In uscita il nuovo libro 'I Ragni di Lecco': un'anteprima in 12 scatti storici

“256 pagine testo e immagini che ripercorrono la nostra storia dalle origini sino alle recenti avventure in Patagonia e al Bhagirathi IV. Il nuovo libro dedicato ai Ragni di Lecco è ormai pronto per la distribuzione nelle librerie e anche noi che ne abbiamo seguito passo passo la gestazione siamo ansiosi di vederlo finalmente sugli scaffali e di poterlo sfogliare”.
Così i maglioni rossi cittadini annunciano l’ormai prossima uscita del volume, in programma per il 23 giugno.
È trascorso quasi un quarto di secolo, infatti, dalla pubblicazione della prima e unica opera dedicata alla storia dei Ragni, realizzata nel 1996 da Alberto Benini, in occasione del 50esimo anniversario di fondazione del Gruppo.

La copertina del volume in uscita edito da Rizzoli

Il nuovo libro realizzato Serafino Ripamonti - egli stesso Ragno e giornalista che da sempre lavora nel settore della comunicazione legata agli sport outdoor - ripercorre la vita del sodalizio a partire dalla sua nascita, nel 1946, per arrivare fino all'oggi.

Gigi Vitali in arrampicata al Corno del Nibbio.
La leggenda vuole che il nome "Ragni della Grignetta" sia ispirato proprio ad un episodio che lo riguarda.
Si dice, infatti, che Tita Piaz, famosa guida alpina delle Dolomiti, vedendolo in azione avesse esclamato:
"Guardate quel lecchese come arrampica: sembra un ragno!".

Un gruppo di giovani Ragni della Grignetta durante il campeggio del 1948 ai Piani dei Resinelli

Da sx Walter Bonatti, Riccardo Cassin e Carlo Mauri al campo base del Gasherbrum IV, nel 1958

Le pagine del libro raccontano 74 anni fatti di grandi avventure e personaggi ormai entrati nella storia dell'alpinismo mondiale, cercando però di tenere sempre in evidenza quell'identità che, pur nel cambiamento dei tempi e della società, e a volte con momenti di forte conflittualità, continua a rappresentare i Ragni e il loro modo di vivere la scalata: l'essere, appunto, un gruppo, una realtà in cui il confronto fra le generazioni, la condivisione di una tradizione e la collaborazione comune sono il viatico per realizzare sogni che probabilmente sarebbero preclusi ai singoli.

Carlo Mauri nel 1958 sulla vetta del Cerro Adela, in Patagonia

Mario Conti durante l'apertura della via dei Ragni sulla parete Ovest del Cerro Torre, in Patagonia, nel 1974

I Ragni sulla vetta del Cerro Torre (Patagonia) dopo la prima salita assoluta della parete Ovest.
Da sx: Pino Negri, Casimiro Ferrari, Mario Conti, la foto è stata scattata da Daniele Chiappa

Ad arricchire il fascino di questo racconto contribuiscono le numerose immagini provenienti dall'archivio storico che negli scorsi anni sono state digitalizzare dai Ragni stessi e da quelli di tanti amici che si sono resi disponibili per collaborare alla realizzazione dell'opera.

Nel 1984 i Ragni realizzano un'altra impresa destinata a rimanere nella storia dell'alpinismo patagonico con la prima salita dello spigolo Nordest del Cerro Murallon. Protagonisti dell'impresa sono i giovanissimi Paolo Vitali e Carlo Aldé, guidati dal veterano Casimiro Ferrari

Il ragno Simone Pedeferri in azione sulle pareti della valle di Cochamò, in Cile.
A partire dai primi anni del 2000 Pedeferri diviene uno degli alpinisti di punta del gruppo della Grignetta

Il Ragno Daniele Bernasconi sulla vetta el Gasherbrum II (8.035 m), raggiunta nel 2007 dopo aver aperto una via
di salita dal versante nord, ancora inviolato, in cordata con Michele Compagnoni e Karl Unterkircher

“Un ringraziamento speciale – fanno sapere dal Gruppo - va ai nostri "senatori", che, anche in questa occasione, sono stati pronti ad aprire i cassetti della loro memoria, dai quali sono usciti, più vividi che mai, i ricordi delle avventure vissute sulle montagne più belle e più difficili del mondo.

Matteo dela Bordella durante l'apertura della via sul versante Ovest della Torre Egger.
L'itinerario, completato nel 2013, ha segnato il ritorno dei Ragni alla ribalta internazionale con una
salita che risolve uno degli ultimi "problemi" alpinistici della Patagonia

La via aperta in stile alpino nel 2019 sull'inviolata parete ovest del Bhagirathi IV, in Himalaya,
è una delle più recenti grandi realizzaizoni del gruppo della Grignetta,
portata a termine da Matteo Della Bordella, Matteo De Zaiacomo e Luca Schiera

Un'immagine iconica: il maglione rosso con il simbolo del Ragno a sette zampe
(sette perché si dice che incontrare un ragno con sette zampe porti fortuna).
La foto è stata scattata nel 2017 sulla vetta del Denali dai Ragni David Bacci e Luca Moroni,
dopo aver ripeturo la Slovak Direct, considerata una delle vie di misto e ghiaccio più difficili del mondo.
Tutte le foto sono tratte dall'archivio Ragni della Grignetta - ragnilecco.com

Non ci resta che augurare a tutti una buona lettura, auspicando che quest'opera possa rappresentare un contributo alla conservazione e alla promozione di quella cultura della montagna e dell'alpinismo che rappresenta un prezioso elemento di identità per il territorio lecchese e di cui i Ragni, con la loro storia, sono frutto".

I RAGNI DI LECCO
Una storia per immagini di Serafino Ripamonti

La lunga storia di un gruppo di uomini uniti da un comune entusiasmo irrefrenabile per la montagna e dalla volontà di trasmettere l’esperienza e le conoscenze acquisite alle nuove generazioni. Una tradizione e una passione che consentono ai Ragni di oggi di scalare le montagne di ogni angolo della terra stando ben saldi sulle spalle di coloro che li hanno preceduti. I Ragni di Lecco sono il più antico e prestigioso gruppo italiano di scalatori. Il celebre maglione rosso con lo stemma del ragno a sette zampe è legato alle salite più difficili sulle montagne di tutto il mondo: dalle pareti alpine alle tempestose cime patagoniche, fino alle altissime quote himalayane. I nomi più celebri sono quelli di Riccardo Cassin, Carlo Mauri, Casimiro Ferrari e di altri che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell’alpinismo e dell’avventura. In questo volume illustrato si intrecciano le storie quotidiane d’amicizia e passione per la montagna e le imprese storiche, a partire dal 1946 fino ai giorni nostri, con le scalate di Matteo Della Bordella e di tanti giovani di oggi che praticano l’alpinismo ai massimi livelli, aggiungendo nuove pagine alla storia del gruppo, e che conservano uno speciale gusto per l’avventura e un pizzico di romanticismo.

Serafino Ripamonti (Merate, 1972) si occupa di giornalismo e comunicazione nel settore degli sport di montagna e del turismo outdoor, collaborando, tra gli altri, con Montagna.tv, TREKKING&Outdoor, Runner's World. Entra nei Ragni della Grignetta nel 2001 e prende parte alla spedizione alpinistica K2- 2004, organizzata in occasione dei cinquant'anni dalla prima salita del K2. È inoltre curatore dei contenuti storici e scientifici dell'Osservatorio Alpinistico Lecchese, il museo multimediale che il Comune di Lecco ha creato nel 2016 per promuovere la tradizione alpinistica del territorio.

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