Crac di due cooperative: non luogo a procedere per il direttore di banca, Sarti va a giudizio

A processo andrà solo il fiscalista lecchese Marco Sarti. Suo figlio Fabio, Giuliano Mosconi, Michele Bossi e Andrea Bossi hanno quest'oggi definito la loro posizione patteggiando. Per Marco Persico, al tempo direttore della filiale di Osio Sopra di UBI, per il quale era stato ipotizzato il concorso esterno per l'omesso controllo su operazioni bancarie, il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Lecco Salvatore Catalano, dopo la chiamata in causa dell'Istituto di credito quale responsabile civile su istanza della curatela rappresentata dall'avvocato Carlo Galli, ha decretato il non luogo a procedere. Si è chiusa così - con ultimo strascico per il solo Sarti al cospetto del collegio giudicante, con prima udienza calendarizzata per il 30 gennaio - la vicenda giudiziaria vertente sul crac di due società cooperative (la LO.SERV e la Dinamica), entrambe finite al centro della vasta indagine che, due anni fa, aveva portato alla luce un presunto sistema che, mediante artifizi fiscali e la simulazione di operazioni economiche fittizie, avrebbe - stando alla ricostruzione tracciata dal sostituto procuratore Nicola Preteroti supportato dal Nucleo di Polizia Tributaria del Comando provinciale della Guardia di Finanza - permesso di sottrarre e occultare in imprese italiane ed estere, al fine di evadere le imposte, svariati milioni di euro. Il "caso", passato dopo il trasferimento del PM a Bergamo al collega Paolo Del Grosso, si è chiuso quest'oggi con l'effettivo patteggiamento di Mosconi e Bossi, la cui posizione era già stata stralciata a cui si sono accodati il figlio di quest'ultimo e quello di Sarti, unico a optare per non adire a riti alternativi, scegliendo di andare a dibattimento per tentare di dimostrare le proprie ragioni al cospetto del collegio. A inizio anno l'avvio del procedimento che segue altra causa già intetata, per altro fallimento, a carico del fiscalista.

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