Dall'Istituto Rota di Calolzio ad una sezione dell'eccellenza della Facoltà di Fisica di Pavia: Gaia è lanciata verso una carriera da ricercatrice

Gaia Carenini, nata il 29 gennaio 2001, è un'ex studentessa del Liceo Scientifico (ad indirizzo tradizionale) dell'Istituto superiore "Lorenzo Rota" di Calolziocorte. Superato brillantemente l'Esame di Stato dell'anno scolastico 2018-2019 con voto 100/100 sta ora frequentando la Facoltà di Fisica presso l'Università degli Studi di Pavia, in una prestigiosa sezione d'eccellenza. Una ragazza molto aperta e intellettualmente curiosa, che ama profondamente e in modo disinteressato lo studio, per il quale ha sempre dimostrato grande entusiasmo: è così che i suoi professori liceali l'hanno descritta.
Noi l'abbiamo intervistata, facendoci raccontare la sua esperienza di studentessa, dal liceo al brillante percorso universitario da poco intrapreso.

Gaia Carenini


Come hai vissuto i cinque anni di liceo all'Istituto Rota? Come la scuola ha contribuito a quella che ora è la tua carriera universitaria?
Se dovessi definire con un sostantivo questi anni passati all'Istituto Lorenzo Rota e il mio percorso, utilizzerei la parola "metamorfosi". Gli anni del liceo sono cruciali per definire la nostra "forma", come il bruco che diventa farfalla: è quello il periodo in cui iniziamo ad acquisire consapevolezza di noi stessi e, di conseguenza, a discernere, tra gli infiniti percorsi possibili da intraprendere, quello più naturale per noi. È proprio al Rota che, grazie ad un professore straordinario, ho imparato ad amare la fisica. Ma non quella scolastica, che indugia sui meri formalismi, quanto la fisica che ricerca una comprensione profonda dei fenomeni. Sempre durante il liceo, grazie alla professoressa di scienze, ho potuto partecipare due volte al concorso "Una settimana da ricercatore", a seguito delle quali ho avuto l'occasione di trascorrere qualche settimana in centri di ricerca, attività che ha esercitato un grande fascino su di me. L'Istituto di Calolziocorte non solo mi ha fatto "inciampare" nella materia meravigliosa alla quale ora dedico i miei studi; ma grazie ad un ambiente piccolo, a misura di studente e attento a valorizzare il singolo all'interno della classe, ho coltivato la mia curiosità, anche verso le materie umanistiche, che ho imparato ad apprezzare sempre più grazie allo scambio con i miei professori. Il mio percorso liceale ha, credo come quello di tutti, incontrato alcune difficoltà: talora infatti, un ambiente piccolo può rappresentare un limite nella ricerca di stimoli. Ma, grazie agli insegnanti, ho potuto imparare l'importanza della poliedricità e dell'unicità in una società dominata dalla logica della "produzione in serie". Tutto questo ha contribuito a porre le basi per quella che ora è la mia carriera universitaria.  

Cosa ti ha spinta ad intraprendere proprio questo percorso di studi? Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?
Giunta alla fine dei cinque anni di liceo mi sono sentita estremamente motivata a ricercare un ambiente ricco di nuovi incontri e di sfide intellettuali. L'estate precedente, durante la frequentazione della scuola estiva di fisica moderna a Udine, sono venuta a conoscenza della realtà delle scuole superiori universitarie e dei collegi di merito. Dopo essermi informata, ho subito voluto mettermi in gioco partecipando alla prova di ammissione, nonostante una preparazione di partenza che temevo fosse limitata. Infatti, questi test non sono particolarmente in linea con i programmi liceali, ma piuttosto con quelli relativi alle gare olimpiche delle materie coinvolte. Il mio obiettivo era quello di studiare fisica in modo più approfondito rispetto al normale percorso universitario. Allo stesso tempo desideravo fare ingresso direttamente nell'ambito della ricerca. In futuro vorrei diventare ricercatrice, e mi piacerebbe farlo nel settore che comprende la fisica teorica e la matematica applicate ai cambiamenti climatici.
                                                                        

