Lecco: in tantissimi per il commosso ultimo saluto a Marco Deriu
Basilica gremita, questo pomeriggio, per l'addio al giornalista e docente universitario Marco Deriu Parenti, amici e colleghi hanno dimostrato il proprio affetto alla famiglia del lecchese ed in primis alla moglie Cristina e i due figli, Chiara e Giovanni colpiti dalla prematura dipartita, a soli 51 anni, di Deriu, morto suicida nella mattinata di venerdì.
Marco Deriu
"Poniamo davanti al Cristo giudice la testimonianza stessa di Marco, per il quale avvertiamo un grande debito di riconoscenza. La nostra comunità ecclesiale e civile - ha ricordato il parroco della comunità pastorale Beata Vergine di Lourdes don Carlo Gerosa, che ha concelebrato la funzione ‒ ha ricevuto molto da lui, in quanto giornalista, educatore, docente, per il suo impegno sociale e politico, per la sua attività nel mondo della comunicazione, per la sua grande generosità, per il bene vissuto come figlio, marito, padre. E lui di fronte a Gesù si presenta con il bene compiuto nella sua vita, con i gesti piccoli e grandi con i quali ha cercato il bene di chi incontrava".


Deriu ha, inoltre, collaborato con il Sir (Servizio Informazioni Religiose) della Conferenza episcopale italiana, per il quale teneva una rubrica settimanale di analisi e commento su ciò che viene proposto dalla televisione.

Il prevosto don Davide Milani

Don Carlo Gerosa
La sua conoscenza e la sua esperienza del mondo giornalistico lo hanno portato all'insegnamento universitario in diversi atenei italiani. È stato docente di Teoria e tecnica delle comunicazioni di massa, all'Università Cattolica di Milano (sede di Brescia) e di Etica e deontologia dell'informazione e della comunicazione, al Master in Giornalismo nello stesso ateneo, nel quale ha anche insegnato Teoria dell'informazione e dov'è stato titolare del laboratorio di Analisi dei media. Ha poi insegnato Etica dei media, all'Università di Macerata.


Una carriera e un'esistenza ben sintetizzate anche dal ricordo di amici e famigliari che hanno concluso la celebrazione.
"Marco per noi, per voi, è semplicemente un amico vero. Una persona unica, onesta, capace. Ma soprattutto Marco è un figlio buono, un marito amorevole di sua moglie Cristina, un papà che ama i suoi figli Giovanni e Chiara, un riferimento prezioso, un fratello legatissimo ad Alessandro, al quale non ha mai fatto mancare il suo aiuto e il suo affetto. [...] Lasci a tutti noi una grande eredità di gentiluomo" è stato detto.



Anche Giovanni, il figlio 18enne di Marco, ha tenuto un commosso e commovente discorso che ha voluto indirizzare ai partecipanti. "Vorrei rivolgermi specialmente a tutti i figli presenti con un invito. L'invito è il seguente: se c'è qualcosa che volete, che potete fare oggi con i vostri genitori, con vostro papà o vostra madre, se ne avete la possibilità, fatelo oggi. Non date per scontato il domani, perché il domani - e purtroppo ve lo devo dire per esperienza personale - potrebbe non esserci e quindi se volete dargli un abbraccio, un bacio, dirgli un ‘ti voglio bene', un ‘grazie', chiedere scusa, fatelo, non abbiate paura, non fatelo per orgoglio o perché magari vi vergognate, perché sono i vostri genitori e saranno sempre pronti a capirvi. Quindi non date per scontato, non rimandate, ma se potete farlo oggi, fatelo e andate a letto, ogni sera, a posto con voi stessi e con gli altri".
