Dal fango nasce la solidarietà: con i fondi 'Premana non si ferma', 'Uniti per Primaluna' e 'Forza Casargo' già raccolti oltre 110mila €

Una gara di solidarietà che non intende arrestarsi, quella a sostegno della ricostruzione nei comuni della Valsassina colpiti la scorsa estate da una serie di eventi calamitosi: oltre 110.306 euro raccolti dai fondi "Premana non si ferma", "Uniti per Primaluna" e "Forza Casargo", istituiti presso la Fondazione Comunitaria del Lecchese rispettivamente il 26 giugno, il 24 luglio e l'8 agosto per dare un aiuto concreto ai territori vittime delle recenti alluvioni.

Corrado Codega, Luciano Spreafico, Francesca Codega, Paolo Dell’Oro, Barbara Spazzadeschi

"L'idea di avviare una serie di fondi erogativi presso la Fondazione comunitaria del Lecchese è volta principalmente a "fare comunità" - ha spiegato Paolo Dell'Oro della stessa Fondazione - Gli ideatori hanno deciso di chiamare a raccolta tutto il territorio, al fine di ottenere le risorse necessarie alla ricostruzione di almeno un piccolo segmento di quanto danneggiato. Una volta aperto, sul fondo possono pervenire donazioni che danno vantaggi fiscali non indifferenti a chi le effettua. I soldi saranno destinati alle tre comunità su un progetto specifico, comunque affidato a un ente di terzo settore: il destinatario finale, insomma, sarà una associazione, una cooperativa o una Pro Loco che si assumerà la responsabilità di dare avvio e liquidare gli interventi necessari rispetto all'obiettivo maturato".

Premana sommersa dal fango

Anche i promotori dei singoli fondi hanno presentato i risultati parziali di raccolta delle risorse, a partire da "Premana non si ferma", che ad oggi - considerate anche diverse iniziative svoltesi a Vendrogno nelle scorse settimane - è arrivato a quota 47.500 euro. "Contiamo di superare la soglia dei 50.000 euro raccolti nei prossimi mesi", ha commentato uno dei promotori, Corrado Codega. "Un ringraziamento particolare va a chi ha contribuito con apporti individuali (circa una trentina di persone fisiche), ma anche all'Associazione Sportiva di Premana, alle Pro Loco di Ballabio e di Vendrogno e all'Associazione Etnica del Lavello di Calolzio, che hanno organizzato diverse manifestazioni il cui ricavato è stato devoluto proprio al fondo. Ma il vero grazie va ai giovani Premanesi". L'idea di costituire "Premana non si ferma", infatti, è nata proprio da un gruppo di giovani universitari del paese, particolarmente legati al territorio in cui sono cresciuti. "Dopo l'alluvione ci siamo guardati in faccia e abbiamo pensato a un modo per attivarci concretamente per il nostro paese e per il territorio attorno a Premana, la cui particolarità è che non è fatto solo dalle case, ma dagli alpeggi vissuti tanto dai Premanesi quanto dai turisti e dagli agglomerati di case", ha commentato Francesca Codega, giovane studentessa ideatrice del fondo. "Per ripristinare le strade che la frana ha distrutto abbiamo deciso di attivarci concretamente, raccogliendo fondi per arrivare a coprire ciò che i soldi pubblici non sono in grado di fare".

Una foto scattata a Primaluna il giorno dell'esondazione

L'idea è stata poi ripresa dagli abitanti di Primaluna, come spiegato dal consigliere comunale Luciano Spreafico: "Con due colleghe del Consiglio abbiamo avviato il fondo "Uniti per Primaluna": abbiamo saputo della possibilità di costituirlo in occasione di un bando al quale abbiamo partecipato", ha commentato. "Siamo molto soddisfatti, la raccolta sta procedendo - siamo a quasi 33.000 euro - anche grazie ai privati, e ciò mi rincuora. Con quanto ottenuto investiremo con tutta probabilità nell'attività di prevenzione".

Una foto scattata a Casargo il 7 agosto

Anche i cittadini di Casargo si sono ispirati al fondo costituito dai Premanesi: "Dopo la prima frana in paese mi sono chiesta cosa potessi fare in concreto, così ho proposto al sindaco Pasquini di creare "Forza Casargo", ha raccontato Barbara Spazzadeschi, proprietaria di un'attività in paese. "Ad oggi siamo a 35.480 euro raccolti, ma i comuni di Dolzago e Abbadia ci hanno "dedicato" alcune loro manifestazioni, dunque la cifra non è aggiornata. Contiamo - grazie anche agli Amici di Mornico - di ricostruire il parco giochi della scuola elementare e dell'asilo, completamente distrutto dalla frana, e di avviare un progetto di educazione e cura dell'ambiente, aiutando inoltre le strutture ricettive, installando delle "panche giganti" attrattive e creando una pista ciclabile per monopattini e skateboard".

