Grande successo per la visita guidata alle antiche mura di Lecco organizzata dal Fai, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura. Nonostante la giornata uggiosa, una ventina di persone si sono date appuntamento questa mattina per scoprire le bellezze nascoste.


Il tour, condotto dal delegato Fai ed ex direttore della "U.Pozzoli" Luigi Rosci, ha avuto come prima tappa proprio la sommità delle mura sopra l'arena della biblioteca civica, nel belvedere recintato e lastricato. Oggi l'originale tracciato del vallo di quello che fu il castello di Lecco non è sempre facile da individuare poiché negli anni è stato inglobato nella città o ceduto a privati che hanno poi smantellato le antiche mura. La visita organizzata dal Fai ha infatti il compito di far riscoprire luoghi di cui non si conosce la storia o di cui si è persa la memoria.


Il castello di Lecco ha infatti una storia antica. Nel 1226 Azzone Visconte, signore di Milano, fa costruire le mura che cingono il borgo e inglobano una rocca, sulle rive del lago, disposta attorno al maschio, quello che ora viene comunemente chiamato "torre viscontea". Fino alla pace di Lodi del 1454 che vede l'Adda come confine territoriale, erano numerose le battaglie e gli assedi tra Milano e Venezia con quest'ultimi decisi ad espandere il proprio dominio nel territorio lecchese.


La fortificazione diventa, dunque, una misura necessaria per salvaguardare gli spazi. A partire dal 1466 gli Sforza decidono di potenziare il castello, anche con il completamento di un porto fortificato sul lago. Ed è proprio in questo periodo che il borgo assume un impianto che manterrà fino al 1782. Un ulteriore cambiamento avviene nel 1551, sotto il dominio spagnolo: è necessario una nuova opera di restauro e completamento del maniero: l'avvento dell'artiglieria infatti ha ormai cambiato il concetto di difesa. Dopo il dominio austriaco, la fortificazione perde di importanza strategica e l'imperatore Giuseppe II decreta l'abolizione della piazzaforte: il castello verrà così smembrato dai privati che ne acquisteranno le parti e lo ingloberanno in alcune delle nuove costruzioni. Oggi i resti delle fortificazioni e dei fabbricati ancora visibili si trovano nei luoghi che erano dotati delle maggiori opere di difesa.


Dopo un'introduzione sulle mura (oggi conosciute come "spagnole"), il gruppo ha potuto visitare il sotterraneo che si apre dal cortile dalla Biblioteca fino al fossato. Suggestivo il passaggio al piano più alto della Torre Viscontea, che dal suo camminamento esterno protetto dal parapetto offre una panoramica su Lecco. Per comprende al meglio come sia cambiata la città, la guida Fai ha voluto far tappa ad una nota pizzeria per mostrare ai cittadino come un'antica cappella dedicata alla Madonna di Loreto sia oggi diventata una anonima sala da pranzo. Infine, la visita guidata si è conclusa con la visita alla torre del castello che costituisce le fondamenta del campanile della basilica di San Nicolò.


L'iniziativa proposta dal Fai è inclusa tra gli eventi della rassegna "Lecco città dei Promessi Sposi" che si ripropone anche quest'anno di valorizzazione l'opera di Alessandro Manzoni, intellettuale italiano ed europeo, l'attualizzarne il suo pensiero e riqualificare il patrimonio culturale manzoniano, in città e sul territorio. Per le numerose richieste di adesione, il Fai riproporrà la visita guidata anche domani in mattinata.