Il Collegio Ghislieri

                                                                                         
Come funziona la Facoltà di Fisica che stai frequentando, dove tu studi in una sezione d'eccellenza?
Il mio percorso di studi è legato a tre differenti istituzioni: il Collegio Ghislieri, l'Università degli Studi di Pavia (UNIPV) e la Scuola Universitaria Superiore IUSS. Il Ghislieri è il collegio di merito presso il quale risiedo, il quale provvede ad ogni necessità contingente degli alunni, in modo che essi non si debbano preoccupare di ciò che non è attinente allo studio. Inoltre, integra i percorsi universitari standard svolti presso UNIPV con numerosi cicli di conferenze, seminari, workshop, corsi interni, sia di lingua che di diversa natura, come quelli più strettamente legati ai profili lavorativi futuri. Ogni studente deve svolgere almeno settanta ore annue di didattica integrativa.
Presso UNIPV frequento il corso di laurea triennale in Fisica. La Facoltà a Pavia conta un ridotto numero di iscritti, in classe raramente si superano le sessanta presenze. Si forma così, all'interno dell'università pavese, un microcosmo caratterizzato dalla possibilità di un contatto diretto con i propri professori e con le altre matricole.                              
Allo IUSS sono invece allieva dei corsi ordinari della classe di Scienze, Tecnologie e Società, in particolare dell'ambito di Scienze e Tecnologie, che comprende fisica, matematica, chimica e biologia. Qui, ogni semestre e insieme alla mia classe di otto colleghi, frequento almeno un corso relativo al mio ambito di studi. Guidata da un ricercatore ho la possibilità di approfondire specifiche tematiche e, contemporaneamente, di acquisire una visione integrata del mondo. Caratteristiche fondamentale della Scuola sono infatti l'interdisciplinarità e l'attenzione all'educazione alla complessità; noi allievi dobbiamo dare almeno un esame al di fuori del nostro ambito prima di poter acquisire il Diploma.  

Pavia non è stata la tua prima scelta. Hai infatti affrontato test selettivi di diverse Università, superandoli quasi tutti.    Esatto, la vera scelta che ho dovuto compiere è stata quella tra Pavia e la Scuola Sant'Anna di Pisa, entrambe federate con la Normale. La città toscana ospita una sede prestigiosa, che offre gradi possibilità culturali, ma si focalizza sull'ambito ingegneristico, che ritengo meno affine ai miei interessi (rivolti specificatamente al settore della fisica). Inoltre, a Pavia, grazie al Ghislieri, ho avuto la possibilità di entrare a far parte di una comunità di studenti appassionati, intraprendenti, in cui vive un continuo scambio che permette di arricchirsi personalmente. Tutto questo forma lo studente permettendogli di crescere a tutto tondo. È un luogo di stimoli e di libertà, ti offre tutto affinché tu possa dare il meglio, chiedendoti "solo" di dare il massimo. Comunque, avevo affrontato i test selettivi del Collegio Bernardo Clesio di Trento, del Collegio Superiore di Bologna, della Scuola Superiore Sant'Anna a Pisa e dello IUSS a Pavia; in questi o direttamente o per via di scorrimenti di graduatoria ho ottenuto un posto. Ho provato anche il test della Normale di Pisa, ma purtroppo non l'ho superato.  

Una lezione all'Università degli Studi di Pavia

Dall'anno prossimo avrai la possibilità di frequentare la Normale di Pisa e l'Università di Cambridge, in Inghilterra. Coglierai questa occasione?
Si, assolutamente. Sia lo IUSS sia il Collegio offrono la possibilità di scambi con università di alto profilo e non voglio lasciarmi sfuggire questa occasione unica, anche in previsione di affrontare la laurea magistrale proprio presso queste università. La scelta della destinazione è ancora in sospeso, mi affiderò al consiglio del mentore e dei tutor del Collegio e dello IUSS.  

Che consigli daresti ai ragazzi che vorrebbero entrare nel mondo delle scuole superiori universitarie e in particolare intraprendere il tuo percorso di studi?
Consiglio di non iniziare a prepararsi solo un anno prima, oggettivamente è troppo tardi. Cominciate ad informarvi già a partire dal terzo anno della scuola superiore: consultate i siti, leggete i programmi d'esame dei test. Perché il risultato di questi si gioca non solo sulla predisposizione e sulla fortuna, ma soprattutto sull'impegno e sulla preparazione. Un altro consiglio è quello di provare ad entrare in più scuole: i posti sono pochi e i candidati molti. Inoltre, sostenere esami prima di affrontare quello sul quale puntiamo è un ottimo allenamento.  

Mentre ai ragazzi che l'anno prossimo dovranno iniziare le superiori cosa consiglieresti? Perché dovrebbero scegliere l'Istituto Lorenzo Rota di Calolziocorte?
Il Rota è una scuola che cresce insieme a te. Ho trovato un Istituto in piena evoluzione all'inizio del mio percorso liceale, e nel corso dei cinque anni ha saputo mutare migliorando sempre più. Tutto ciò grazie a professori pronti ad accogliere anche le richieste degli alunni, per esempio attraverso l'introduzione di attività e opportunità sempre nuove.
Anna Tentori
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