Giovanni Combi e Ambrogio Invernizzi

Soddisfatti della solidarietà mostrata dal settore pubblico e privato anche Guido Agostoni, Vicepresidente della Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d'Esino e Riviera, che ha a sua volta ringraziato il Presidente della Banca della Valsassina Giovanni Combi e l'Ingegner Ambrogio Invernizzi delle Officine Melesi per i contributi erogati in favore dei tre territori alluvionati (60.000 euro in totale, 20.000 a comune).
E' toccato poi ai sindaci di Premana, Casargo e Primaluna fare il punto sul programma di ricostruzione e messa in sicurezza del territorio.

"Devo ringraziare la tempestività degli interventi dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile, dei Carabinieri, di Provincia, Regione e Prefettura: non ci siamo mai sentiti soli come ente", ha dichiarato Elide Codega, borgomastro di Premana. "È stato bello vedere come i ragazzi abbiano capito la gravità della situazione, pensando di attivare la raccolta fondi istintivamente, dimostrando un grande attaccamento al territorio.
Il 12 giugno avevamo trentacinque situazioni di frane, smottamenti, allagamenti, una scheda RASDA per 6,8 milioni e ottanta sfollati, di cui gli ultimi rientrati il 2 agosto. Siamo intervenuti dapprima sul tessuto urbano, per garantire la salute e l'incolumità pubblica, attivando schede per il lavoro in paese per un totale di 600.000 euro. Ora dobbiamo però pensare ai tanti passaggi storici ancora chiusi, capire che tipo di interventi fare e avviare un'attività di prevenzione, magari tramite il disboscamento".

Non dissimile la situazione a Primaluna, come confermato dal primo cittadino Mauro Artusi: "Il nostro abitato non ha avuto danni esterni, non avendo alpeggi, ma ingenti problemi alla rete urbana, quantificati in poco meno di un milione di euro. Regione Lombardia è intervenuta, ma ora seguiranno interventi strutturali notevoli, abbiamo ancora strade intere non transitabili a causa del fango che ne ha ostruito i sottoservizi. L'acquedotto non sarà più ripristinato come prima. Importante - ha proseguito - sarà la fase di ricostruzione post-emergenziale e strutturale. Sarà necessario il contributo di tutti: la raccolta va verso una serie di interventi che facciano sentire unita la comunità, ad esempio sul ponte medioevale sul torrente Molinara. Stasera si terrà un primo incontro con la popolazione per valutare le lesioni alle strutture dei privati, che entro poco dovranno fare le opportune richieste di risarcimento danni".

È stata poi la volta del sindaco di Casargo Antonio Pasquini, che ha anzitutto voluto ringraziare il CFPA, resosi disponibile a ospitare gli sfollati dopo le frane del 1° e del 6 agosto. "Due smottamenti a distanza di pochi giorni sono state davvero un "brutto colpo" per la comunità: abbiamo dovuto fare presto e intervenire, avendo investito sulla stagione turistica. È stato spontaneo destinare le risorse al parco giochi e alla scuola in generale, per sviluppare una cultura di rispetto dell'ambiente. Oltre ai detriti, nel corso degli interventi abbiamo infatti trovato anche parecchia immondizia. Ad oggi, siamo intervenuti sulle somme urgenze con i contributi di Regione Lombardia e siamo in attesa dell'ordinanza di calamità naturale. Nel momento di difficoltà maggiore abbiamo riscoperto un senso di comunità fortissimo, i Casarghesi si sono rimboccati le maniche, alla "valsassinese": in maniera concreta e subito. Certo - ha concluso - l'allarmismo ha causato numerose disdette nelle strutture ricettive, ma abbiamo avuto modo di ripartire. Bisogna far nascere una nuova cultura di salvaguardia del territorio nelle giovani generazioni, e bisogna investire sempre più sulla prevenzione idraulica".

La raccolta fondi, lo ricordiamo, prosegue. Chi vuole contribuire può effettuare una donazione con la seguente modalità:

C/C intestato a Fondazione comunitaria del Lecchese Onlus
Presso: Banca della Valsassina - Filiale di Lecco
IBAN: IT87 B085 1522 9000 0000 0501 306
Marta Colombo
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