Coronavirus: agenzie di viaggio in blocco, 'una crisi così neppure dopo l'11 settembre'

"Una crisi così violenta non si era vista nemmeno dopo l'attentato alle Torri Gemelle, nel 2001". Vittorio Manzoni, titolare insieme alla collega Nicoletta Frigerio dell'agenzia "Isolago Viaggi", fino a lunedì era al lavoro in piazza Mazzini, tra disdette di vacanze all'estero, annullamenti e le paure e le incertezze di chi, in qualche modo, deve tornare a casa nonostante la cancellazione dei voli diretti in Italia. "Dal momento in cui c'è stata l'allerta, alla fine di febbraio, si è fermato tutto. Sia dal punto di vista dei viaggi nuovi che da quello delle cancellazioni per i viaggi che erano già stati prenotati e che, alla luce delle nuove misure adottate dal Governo, ad oggi non si sarebbero comunque potuti fare", ci ha raccontato Manzoni, da quasi 45 anni nel settore. "Noi siamo i primi a pagare le conseguenze di momenti di stallo simili. L'industria del turismo italiana rappresenta, da sola, il 13% del PIL nazionale. Eppure, le agenzie di viaggio non interessano a nessuno, né ai politici né ai media, in quanto piccole realtà. Le compagnie aeree sono responsabili dei fallimenti dei voli e della riprotezione dei passeggeri: dovrebbero rimborsare i biglietti e organizzare i rientri, ma non lo stanno facendo. La situazione è davvero drammatica".
Come sta diventando evidente negli ultimi giorni, le conseguenze dell'emergenza Coronavirus non sono solo di tipo sanitario, ma anche economico. Le misure di contenimento emanate dal Governo, insieme alla paura che sta dilagando in tutto il Paese, hanno avuto come risvolto quello di frenare bruscamente il commercio sin dai primi contagi, specialmente nel settore turistico, dove il mercato è attualmente bloccato.
"Fino all'emanazione del DPCM dell'8 marzo era possibile organizzare viaggi in zone tranquille, in paesi come l'Egitto o gli Emirati Arabi, dove gli italiani potevano entrare senza problemi", ha raccontato Alessio Sabadini di "Grigna Express". "In questi giorni invece si sta procedendo agli annullamenti di tutti i viaggi organizzati da qui al 3 aprile. I tour operator stanno cercando di capire come comportarsi con i rimborsi e le riorganizzazioni, anche se questa crisi determinerà senz'altro disdette anche nel periodo di Pasqua e di primavera, sempre sperando che per allora l'emergenza sanitaria sia rientrata. Per ora - ha proseguito il direttore tecnico - viviamo giorno per giorno, non potendo prevedere i tempi del virus. L'evoluzione della situazione è rapida e se all'inizio non c'erano ovunque restrizioni, da oggi spostarsi non è più possibile. E' difficile in questo caso dare consigli ai clienti: è la prima volta che capita una cosa del genere. Abbiamo avuto terremoti, attentati, perfino un vulcano in eruzione, ma mai una situazione analoga. Agiremo con calma e vedremo che svolta prenderà la vicenda".
Anche tra le altre agenzie di viaggi la situazione è pesante e le spese per tenere aperto superano di gran lunga i guadagni. "Siamo al telefono quasi 24 ore su 24 con i clienti in viaggio", ha commentato Richard Rigamonti di "Virtual Travel". "Il danno economico è e sarà ingente. Il settore turismo vive un momento tragico e abbiamo cancellato pressoché il 100% delle prenotazioni dei prossimi mesi. Una crisi del genere non ha eguali: nemmeno ai temi degli attentati a New York, della SARS e dell'ISIS abbiamo assistito a una chiusura totale".
La situazione economica e sanitaria e le ripercussioni che si avranno sul turismo non consentono, dunque, di andare avanti. "Ogni giorno cambia qualcosa. Ci siamo fermati ma stiamo cercando di tutelare i nostri clienti e gli intermediari. Prima del 2 marzo era possibile rimborsare il viaggio con dei voucher vincolanti in termini di destinazioni e validità. Naturalmente, tutto si è fermato in seguito alle ultime disposizioni governative", ci ha detto Serena, addetta vendite di "Zig Zag". "Abbiamo posticipato a data da destinarsi le proposte per Pasqua. L'ansia e la tensione sono molto forti e ci troviamo in balia degli eventi. Gli italiani torneranno a viaggiare - assicura - certo non ci eravamo trovati difronte ad una situazione così tragica e non ci resta che fermarci".
M.C.
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