Galbiate: emozioni con la ''Tango Night'' nella chiesa incompiuta di San Michele

“Un tango dura due minuti e mezzo. Cosa riusciresti a raccontarmi in due minuti e mezzo con le parole?”. È con questa domanda – sussurrata nel cuore di una chiesa di San Michele totalmente immersa nel silenzio – che si è aperto l’evento inedito “A passo di musica: Tango Night”, ennesima proposta di Gite in Lombardia in collaborazione con il Parco Monte Barro.



Il Presidente di Gite in Lombardia Marco Villa insieme a quello del Parco Monte Barro Federico Bonifacio

Eppure, le parole non sono state necessarie in una serata in cui la musica è stata la vera ed unica protagonista indiscussa: dopo la suggestiva passeggiata guidata al calar della sera nei boschi del Monte Barro – “tra scorci panoramici sul lago e racconti sul paesaggio locale e sul mondo del tango” – decine di ospiti hanno varcato i cancelli dell’incompiuta chiesa galbiatese, pronti a godersi lo spettacolo musicale sotto la volta celeste.




Quello di sabato sera è stato, infatti, il quarto appuntamento della rassegna estiva Notturni Lombardi che, dopo il successo delle iniziative dedicate alla musica a cappella e alle arpe celtiche, ha regalato emozioni anche in quest’edizione che si concluderà il 14 settembre con uno spettacolo teatrale sulla Monaca di Monza.

VIDEO



A dare forma a quello che, oltre ad essere una danza, “è un vero e proprio linguaggio” è stata così la performance inedita dal titolo “Il tango: storia di un'emozione irriducibile”, che ha visto amalgamarsi sul medesimo palco le note di un’orchestra a quattro elementi, i monologhi e le poesie interpretate da Elena Cagliotti e, soprattutto, i movimenti dei due ballerini professionisti Giovanni Perego e Chiara Costa (quest’ultima anche curatrice dei testi e della regia).




Abbandonando gli stereotipi e i luoghi comuni per lasciarsi condurre unicamente dalla musica, gli spettatori hanno così assaporato melodie lontane e diversi stili di ballo, e si sono fatti trasportare nel tempo e nello spazio passando dal tango argentino a quello uruguayano, da quello “degli emigrati” di Buenos Aires a quello italiano: tutti differenti eppure accomunati dal fatto di essere “la voce dello straniero, di chi non è a casa sua, perché se fosse a casa sua non canterebbe la sua nostalgia”.



Oltre ai classici pianoforte, violino e contrabbasso, i partecipanti hanno poi potuto conoscere le bellezze sonore del “bandoneon”, vero strumento icona del tango sul quale i tasti non possiedono una collocazione standard lasciando quindi tutta la magia dei suoi accordi alle mani esperte del musicista che lo impugna.




Al termine del concerto – dopo un simbolico omaggio alle donne presenti in platea – i partecipanti hanno fatto ritorno a Pescate lungo il medesimo sentiero illuminato da fiaccole e lanterne, in attesa del prossimo emozionante show che li avrebbe condotti alle pendici della suggestiva chiesetta di San Michele.
F.A.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.