A Premana è arrivata una gru speciale per la frana. A Primaluna si lavora per gas e detriti

Sotto lo sguardo attento dei carabinieri della stazione di Casargo, impegnati ormai ininterrottamente da sei giorni nella “zona rossa” di Teglio, hanno preso il via questa mattina a Premana i lavori di rimozione della frana staccatasi dalla sovrastante località Casello Basso e arrestatasi a ridosso dell’ex albergo. Il terreno è scivolato a valle, fermandosi proprio nel giardino dell’ex struttura ricettiva.  Una zona particolarmente impervia, rimasta inaccessibile dalla strada.

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Negli scorsi giorni non è stato possibile ridurre il deposito franoso, che ha continuato a premere contro gli edifici evacuati. Per superare la situazione, oggi ha preso il via un intervento complesso e delicato. Dalla Valtellina è giunta una speciale gru, sufficientemente stretta da muoversi nelle piccole strade del paese ma al tempo stesso dotata di un braccio meccanico in grado di innalzarsi a quasi venti metri d’altezza.

Posizionata in sicurezza nelle prime ore del mattino, ha agganciato un piccolo escavatore sollevandolo a una quindicina di metri dal suolo. Ruotando il suo braccio meccanico, ha “scavalcato” una palazzina e depositato la ruspetta direttamente sulla frana. Il mezzo si è messo al lavoro, ma a fatica. Il fango e le rocce raccolte vengono depositati in un piccolo cassone che ogni volta deve essere innalzato dalla gru e riportato in strada “scavalcando” la palazzina antistante.

Ad ogni operazione di carico e scarico, quando il materiale raccolto si trova sospeso a oltre i dieci metri d’altezza, il traffico deve essere interrotto per motivi di sicurezza. Le attività di rimozione dei detriti procedono, ma il quantitativo che può essere spostato in ogni ora è limitato.

L’intera area resta evacuata, si temono altri possibili distaccamenti dalla montagna. In località Casello Basso sono stati fatti una serie di sopralluoghi, ma al momento non sono ancora chiare le modalità con cui si metterà in sicurezza il versante.

Nell’abitato di Primaluna – l’altro centro che con Premana ha subito i danni peggiori – sono ripresi i lavori di sistemazione dopo la pausa di ieri. I tecnici di Lario Reti si sono attività per ripristinare la conduttura principale del gas metano, nei pressi del ponte sul torrente Molinara.

Nella stessa zona continua anche l’attività di rimozione dei detriti e la pulizia del greto del fiume. La massa di rocce e ghiaia giunta a valle ha, di fatto, cancellato il vecchio alveo. Nelle zone più basse del paese, e in particolare nell’area della cava al confine con Cortenova, è stata accumulata la terra rimossa negli scorsi giorni.

Qua e là si vedono accumuli che rendono, in queste ore, più chiaro l’enorme quantitativo di detriti trasportati dalle acque. I lavori continuano, con un occhio al meteo e alle nuvole cupe che nel primo pomeriggio vanno accumulandosi nella parte bassa della Valsassina.
L.A.
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