Villa San Carlo: restaurata la cappella del nunzio Mons. Cesare Orsenigo

La parrocchia di Villa San Carlo, in Valgreghentino, ha ricordato, con apposita cerimonia, il vescovo mons. Cesare Orsenigo, nunzio apostolico in Germania negli anni tremendi della seconda guerra mondiale e della spietata dittatura nazista di Hitler. Cesare Orsenigo era nato in paese nel 1873; venne ordinato sacerdote a 23 anni, nel 1896 dal cardinale Andrea Ferrari. Celebrò la sua prima Messa in una chiesetta della parrocchia di Garlate.


Mons. Cesare Orsenigo

Venne chiamato più tardi alla carriera diplomatica, come nunzio della Santa Sede, prima in Olanda, poi in Ungheria ed, infine, in Germania. Tornava in Italia per un breve periodo di riposo annualmente, non mancando di trascorrere presso parenti tutto il tempo disponibile e ricevendo anche in casa della sorella illustri amici, come il nunzio mons. Angelo Roncalli, il futuro Papa Giovanni XXIII.



Nell'abitazione di famiglia aveva ricavato una cappellina, l’oratorio privato dedicato a San Carlo Borromeo, da lui inaugurato e benedetto ufficialmente il 7 settembre 1923, dove celebrava di buon mattino la Messa. Fu il Papa Pio XI, il cardinale Achille Ratti, nativo di Desio, che volle mons. Orsenigo eletto alla dignità episcopale e nunzio in Olanda. Venne consacrato vescovo nel 1922, a Roma, presso San Carlo al Corso, la chiesa dei lombardi. Dall’Olanda passò in Ungheria, a Budapest, nel 1925, e poi in Germania, a Berlino, dove rimarrà 16 anni sino alla morte nel 1946.



Sono stati periodi tragici, durissimi, di rapporti sovente aspri e tesi tra Santa Sede e Germania. Il giornalista Antonio Spinosa, che è stato anche direttore della Gazzetta del Mezzogiorno di Bari, dedica diverse pagine a mons. Orsenigo nel suo libro “Pio XII, ultimo Papa”, edito da Mondadori ormai oltre vent’anni or sono. Il volume evidenzia i continui contatti fra il nunzio Orsenigo con il Vaticano, con Papa Pacelli e con il cardinale Luigi Maglione, segretario di Stato. Nel 1943 la Nunziatura di Berlino venne distrutta da pesante incursione aerea.



Orsenigo ed il personale vaticano sfuggirono alla morte grazie alla solidità del rifugio. Villa San Carlo ricorda mons. Cesare Orsenigo con due lapidi: la prima nella parrocchiale che il nunzio consacrò nel 1924; la seconda sul muro esterno della chiesa vecchia e risale al 1986, 40° della scomparsa. Mons. Orsenigo è, infatti, deceduto il 1° aprile 1946, in Baviera. Dopo i funerali in Germania, alla presenza di otto vescovi, vi furono quelli imponenti di Villa San Carlo, sino al cimitero di Olginate, dove è sepolto. Intervenne l’arcivescovo di Milano cardinale Ildefonso Schuster, che rese nota l’intenzione di Pio XII di nominare nel collegio cardinalizio mons. Orsenigo per i meriti altissimi conseguiti verso la Santa Sede nel lungo, delicato e difficile ruolo di nunzio in Germania.



Nell’agosto 1939 mons. Orsenigo si trovava a Villa San Carlo per un breve periodo di riposo quando ricevette una telefonata in codice della Nunziatura di Berlino che faceva capire l’imminente inizio della seconda guerra mondiale, come poi avvenne il 1° settembre. Mons. Orsenigo salutò l’Italia il 19 agosto 1939, battezzando quel giorno nella prepositurale di San Nicolò, in Lecco, il primo dei pronipoti, Gianni Cesare Calvetti, divenuto avvocato ed anche presidente dell’Ordine forense degli avvocati e procuratori di Lecco. E’ stato proprio quest'ultimo a promuovere l’iniziativa, con parenti, per ricostruire l’oratorio privato di mons. Cesare Orsenigo quando era a Villa San Carlo.



Un progetto di restauro è stato realizzato dall’arch. Piercarlo Suzani. I lavori sono stati dell’impresa Frigerio di Longone al Segrino. Tutto è avvenuto senza coinvolgere in oneri e spese la parrocchia locale. Le componenti della chiesetta appartenute a mons. Orsenigo, con l’opera di volontari della parrocchia, sono state trasferite e ricollocate nella sacrestia della chiesa vecchia di Villa San Carlo, vicina all’attuale. L’originario oratorio privato di mons. Orsenigo potrà di nuovo essere adibito a culto. La cerimonia inaugurale è avvenuta con l’intervento del vicario episcopale della zona di Lecco mons. Maurizio Rolla, che ha celebrato il rito affiancato dal parroco don Enrico Spreafico, nativo di Galbiate. Vi ha partecipato una numerosa rappresentanza dei parenti di mons. Orsenigo, dalla famiglia Calvetti ad altre.



Merita di essere ricordato che Antonio Spinosa, nel suo libro “Pio XII ultimo Papa” scrive: “Questo diplomatico del Vaticano, fedelissimo del Pontefice Pacelli, sul fronte così avanzato ed esposto della Germania di Hitler, ebbe unicamente ruoli di collegamento fra la Santa Sede e Berlino, od esplorò altre vie di possibile pace sui canali diplomatici internazionali? Tutti chiedevano aiuto al Pontefice, unico canale di pace”. Saranno le ricerche storiche dei prossimi anni a fornire la risposta a questo importantissimo interrogativo.
Aloisio Bonfanti
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