A San Giovanni si ricorda mons. Aldè a 100 anni dall'ordinazione

Mons. Ambrogio Aldè
La stampa locale del tempo scrive: "Rapidissima si è diffusa in città la notizia dell'improvvisa morte di mons. Ambrogio Aldè, avvenuta durante la notte ed annunciata dopo la Messa dal parroco di San Giovanni, don Giovanni Fusetti, suscitando rammarico e rimpianto. Nessuno prevedeva una fine così repentina per mons. Aldè, ancora validamente sulla breccia, giovanilmente operoso nei suoi 63 anni. Non più di dieci giorni or sono, proseguiva l'articolo, i suoi comparrocchiani di San Giovanni si erano gioiosamente stretti attorno durante il solenne pontificale da lui celebrato per la festa patronale del Santo Evangelista".
Nella notte seguente la festività dell'Epifania 1958 mons. Ambrogio Aldè venne colto da improvviso malore "sorpreso con un infarto cardiaco al termine di una delle tante e tante giornate di intensa fatica, giornate senza riposo, nei suoi atti di ufficio in Curia, senza nemmeno riposo da quando, meno di un mese fa, il 12 dicembre, era squillato un primo campanello d'allarme sintomo del male".
La stampa ricordava il suo ruolo di penitenziere maggiore del Duomo, componente del Capitolo metropolitano, assistente del CIF, presidente dell'Opera diocesana di Assistenza," particolarmente apprezzato nella sua opera nobilissima e feconda, nei momenti di calamità nazionali, quando si trattò di organizzare soccorsi urgenti ed iniziative di solidarietà".
Carlo Ambrogio Aldè era nato il 7 dicembre 1894, in numerosa famiglia nota e stimata nella vallata del Gerenzone ed era stato portato al fonte battesimale nella parrocchiale di San Giovanni. La famiglia Aldè aveva una presenza antica nell'industria del ferro, "ma il giovinetto Ambrogio fu preso da un ben diverso desiderio, quello di lavorare nella mistica vigna del Signore, e così indossava l'abito talare nella seconda domenica di ottobre del 1906 entrando nel seminario diocesano". Studiò a San Pietro Martire di Seveso, a Monza e a Milano. Era il chierico Ambrogio Aldè, ormai all'ultimo anno del quadriennio teologico maggiore di allora, quando, nel febbraio 1918, il dissanguato Esercito italiano, dopo oltre tre anni di durissima guerra, chiamava alle armi anche gli studenti al sacerdozio. Venne arruolato nella Sanità militare, destinato ad operare a Vicenza, a Trento, e nelle immediate retrovie del fronte del Piave. Venne congedato nel maggio 1919 ed il 20 settembre dello stesso anno riceveva l'ordinazione sacerdotale nel Duomo di Milano, mentre era arcivescovo il cardinale Andrea Carlo Ferrari. Il 21 settembre tornava nella sua parrocchiale di San Giovanni per celebrare la prima Messa. Venne nominato vice rettore del seminario di Seveso; nel 1920, inviato a Roma, a continuare studi nel Seminario Lombardo, dove ebbe come compagno Giovanni Battista Montini che sarà arcivescovo di Milano ed il pontefice Paolo VI. Dopo gli studi a Roma tornò nella Diocesi di Milano, vice rettore nel collegio arcivescovile di Porlezza, Nel 1922 si trasferì in Sicilia, chiamato al ruolo di segretario dell'arcivescovo di Palermo, il cardinale Alessandro Lualdi, nativo di Milano. Sei anni dopo, nel 1928, veniva richiamato nella sua Diocesi di Milano per assumere la segreteria dell'allora nuovissimo seminario arcivescovile di Venegono. Il 7 dicembre 1940 veniva nominato canonico del Duomo di Milano con il titolo di monsignore e nel 1956 veniva elevato a prevosto del Capitolo.
Solenni onoranze funebri avvennero a Milano, presenti i familiari e numerosi parrocchiani di San Giovanni. La bara fu stata trasportata poi a San Giovanni dove si celebrarono imponenti esequie "con la partecipazione delle autorità cittadine e di numeroso clero. La salma è stata tumulata nella cappella di famiglia,nel cimitero di San Giovanni".
Cento anni dopo, alle 18 del 21 settembre, la parrocchia nativa di mons. Ambrogio Aldè, per iniziativa dell'attuale parroco don Claudio Maggioni, ricorda con la preghiera il sacerdote fedele e generoso, che ha onorato la sua parrocchia natale e tutta la diocesi di Milano.
I famigliari hanno donato alla Diocesi di Milano la villa Aldè, di via Montalbano, divenuta Casa del Clero "Domus Mater", che sino all'autunno 2013 ha ospitato sacerdoti anziani. Era stata inaugurata con l'intervento dell'arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini, presente il clero del Decanato.
A.B.