Civate: ostello nell'ex casa di riposo? In 25 rispondono ''sì''

Un ostello all’interno dell’ex “Villa Sacro Cuore” di Civate? I cittadini hanno scelto per la stragrande maggioranza di votare sì.
Ventotto persone in circa un mese (da sabato 12 gennaio alle 23:59 di ieri) si sono collegate all’app “Civate Smart”, attraverso la quale l’Amministrazione Comunale ha consultato la cittadinanza sull’intenzione di comprare l’ex casa di riposo di piazza Garibaldi per dotare il paese di un ostello, ricavare alcuni alloggi per anziani e riorganizzare la viabilità tutt’attorno.
Pochissimi i votanti (poco meno del 10% degli iscritti all’applicazione): 25 i civatesi favorevoli all’iniziativa, mentre in due hanno selezionato l’opzione “Altro”, richiedendo il costo complessivo dell’opera. Uno solo si è dichiarato contrario.
“Pensavamo che questo fosse un modo comodo e immediato per i cittadini per dire la propria e dare al Comune un’indicazione sull’orientamento predominante della collettività, ma evidentemente non tutti i registrati all’app sono stati raggiunti correttamente”, ha commentato il Sindaco Baldassare Mauri.

“Volevamo solo sondare il terreno, ma da parte nostra permane l’idea di acquisire la proprietà della struttura – che risale alla fine del Settecento - che non verrà demolita”. Lo scopo dell’Amministrazione è infatti proprio quello di riconvertire la dimora storica situata nel cuore del paese, sede della casa di riposo fino al 2001 e in seguito proprietà della Giovi S.r.l, immobiliare bergamasca che ne aveva proposto il recupero, fallendo poco dopo. La messa all’asta dell’immobile nel febbraio 2018 – per un valore di poco meno di 640.000 euro - è stato l’epilogo del “crac” della società di Carvico.
“La struttura – ha ribadito Mauri - è ormai ridotta a un evidente stato di degrado e di abbandono, nonostante sia stata riconosciuta come bene storico-artistico da tutelare dalla Soprintendenza. Ecco perché contiamo di intervenire e procedere alla sua riorganizzazione, per promuovere il turismo con un ostello e creare degli appartamenti che rispondano ai bisogni sociali dei soggetti più anziani della comunità”.
M.C.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.