Calolziocorte: un centinaio di cagnolini sfilano sul red carpet a caccia del trofeo
Lezioni di stile, portamento e bellezza… a quattro zampe. Nel pomeriggio di domenica decine di cani di ogni taglia e razza hanno lasciato la propria cuccia, si sono pettinati la coda ed hanno scelto il collare delle grandi occasioni, pronti a darsi appuntamento nel chiostro del Monastero di Santa Maria del Lavello di Calolziocorte: ad attenderli – con tanto di ciotole disposte qua e là, ed un palco provvisto di red carpet – l’originale Dog Show della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, inizialmente previsto per il 5 maggio ma rimandato al weekend successivo causa maltempo.
L’incontro tra il cane più piccolo e quello più grande del Dog Show
A condurre la manifestazione, patrocinata dal Comune, è stata l’on.Michela Vittoria Brambilla, da sempre vicina alla salvaguardia dei diritti animali e oggi approdata sul suolo calolziese per elogiare l’intenso lavoro compiuto dal gruppo animalista. “La LEIDAA è stata fondata nel 2000 quindi ormai ha ben 19 anni ed è stata riconosciuta con un decreto sia del ministero dell'Ambiente che del ministero della Salute” ha chiosato l’onorevole parlando dell’associazione lecchese che, proprio domenica, si è resa disponibile con il proprio gazebo per accogliere eventuali segnalazioni da parte dei cittadini.
“Noi abbiamo bravissimi presidenti che si prendono cura in primis dei randagi e dei cani che hanno bisogno del nostro aiuto: non è un problema della Lombardia né della Provincia di Lecco, ma purtroppo in alcune aree –prevalentemente al sud – le istituzioni non compiono il loro dovere, non raccolgono i cani dalla strada e i sindaci non pagano per il loro mantenimento” ha concluso citando moltissime altre battaglie portate avanti dal sodalizio a livello nazionale, come quelle contro la vivisezione, lo sfruttamento, la caccia o gli zoo.
Alle ore 15 in punto, i quasi 101 (evidente rimando disneyano, neanche a farlo apposta) compagni a quattro zampe di razza o meticci si sono così cimentati, uno ad uno, nella propria “walk of fame” affiancati dal padrone, sotto lo scrosciare degli applausi di giudici e pubblico. VIDEO
Tra questi la dolcissima Lady, il minuscolo chihuahua che – con i suoi soli 2 kg di peso – ha conquistato il podio simbolico di cagnolina più piccola, affiancata per antitesi dal possente Telchì con i suoi 80 kg di monumentalità. Dopo di loro, anche il volpino bianco ribattezzato Laika, la giocosa Asja salvata dal canile di Lecco, il bracco ungherese Ares, e ancora il vivace Macchia, considerato il partecipante più “peperino” di tutto il Dog Day. Insieme al paffuto chihuahua dal pelo lungo Zeus, ha poi sfilato Aglaia, cane da pastore del Caucaso di 60 kg che tutt’oggi condivide pazientemente la propria casa con sette gatti, contro cui – come ha ammesso sorridente il padrone – purtroppo perde sempre ogni “battaglia” domestica. A valutare con un punteggio in decimi la performance di ciascuna coppia cane-padrone, è stata una giuria qualificata scelta appositamente per l’occasione e formata dal dottor Giambattista Fornari, medico veterinario di Calolziocorte; da Daniela Pricca, della sezione lecchese del gruppo LEIDAA; dalla proprietaria del negozio La Cuccia di Garlate, Marta Sangiorgio; dal giornalista Angelo Baiguini ed infine da Giusy Lozza, Presidente della sezione meratese della Lega Nazionale per la Difesa del Cane.
La gara amatoriale di bellezza canina – che, insieme ai momenti di allegria, si è fatta occasione di sensibilizzazione grazie anche al “tragico passato” di abbandono di alcuni degli ora sorridenti sfidanti a quattro zampe – si è così conclusa alle ore 17.30, con le tanto attese premiazioni. Oltre all’annuncio dei tre classificati delle “classiche” categorie grande, medio e piccolo, ad essere omaggiati con un posto sul podio sono stati anche moltissimi altri cagnolini, meritevoli del titolo di “bullo”, “pupa”, “smilzo”, “pacioccone”, o ancora “nonnetto” più anziano della gara opposto al cucciolo “baby”, ovvero il più giovane. L’ultimo riconoscimento è, infine, andato al cosiddetto “mesendoz”, ovvero il cane che ha racchiuso in sé l’incrocio di più razze differenti. Ma non sono mancati, ovviamente, diversi “ricordi” dell’iniziativa anche per tutti gli altri scodinzolanti concorrenti che – accompagnati dagli affettuosi padroni – non sono di certo andati a casa a zampe vuote.
F.A.