Lecco: 'Ti racconto la mia storia', l'adozione nelle parole di due bimbi ora divenuti adulti

Luciana Dottori
Una serata per capire qualcosa in più su un tema tanto delicato, attraverso le confidenze di chi ci è passato in prima persona: l'associazione "Raccontiamo l'adozione" onlus, venerdì sera, ha dato la parola a un uomo ed una donna cresciuti in una famiglia differente rispetto al loro nucleo naturale, non avendo mai conosciuto i loro veri genitori.
Come spiegato da Luciana Dottori, presidente del sodalizio, l'adozione si colloca all'interno di un percorso di vita ampio e l'essere adulto fornisce esperienze, conoscenze e nuovi strumenti per rileggere e rapportarsi in maniera diversa alla propria storia. Proprio per questo, ascoltare i racconti di figli adottivi ormai divenuti "grandi" può essere un'opportunità unica per conoscere questo campo e coglierne i significati e le sfumature.
L'incontro ha preso il via alle ore 21.00 presso la sala del Centro Civico di via dell'Eremo a Germanedo. Le voci protagoniste di questa serata sono state quelle di Barbara e Alessandro, che hanno deciso di raccontare davanti ad una sala gremita la loro toccante storia, rispondendo a una serie di domande poste dalla psicologa Sara Donadoni che, in veste di moderatrice, ha permesso di mettere a fuoco punti importanti e intimi.
Sono stati così narrati due casi di adozioni differenti, uno di adozione internazionale e l'altro di adozione nazionale, a dimostrazione comunque di come ogni esperienza sia fortemente personale e legata all'individuo che la vive.
La prima ad aver preso la parola è stata Barbara, nata in India: la sua storia inizia a diciotto mesi, quando viene accolta in una famiglia della zona, che aveva già un figlio naturale. "Questo fatto mi ha sempre dato forza, perché mi ha fatto sentire scelta e speciale. I miei genitori hanno fatto di tutto per farmi sentire voluta, dimostrandomi il loro affetto giorno per giorno e organizzando una serie di feste nel mio piccolo paesino, per raccogliere fondi devoluti all'associazione che aveva permesso la mia adozione e per integrarmi in una realtà in cui non vi era nessuno con la pelle scura come la mia. A trent'anni ho poi deciso di ritornare alle mie origini, recandomi nei luoghi in cui io sono nata e toccando con mano quell'orfanotrofio dove ero stata lasciata. Questo viaggio mi è servito molto perché è in quel momento che ho realizzato che la mia vera casa era l'Italia, il paese in cui ero cresciuta, seppur in India, per la prima volta, mi trovassi finalmente tra persone che nell'aspetto erano come me. Non posso dire che non ci siano stati momenti difficili sia per me sia per i miei genitori adottivi, in particolare durante l'adolescenza che ha portato ad un leggero distacco poi superato grazie all'amore reciproco tra genitori e figlia".
Un percorso diverso è stato invece quello di Alessandro, adottato a soli tre mesi, dopo aver vissuto in un orfanotrofio a Milano: "Non so praticamente nulla dei miei genitori e data la necessità che ora sento, ormai adulto, ho deciso di intraprendere l'irto percorso di ricerca per ritrovare chi sono i miei genitori naturali. Sento fortemente e intensamente l'esigenza di chiudere il cerchio, di trovare quel tassello mancante della mia vita. Una decisione importante che ho preso ma che non mi porterà mai a rinnegare i miei genitori adottivi verso i quali sarò sempre riconoscente perché hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco per me, anche se ovviamente anche con loro momenti difficili e di scontro non sono mancanti". Alessandro ha poi continuato parlando delle sue esperienze negative legate in modo particolare agli anni della scuola elementare: "Da piccolo molte volte venivo insultato per il colore della mia pelle e le domande "Perché sei così?"o "Ma sei nato dai tuoi genitori?" mi facevano sentire a disagio e in imbarazzo ma fortunatamente in questo periodo difficile avevo al mio fianco il mio miglior amico che mi difendeva da ogni situazione. Si sa infatti come gli amici piccoli possano fare grandi cose".
La serata, come i tanti altri eventi organizzati dall'associazione, si è rivelata un'occasione inedita e preziosa per avvicinarsi al mondo delle adozioni, una realtà difficile ma allo stesso tempo emozionante.
V.P.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.