Vendrogno: Daniele cerca un 'contadino' con cui condividere 2 ettari di terreno, per non lasciar morire il sogno del fratello

Ha atteso per anni il via libera per poter installare quella casetta tanto agognata, prefabbricata ma in legno, rigorosamente classe A, in sintonia con l'ambiente circostante. Ottenuto finalmente il permesso e firmato il contratto preliminare con il fornitore, la malattia che lo aveva debilitato nel fisico senza però scalfire il suo desiderio di veder realizzato il suo sogno "agreste" lo ha strappato alla vita, a soli 66 anni. A quattro anni dalla scomparsa di Gianluigi Colombo, pur essendosi visto costretto a ridimensionare il progetto, rinunciando fino ad ora sia all'edificazione sia agli sviluppi ricettivi pensati da "Gianni", suo fratello Daniele non vuole arrendersi a lasciar andare tutto, letteralmente, alle ortiche: proprietario di un terreno di 2 ettari a Vendrogno, sopra Bellano, l'ex titolare dell'AudioClub, storico negozio di VHS e prodotti hi-fi con sede prima a Robbiate e poi in piazza Italia a Merate, cerca ora qualcuno che, come lui, si innamori di quell'appezzamento in collina per iniziare a coltivare frutta e verdura per l'autoconsumo, immaginando, qualora ci dovessero poi essere le premesse, la possibilità di creare, in un secondo momento, un'azienda o una associazione agricola per mettere a profitto un'attività che vorrebbe nascere come svincolata dalla necessità di reddito immediato ma animata dalla comune passione per l'ambiente e la tutela naturalistica di quel che si presenta come un balcone sul Lago.

La vista dal terreno

"La mia famiglia ha sempre frequentato Vendrogno, avevamo una stalla dove andavamo nel fine settimana. Con la morte di mia madre, impegnando quello che abbiamo realizzato attraverso il negozio di Merate, mio fratello ha voluto acquistare un terreno: lo ha scelto accuratamente, in una posizione fantastica, a 750 metri d'altezza, esposto a sud e con un microclima influenzato dal Lago. Era mappato come vigneto, con terrazzamenti con muri a secco. Lui già aveva un suo ortofrutteto a Robbiate, dove vivevamo. Aveva partecipato al primo corso di agricoltura biodinamica in Italia, aveva sempre avuto il sogno della fattoria. Già in pensione immaginava così di trasferirsi a Vendrogno: avrebbe posizionato la casetta che sarebbe diventata a tutti gli effetti la sua prima casa, io avrei avuto la mia, pur continuando a vivere altrove e ci sarebbe stato anche spazio per stanze da affittare poi, in chiave turistica".

Il posizionamento del terreno

Un disegno tracciato nella sua interezza, andato a sbattere però contro "la burocrazia". "Siamo rimasti bloccati tra Provincia, Regione, Comunità Montana per 6-7 anni, principalmente perchè mancava la strada di collegamento". Quando dopo tanto pazientare, ottenuti i permessi necessari e investiti i primi risparmi, tutto sembrava essere in discesa, ecco la malattia a sparigliare nuovamente le carte. Nell'estate del 2015 "Gianni" muore. Tutto si ferma di nuovo.

Il deposito interrato già realizzato

"Il terreno era stato abbandonato negli anni '50: avevamo iniziato a recuperare i muretti a secco e avevamo anche sistemato un torrente. Fatta la strada e il basamento, aveva ordinato la casa. Alla sua scomparsa ho dovuto fermare tutto. Da solo non avrei potuto farmi carico dell'iniziativa. Ma è un groppo che non riesco a mandar giù".

Daniele ora cerca qualcuno con cui condividere il quadro bucolico tratteggiato del fratello. Che abbia voglia di recuperare varietà antiche da reintrodurre in un "eden" in quota. O che semplicemente cerchi uno spazio dove coltivare pomodori e zucchine con una spalla al proprio fianco. Senza altro fine, almeno in prima istanza, se non preservare un luogo del cuore. Poi quel che verrà, verrà.

Per ulteriori dettagli: Daniele Tel. 335.5798295 - agricaseca@gmail.com

A.M.
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