Lecco: buona la prima per il laboratorio di restauro con l’Associazione Barche in Legno

Il "cantiere" delle Lucie ha aperto le sue porte al pubblico: nella mattinata di oggi i volontari dell'Associazione Barche in Legno (A.B.I.L.), in collaborazione con il Comune di Lecco, hanno deciso di dare dimostrazione pratica del restauro delle storiche imbarcazioni in legno - tra i simboli indiscussi del Lago di Como - nel proprio laboratorio, un antico lavatoio all'incrocio tra via del Barcaiolo e via dei Pescatori, nel rione di Pescarenico.

Una speciale occasione per conoscere la tradizione dell'artigianato delle barche del ramo di Lecco del Lario e apprezzare il lavoro di recupero, valorizzazione e rilancio di un patrimonio storico unico, portato avanti dall'A.B.I.L. dal settembre del 2012, anno di fondazione della compagine, nata nel ricordo di Adriano Galli, ultimo maestro d'ascia di Lecco.
"Ad oggi l'associazione conta circa 15 soci ordinari e numerosi sostenitori - ha ricordato il Presidente Nadir Pellegrini - Tutti noi svolgiamo altre professioni, ma dedichiamo il nostro tempo libero a questa passione.

Dopo la morte di Adriano Galli, che oltre che della costruzione di imbarcazioni artigianali in legno, da sempre si occupava anche della loro custodia, nessuno era più in grado di costruire barche in legno o di restaurarle per bene. Noi adottiamo le lucie abbandonate, quelle imbarcazioni che i proprietari non riescono più a gestire a causa dei costi di manutenzione, per non farle scomparire".
Un lavoro, quello di restauro, che può richiedere oltre duecento ore di lavoro e che si conclude con la "rimessa a nuovo" dei batell, che hanno il legno come unico elemento a comporre scafo e centine.

"Certo, sono necessari dedizione, competenza, tempo e risorse, ma le soddisfazioni sono tante". Ad oggi sono 24 le imbarcazioni "salvate" dall'A.B.I.L. per garantire la salvaguardia del patrimonio esistente delle barche in legno artigianali, oltre a contribuire alla diffusione della conoscenza relativa a un aspetto importante della cultura materiale del territorio lecchese.
Nonostante fosse nata come barca da lavoro, la Lucia nell'Ottocento fu modificata per essere utilizzata per la navigazione da diporto. La lunghezza di solito non supera i sei metri, mentre la larghezza è circa di due metri. Le sponde sono piuttosto alte (non meno di 50 centimetri) e inclinate, come spiegato dai volontari A.B.I.L.

"Lo scopo della nostra compagine è quella di far conoscere queste tipiche imbarcazioni, che tanto attirano i turisti ma che spesso vengono "sottovalutate" dai Lecchesi, affinché possano essere esposte in via permanente all'aperto e non restare "chiuse" in un laboratorio, al fine di garantire la promozione culturale, turistica e sociale del territorio ed evitare così la scomparsa di queste bellissime imbarcazioni".


I prossimi appuntamenti con i laboratori di restauro con l'Associazione Barche in Legno sono per sabato 24 e 31 agosto dalle 9 alle 12; quelli di settembre il 7 e 14 allo stesso orario, tutti a Pescarenico.
M.C.
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