prima della sentenza, che però devono comunque rispettare i limiti di legge per quanto riguarda la fine del lavori.
Bettiga ha accennato poi a una presunta lettera del WWF che diffida il sindaco per non aver ancora chiuso i cantieri operativi. Il consigliere di minoranza Enzo Venini ha altresì fatto notare che la missiva non ha un indirizzo, oltre a non essere stata redatta su carta intestata e non avere una firma riconoscibile. E’ possibile dunque che si tratti di una lettera non autentica; il comune però resta in attesa di una smentita ufficiale da parte dell’associazione ambientalista, che ad oggi non è ancora arrivata.
Il sindaco Gilardi, insieme al vice, ha poi risposto a tutti coloro che hanno accusato il comune di immobilità. “La situazione che sta attraversando il nostro comune – ha fatto notare Davide Ielardi –  ha pochissimi esempi in Italia ed è la prima volta che in Lombardia a un comune venga annullato in toto un Pgt’’. Inutile, secondo la maggioranza, convocare immediatamente un consiglio comunale: era necessario studiare prima la sentenza e dopo il parere di esperti competenti in  materia (che ovviamente hanno bisogno di tempo) poi decidere una strategia.
Ad oggi, il comune sta vivendo un momento molto delicato. La sentenza infatti colpisce molti privati cittadini e l’economia della città. “Il nostro pensiero va ai nostri concittadini che hanno aperto un mutuo per poi ritrovarsi con un terreno non edificabile”, ha dichiarato Ielardi. Il vicesindaco ha poi espresso preoccupazione per le casse del comune che in questo momento si trova in una situazione di predissesto.
Verso la fine del consiglio, il consigliere Grega (sindaco al momento dell'approvazione del Pgt poi cassato dal Tar) ha cercato di attribuire la colpa della bocciatura del piano territoriale all'amministrazione Gilardi "per non aver difeso sufficientemente  il Pgt”. Una accusa che l'attuale sindaco non ha potuto certo accettare e che ha restituito al mittente senza mezzi termini.
Beniamino Valeriano
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