Amarcord: il Capodanno 1960, il primo con le luminarie
Festosa e lucente, con l'energia elettrica di apposite installazioni, la città di Lecco apparve per la prima volta pavesata nel Capodanno 1960: sono trascorsi 60 anni. Per il Natale 1959, in pieno boom economico e consumistico, l'Ente Lecchese Manifestazioni, l'Azienda Turismo, l'Unione Commercianti, organizzarono le prime luminarie cittadine per le feste di fine anno. Venne collocata una stella cometa sul campanile di San Nicolò, appositi festoni a forma di pino, brillanti di mille lampadine, vennero posizionati nel centro cittadino. Risultarono particolarmente luminose la centralissima via Cavour, "l'antica Contrada Larga", i due tronchi di via Roma convergenti su piazza Garibaldi, nonché il sagrato della basilica di San Nicolò. I negozianti si impegnarono a potenziare il raggio luminoso di vetrine, insegne e negozi. Un circuito apposito di altoparlanti diffondeva canti natalizi e popolari, mentre sfilavano anche nelle zone più centrali della città zampognari giunti dall'Abruzzo Molise.
Stelle e lampadari delle prime illuminazioni (da “ELMA 1984 storie di trent’anni”)
La stampa locale commentava entusiasta le iniziative realizzate e sottolineava che i negozi del centro, ma anche alcuni periferici, erano "forniti di ogni ben di Dio per il cenone di San Silvestro, spendendo gli ultimi spiccioli dell'operazione tredicesima da destinare ai castelli della fantasia". Alcuni settimanali locali, nei giorni precedenti, avevano pubblicato pagine speciali con la panoramica di cenoni e veglioni, organizzati dal centro cittadino alle rive del Lario, ai monti. I galà danzanti della notte di San Silvestro erano accompagnati da scelte orchestre, da noti cantanti provenienti dalla RAI TV ma anche da Radio Montecarlo e dalla vicina Confederazione Elvetica. Il complesso locale più gettonato era il "Blue Moon" di Peppino Mazzoleni, intramontabile maestro ancora oggi sulla breccia; i cantanti erano Gualtiero e Johnny.Il complesso Blue Moon diretto da Peppino Mazzoleni
I veglioni finivano all'alba, quando il risveglio di Capodanno, dopo una notte di baldoria, era affidato alle note augurali della banda cittadina "Alessandro Manzoni" che passava sotto finestre di autorità, di sostenitori, di amici del complesso. Era reduce da un 1959 trionfale perchè la Manzoni era stata chiamata a suonare a Solferino e San Martino, nella rievocazione centenaria delle storiche battaglie del 1859, alla presenza del presidente della Repubblica italiana Giovanni Gronchi e del presidente della Repubblica francese, il generale Charles De Gaulle.
A.B.