Fase 2 e religione, lo 'sfogo' di don Davide Milani: pronto alle nuove regole, grave che non si parli di fede, cultura e scuola

Don Davide Milani
A dichiararlo è il Prevosto di Lecco Monsignor Davide Milani, che nella serata di ieri ha commentato “a caldo” – sulla sua pagina social – le normative per la cosiddetta Fase 2 anticipate in conferenza stampa dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, non esitando a dichiarare che “siamo nel campo della discriminazione dei diritti fondamentali”.
“In quanto cittadino italiano continuerò a rispettare tutte le regole che saranno istituite: non sono di certo alla ricerca di trattamenti di favore e mi guardo bene dal mettere a rischio la salute delle persone” ha commentato don Davide. “Ciò che mi preoccupa in tutta questa situazione è il ritratto dell’Uomo che ne è emerso: sembra stia trionfando la tecnocrazia, una società in cui non si deve fare altro che consumare e produrre. Questa non è la realtà, l’Uomo non è soltanto procedure e regole: per poter guardare al futuro ha bisogno di cultura, di speranza, di fede, tutti temi – insieme a quello dell’istruzione – che non si stanno prendendo in considerazione. È questo che mi sembra grave, non tanto la necessità – che magari si profilerà a breve – di celebrare le funzioni in maniera diversa, a distanza di sicurezza”.
Proprio nel pomeriggio odierno, da Regione Lombardia è stata diffusa una nota per comunicare che il Pirellone è al lavoro “con Prefettura, Comune e Arcidiocesi di Milano per sostenere la possibilità di riaprire le chiese per le celebrazioni religiose in una cornice di massima sicurezza, all’insegna del distanziamento e dell’uso dei dispositivi di protezione”, con l’auspicio di “giungere al più presto a una soluzione condivisa”. “Non entro nel merito perché non sono informato su questa interlocuzione in corso, ma personalmente sono pronto a mettere in atto tutte le misure necessarie nelle nostre chiese” ha proseguito il sacerdote. “Non avrei nessun tipo di problema a organizzare più messe – così da limitare le presenze simultanee in chiesa – né a far rispettare le distanze necessarie e a sottoporre a controlli tutte le persone che intendono partecipare alle funzioni: sono pronto a tutto, purché si torni a considerare l’Uomo a 360 gradi, nella sua totalità”.
Un altro “tasto dolente” per i fedeli è quello dei sacramenti: non solo funerali e matrimoni, alla lista delle cerimonie da rimandare si aggiungeranno ben presto anche Comunioni e Cresime, quasi ovunque in programma nel mese di maggio. “Quando sarà possibile torneremo a celebrarli” ha concluso Monsignor Davide Milani. “Anche in questo caso, ciò che mi interessa è il significato profondo che devono avere per i nostri ragazzi, per il loro cammino spirituale e umano. Lo ripeto, mi preme soltanto che si rimettano al centro i valori, che si investa davvero sul futuro attraverso la cultura, l’istruzione e la fede. Da questo punto di vista ho apprezzato molto la presa di posizione netta e decisa della CEI, che in questo periodo di emergenza è anche intervenuta economicamente in favore delle strutture sanitarie italiane e delle famiglie in difficoltà: la Conferenza Episcopale lo ha detto chiaramente, è inaccettabile compromettere la libertà di culto”.
B.P.