Valgreghentino: l’abbraccio della comunità al nuovo parroco don Paolo, umile pastore

In poche settimane ha già saputo farsi apprezzare e amare con il suo stile autentico e genuino, fatto di sorrisi e parole semplici ma concrete. E con la giornata di oggi, domenica 13 ottobre, don Paolo Ventura ha assunto ufficialmente la guida della comunità di Valgreghentino, che a sua volta ha assicurato al suo nuovo pastore la collaborazione necessaria per lavorare insieme e rafforzare ulteriormente il paese in tutte le sue ricchezze.

Don Paolo Ventura e il sindaco Matteo Colombo

"Mi sembra già di essere a casa" ha commentato il nuovo parroco, con l'entusiasmo che lo contraddistingue, davanti alla folla di valgreghentinesi che si sono radunati sul piazzale del Municipio per accoglierlo ufficialmente insieme alle autorità civili, prima della messa solenne celebrata alle ore 16.00. "Qui ho notato fin da subito grande affetto e disponibilità nei miei confronti. Da parte mia vi posso garantire la massima collaborazione, in uno sforzo condiviso per mettere a fuoco le relazioni con Dio e con gli altri, all'interno e all'esterno della nostra Parrocchia: dobbiamo lottare insieme contro la "cultura dello scarto", aprirci il più possibile al mondo senza mai lasciare indietro nessuno, testimoniando sempre un amore grande e generoso".

Altrettanto emozionato il sindaco Matteo Colombo, dettosi onorato di poter dare il benvenuto al nuovo pastore in rappresentanza di una comunità che ha avuto solo quattro parroci in 120 anni. "Fin da subito abbiamo notato in te un amico, una persona in grado di abbattere ogni barriera, di aprire le porte agli altri e di garantire una proficua collaborazione, con gioia e capacità propositiva" ha dichiarato il primo cittadino rivolgendosi a don Paolo. "A Valgreghentino troverai sempre una comunità generosa e premurosa, piena di persone pronte a mettersi senza esitazioni al servizio degli altri, con spirito di accoglienza e condivisione; una comunità ricca di realtà meritevoli di essere conosciute e valorizzate, un territorio aperto e solidale. Ora dobbiamo iniziare a lavorare insieme per rafforzarla ulteriormente: dovrai avere pazienza, entusiasmo e coraggio, ma siamo sicuri che saprai essere all'altezza dell'importante percorso che ti attende".

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Dopo un breve corteo guidato dai Picett del Grenta, dai volontari delle associazioni locali e dai sacerdoti, la festa è proseguita in Chiesa, dove il Vicario Episcopale Mons. Maurizio Rolla - dando lettura del decreto dell'Arcivescovo Mario Delpini - ha conferito ufficialmente a don Paolo il "titolo" di nuovo parroco di Valgreghentino, quale successore di don Enrico Vitali che ha lasciato il paese poche settimane fa per raggiunti limiti di età: classe 1970, originario di Lasnigo, il sacerdote è stato ordinato nel giugno 2010 per poi essere destinato a Lecco come responsabile dell'oratorio e della pastorale giovanile della Parrocchia di Castello, nonché vice rettore del Collegio Volta; un incarico, quest'ultimo, che ha lasciato circa un anno dopo a seguito della costituzione della Comunità Pastorale "Madonna del Rosario" di San Nicolò, Malgrate-Porto e Pescarenico, di cui è diventato il vicario.

Al microfono il consigliere Stefano Citterio in rappresentanza della Città di Lecco

Anche dal capoluogo, dunque, in tantissimi - compresi l'attuale Prevosto don Davide Milani, originario proprio di Valgreghentino, e il suo predecessore don Franco Cecchin - hanno voluto stringersi intorno a don Paolo in questa giornata di festa, contribuendo a riempire una Chiesa di S. Giorgio gremita come non mai. "Vi abbraccio tutti" ha esordito don Paolo durante la sua omelia, ringraziando le autorità presenti, i suoi cari e tutte le componenti della comunità, in un simbolico abbraccio con cui ha voluto toccare anche "coloro che sono soli, gli stranieri residenti in paese e tutte le persone che non hanno ancora incontrato il Signore".

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"Sono qui tra voi con la consapevolezza di non potervi donare altro che la mia umile persona, con i limiti della mia povertà ma anche con la grazia del sacerdozio, un dono che ritengo immeritato" ha proseguito il parroco. "Stiamo vivendo un periodo di rapide trasformazioni, con conseguenze evidenti anche sulla vita religiosa: la presenza di Dio è spesso poco percepita, in molti sostengono che a breve non avrà più alcun significato. L'Uomo, però, continua a sentire la miseria del suo cuore, una povertà che non può essere estirpata dalla scienza né dalla tecnologia, né tantomeno dalla politica: ci si chiede se la nostra vita abbia un senso o una meta, ma dobbiamo ricordare che, nonostante la nostra finitezza, quella umana è una Storia di salvezza e di liberazione, che trova la sua piena realizzazione in Dio. Il suo Spirito è guida per ciascuno di noi e non mancherà mai".

"Come ha detto anche il sindaco nel suo primo discorso ufficiale, Valgreghentino non è solo un paese, ma un sentimento di generosità, tolleranza, apertura, umiltà, solidarietà e dignità" ha concluso don Paolo. "Spero che insieme potremo continuare a rendere tutto ciò vero e visibile, ponendoci in ascolto della Parola di Dio come una Parrocchia sempre in grado di evitare ogni forma di "lamentosità" e di andare incontro a Gesù, unico tesoro della nostra vita".
B.P.
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