Lecco: tanta soddisfazione per una classe del Fiocchi, seconda alle olimpiadi dell’automazione
Un altro riconoscimento nazionale per il mondo scolastico lecchese. Ad aggiungersi al premio insignito alla professoressa dell’IMA Laura Arrigoni - giudicata qualche giorno fa come “top teacher” dall’associazione Junior Achievement - c’è anche il secondo posto raggiunto dalla 5^D dell’istituto tecnico Fiocchi alle olimpiadi dell’automazione giunte ormai alla loro undicesima edizione. Una partecipazione e un premio ancora più carichi di soddisfazione, se vogliamo, in riferimento alle condizioni in cui il progetto si è sviluppato, modificato e riadattato a seguito della diffusione del coronavirus.
La classe a Verona, a gennaio, nell'ambito del progetto
“Build your future” - costruisci il tuo futuro - è il titolo assegnato al lavoro, nato nel marzo del 2019 durante il periodo di alternanza scuola-lavoro previsto per i ragazzi dell’istituto ad indirizzo manutenzione e assistenza tecnica. Un periodo di alternanza scuola-lavoro molto diverso dal solito, che ha visto gli studenti dell’istituto lecchese accogliere i formatori nella propria scuola, nei propri ambienti e non - come di solito accade - il contrario. L’idea è stata quella di sviluppare la costruzione di un pallettizatore automatico, ovvero di un macchinario che esiste già, ma di cui i ragazzi e i loro docenti hanno deciso di proporre un restyling insieme ad alcuni rappresentanti e tecnici di Siemens e Adecco, con cui la scuola ha collaborato in questi mesi.“Si tratta di una macchina industriale di 4 metri, per niente piccola e che ha richiesto l’investimento di almeno 200 ore per ogni singolo docente, coinvolgendo aspetti che vanno al di là dei programmi classici affrontati durante l’anno scolastico” ci racconta Fabio Coppola, uno dei professori che ha seguito gli studenti nell’elaborazione del progetto. “Abbiamo lavorato sulla macchina fisica fino a gennaio 2020, per poi dover sospendere le lezioni a causa della diffusione del Covid. La didattica a distanza si è dimostrata piuttosto agevole - anche se per i ragazzi è più facile apprendere avendo di fronte la macchina fisica - dal punto di vista tecnico perché abbiamo utilizzato un software, rivelatosi fondamentale durante la sospensione delle lezioni a scuola” prosegue il prof.
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Facendo riferimento al software NX di Siemens e sviluppato dalla ditta partner lecchese Team 3D, Coppola racconta come il supporto tecnologico che ha accompagnato i docenti e gli studenti nel periodo di lockdown sia stato fondamentale per lo sviluppo del progetto e la successiva partecipazione alle olimpiadi dell’automazione: “So di molte scuole che non hanno potuto partecipare alle olimpiadi perché, non potendo tornare a scuola, non sono riuscite a portare avanti il loro progetto: noi, invece, grazie al software e all’impegno di docenti e ragazzi siamo riusciti a portarlo a termine, nonostante sia un programma generalmente studiato da chi fa ingegneria”, continua il professore, facendo trasparire una certa soddisfazione rispetto all’impegno profuso dai suoi alunni durante questo percorso. “È un programma che ci ha consentito di riprodurre il comportamento fisico del macchinario in maniera virtuale, realizzando così la macchina in 3D durante la didattica a distanza e consentendoci di partecipare alle olimpiadi”, testimoniando così la versatilità di una classe e di un corpo docente in grado di riadattarsi, attraverso l’utilizzo della tecnologia e del software, a condizioni ben poco agevoli per un progetto del genere.
La macchina in questione, come anticipato, è un pallettizzatore industriale automatico - ovvero un macchinario che permette di spostare i pezzi durante la linea di produzione - e che si inserisce a pieno titolo negli obiettivi dichiarati delle olimpiadi dell’automazione, ovvero quello di creare un progetto di automazione, dando la possibilità al mondo della scuola tecnica e professionale di “misurarsi con quello dell’Automazione e dell’industria 4.0”.Tanta riconoscenza da parte del professore va anche alla multinazionale Siemens che “è stata un supporto continuo, aiutandoci a costruire professionalità come docenti attraverso corsi di formazione e integrando le nostre competenze con l’invio di tecnici esperti” continua Coppola, che non rinuncia a spendere qualche parola di ringraziamento anche nei confronti del dirigente scolastico, il professor Lafranconi, “che crede nei giovani e nella formazione dei docenti a cui lascia carta bianca nell’organizzare la didattica”.
La nota di merito maggiore va, però, ai ragazzi, veri protagonisti del progetto e della competizione nazionale: “gli alunni non sono stati fantastici, di più: il nostro obiettivo come docenti è stato quello di trasmettere qualcosa ai ragazzi, al di là del secondo posto. Volevamo fornire loro delle competenze e la consapevolezza di potercela fare, di potersi iscrivere all’università o andare all’ITS, perché - ce lo dimostra questa competizione - con lo studio e l’ambizione i risultati arrivano”.
A.A.