Maturità 2020: il ritorno tra i banchi degli studenti lecchesi nella prima giornata di esami. Giudizio positivo per la prova unica
Ci sono le mascherine, i guanti e il distanziamento fisico; c'è un solo accompagnatore per il candidato o la candidata, niente scritti e niente festa all'uscita: è una maturità decisamente particolare quella che ha preso avvio nella giornata di oggi per centinaia di studenti lecchesi. Dopo numerosi decreti, modifiche e incertezze l'esame di Stato ai tempi del Covid è ufficialmente cominciato.
Sara (Bertacchi)
"L'ansia c'è sempre, ma ho sperato davvero che ci facessero fare l'esame in presenza. È stato davvero brutto non poter sentire l'ultima campanella, fare il countdown finale, ad averlo saputo avremmo festeggiato l'ultimo giorno a febbraio" è il commento a caldo di Sara e Oumaima, due studentesse iscritte all'istituto Bertacchi ad indirizzo animatore turistico sportivo, appena uscite da scuola. "Adesso siamo felicissime, un peso in meno, anche se non possiamo godere di un festeggiamento conclusivo, visto il maltempo di stamattina"; festeggiamento che, si ripromettono le ragazze "recupereremo sabato".
Viola e Giorgia (Grassi)
"Avrei preferito le prove scritte, ci sarebbe stata meno ansia" raccontano Viola e Giorgia, due studentesse del liceo Grassi in attesa di una compagna in uscita dell'esame. È tanto, anche qui, il rammarico per non aver potuto ritornare sui banchi di scuola dopo la prima settimana di sospensione, "ma ci siamo rese conto che era inevitabile, visto l'aggravarsi della situazione".
Di parere contrario rispetto all'organizzazione dell'esame è Giampietro, uno dei primi studenti dell'indirizzo scientifico a lasciarsi alle spalle la prova: "penso e spero che sia andata piuttosto bene; sono contento che si sia svolto in questo modo: un orale unico è più facile e poi i professori erano consapevoli della situazione, quindi sono stati molto comprensivi".
Joseph e Manuel (Bertacchi)
A lamentare la brusca interruzione delle attività in presenza anche Joseph e Manuel, studenti del Bertacchi, in disaccordo però sulla didattica a distanza:"non è stato facile stare lontano dai banchi, avrei preferito stare a scuola" ci racconta il primo, mentre il secondo afferma: "mi trovavo bene con la DAD. L'unico aspetto negativo è che mi sono mancati i compagni, stare insieme".
Chiara (Bertacchi)
Qualche difficoltà di percorso è stata riscontrata da Chiara, anch'ella iscritta al Bertacchi ad indirizzo però Scienze Umane: "È stato faticoso arrivare fino a qui, ma è andato tutto bene: i prof sono venuti incontro, non sono stati particolarmente rigidi anche se avevo paura di non trovare i collegamenti durante l'esposizione. Non guardare in faccia i compagni o i professori durante le lezioni in didattica a distanza ha pesato molto e non vederli per così tanti mesi è stato difficile: in alcuni momenti mi sono persa e ho fatto tanta fatica. Per questo non vedevo l'ora di finire la maturità e sono stata contenta di essere la prima del primo giorno".
Antonio e Mirko (Badoni)
Ad insistere sulla mancanza di socialità è anche Mirko, studente in procinto di sostenere l'esame presso l'Istituto Badoni ad indirizzo informatica: "la didattica a distanza in sé non mi è dispiaciuta: ci sono state alcune difficoltà a livello di connessione anche perché l'Italia non eccelle in questo aspetto ma quello che mi è mancato è stato parlare con il compagno, il fatto che le battute collettive perdono di intensità dietro ad uno schermo". Per questo, forse, è stato particolarmente contento di poter sostenere in presenza l'esame, anche nella sua riorganizzazione che ha eliminato gli scritti: "mi piace l'idea di poter fare solo esame orale perché mi sono sempre trovato a mio agio nelle interrogazioni". Nel caso di Mirko, poi, il Covid non ha portato solo una ristrutturazione dell'esame di maturità, ma anche nuovi spunti per l'elaborato: "ho deciso di sfruttare il contesto sociale che il virus ha modificato presentando una riprogettazione dell'App Immuni dando importanza specialmente alla questione della privacy, centrale nel dibattito recente".
L'accesso al Badoni
Meno rilassato del compagno di classe è Antonio, che deve sostenere l'esame tra qualche giorno: "sono in ansia un po' su tutto: mi sento che sono rimasto indietro a causa dei problemi di connessione che ho avuto durante il periodo di didattica a distanza".
Ramon (Badoni)
Soddisfatto e rilassato invece Ramon, che il suo orale l'ha appena terminato questa mattina: "È stato tutto tranquillo, hanno capito la situazione e sono contento di aver fatto l'orale e non gli scritti". Un commento che trova d'accordo anche Ruben, neo-diplomato presso l'indirizzo informatico, che, alla domanda su che cosa tiene e cosa butta di quest'anno in epoca covid afferma: "tengo l'esame che, secondo me, è stato più semplice rispetto all'originale mentre butto la lontananza dai compagni, le lezioni online e il fatto di rimanere chiuso in casa per mesi".Ruben (Badoni)
L'ansia respirata all'interno dell'istituto Badoni, infatti, pare essere solo legata all'esame, più che alla questione sicurezza. La scuola superiore, infatti, è stata prontamente riorganizzata per accogliere studenti e professori in occasione degli esami di maturità: una squadra di personale ATA provvede ad igienizzare ogni aula e ogni postazione ad ogni cambio di candidato, con l'obiettivo di rendere il più sicuro possibile gli ambienti che, da stamani, ritorneranno ad assolvere le funzioni interrotte alla fine di Febbraio.
Personale Ata del Badoni
"Gli studenti arrivati a sostenere l'esame stamattina sono stati molto rispettosi delle norme imposte per garantire la sicurezza" racconta la professoressa Ornella Longhi che per l'occasione sostituisce il dirigente scolastico in "trasferta" presso una commissione di Monticello. "Non ci sono stati problemi particolari, penso che ciò che manchi di più al momento sia la socialità: pochi vengono accompagnati, preferiscono venire da soli anche perché scegliere tra gli amici forse diventa difficile".
Riscontri positivi anche dall'istituto Medardo Rosso, dove Elisa ha sostenuto l'esame questa mattina senza incappare in sorprese dell'ultimo minuto: "lo svolgimento ha rispecchiato le aspettative: tutto si è svolto nelle modalità che ci erano state spiegate a scuola, ma è stato strano vedere professori e personale Ata bardati con i dispositivi. Rispetto all'esame vero e proprio" continua la neo-diplomata, "pensavo sarebbe stato più difficile, personalmente, ma credo che l'impressione sia dovuta al fatto che mi sono state fatte le domande giuste".
Un bilancio tutto sommato positivo quello che emerge dalle testimonianze raccolte stamani rispetto alla maturità dell'epoca Covid, diventata ancor più indimenticabile per tutte le ragazze e i ragazzi che l'hanno sostenuta o la sosterranno nei prossimi giorni.
A.A.