Cortenova, infortunio mortale alla Forge: assolto il responsabile di produzione
"Assolto per non aver commesso il fatto": così si conclude il procedimento penale che ha visto Paolo Marchionni, responsabile della produzione della Forge Nicromo Spa di Bindo, a Cortenova, come unico imputato per la morte dell'operaio dell'azienda Marian Marinescu, avvenuta due anni fa per un incidente sul lavoro.
Il quarantottenne di origine rumena,residente a Lecco, il 30 novembre 2016 era intento nelle proprie mansioni al laminatoio dell'impresa, quando è rimasto mortalmente schiacciato dal macchinario. Il 28 novembre era stato escusso come testimone il legale rappresentante dell'azienda Antonio Sala - che lo scorso maggio aveva preferito patteggiare la pena al cospetto del giudice per le udienze preliminari Massimo Mercaldo. Il teste aveva riferito che l'imputato, ingegnere che tutt'oggi lavora per lo stabilimento di Cortenova, non ha alcun potere decisionale sulla sicurezza dei macchinari ed ha aggiunto che il laminatoio dove è avvenuto il sinistro andrebbe maneggiato sotto la sorveglianza di almeno altri due operai. Invece, stando a quanto emerso dalle testimonianze rese, Marinescu si era ritrovato per un breve lasso di tempo da solo quando si è verificato un problema con la chiusura della valvola.
Una falla che all'operaio è costata la vita. Il pubblico ministero Silvia Zannini aveva quindi formulato una richiesta di condanna per l'imputato pari a un anno e quattro mesi di reclusione. Secondo l'impianto accusatorio, infatti, all'uomo sarebbero giunte le segnalazioni di altri dipendenti in merito al malfunzionamento della macchina - a lui e alle sue conoscenze tecniche si faceva riferimento per la manutenzione e il corretto funzionamento degli apparecchi da lavoro. Per questo, a parere del PM, sarebbe stato responsabile dell'incidente, e, di conseguenza, della morte della vittima.
Una sentenza, quella odierna, conforme alla richiesta di assoluzione proposta dal legale difensore dell'ingegner Marchionni. L'avvocato Alessandra Carsana aveva dapprima premesso che gli operai addetti al cambio stampi, compresa la vittima, erano stati istruiti sulle procedure da adottare in corso d'opera. In più, l'odierno imputato aveva fatto presente a suo tempo ai propri superiori delle anomalie del macchinario e l'unico provvedimento preso era stato quello di prestare una maggiore attenzione durante la procedura di raffreddamento della valvola. Come ha anche sottolineato quest'oggi il dott. Manzi al termine della lettura del dispositivo, l'avvocato Carsana aveva tenuto a precisare che il suo assistito non era il responsabile della sicurezza dell'azienda, per poi aggiungere che "il preposto ha l'obbligo di vigilanza, ma non può essere una presenza fissa. In quel momento si era allontanato per pochi metri per svolgere altre mansioni".
F.F.