Lecco: al via la riqualificazione delle falesie per la promozione del territorio lecchese
Partiranno nei prossimi mesi e si concluderanno sicuramente entro il 2015 i lavori per "tirare a lucido" le falesie lecchesi: un progetto da 450.000 euro che quest'oggi, giovedì 15 gennaio, è stato sottoscritto da Regione Lombardia (che mette sul tavolo ben 400mila euro), Comunità montane, Camera di commercio e Comune di Lecco.
"Questo intervento sarà solo l'ultimo capitolo di una storia trentennale, nata negli anni '70 quando dei veri e propri pionieri hanno chiodato per la prima volta le pareti lecchesi, regalandoci un patrimonio unico che deve essere assolutamente valorizzato" ha spiegato l'alpinista Pietro Corti, tra i membri del gruppo di lavoro che ha messo in campo il progetto.
Ma non sarà una rivoluzione: "E' importante mantenere il carattere originario di ogni falesia: ogni parete porta la firma dei chiodatori originari, e vogliamo mantenere lo stile e il carattere proprio di ciascuna palestra, con interventi omogenei, ascoltando anche i rocciatori più assidui e più esperti".
Creando anche, dove possibile, scalate dedicate anche a bambini, famiglie e principianti, nonché spazi dedicati anche a quanti non arrampicano ma accompagnano solamente amici e familiari con la passione per il climbing.
Insomma il futuro dello sport e del rilancio del turismo a Lecco passa dalla montagna: in arrivo, infatti, anche un progetto per la sistemazione dei sentieri, guardando anche alle mountain bike.
"Vogliamo assomigliare di più alla Svizzera e al Trentino, offrendo ai visitatori percorsi curati, sicuri e ordinati" ha commentato Peppino Ciresa, in rappresentanza della Camera di Commercio "E Lecco ha molto da offrire, il 30% delle presenze nei campeggi sono legate proprio all'escursionismo e all'arrampicata. Solo qui la mattina si può scalare e il pomeriggio fare un tuffo nel lago".
Grande soddisfazione anche sui volti dei presidenti delle Comunità Montane Carlo Greppi e Carlo Signorelli che, oltre a finanziare il progetto per 40mila euro, saranno anche i bracci operativi per la realizzazione di tutte le migliorie previste.
Diverse le falesie interessate, sparse su tutto il territorio: la falesia di Galbiate, la Placca delle Sorprese e le Placchette del San Martino a Lecco, la valle degli orti e la palestra vecchia a Civate, la Gronda del Vaccarese, le Torrette e gli scudi di Valgrande a Ballabio. Interventi anche sulla falesia Era glaciale (Barzio) e ai Piani di Bobbio (Barzio), alla Rocca di Baiedo/Fusinette (Pasturo/Introbio) e al Masone (Barzio).
Ma oltre al restauro, gli enti si occuperanno anche della manutenzione delle vie ferrate, molte delle quali aperte alla fine degli anni '70 e finora curate solo dalla passione e dalle ore di lavoro di volontari.
Un cambio di passo salutato con soddisfazione dai rappresentanti del mondo dell'alpinismo lecchese intervenuti quest'oggi alla firma del progetto.
La montagna non solo come sport, passione e natura ma anche come risorsa, anzitutto economica, nella convinzione che Lecco abbia molto da offrire in questo senso: sono davvero poche le località che possono vantare cosi tante e cosi diverse pareti che si tuffano letteralmente in uno dei laghi più belli, e più invidiati al mondo.
"Questa firma non è che solo il primo passo. Adesso inizia il lavoro, adesso comincia il bello per far sì che la montagna diventi centrale nelle politiche sportive del territorio - ha concluso l'assessore regionale Antonio Rossi - Il nostro ambizioso obiettivo è infatti quello di promuovere la pratica sportiva e allo stesso tempo il turismo ad essa legato".
Peppino Ciresa, Antonio Rossi, Faustino Bertinotti e Virginio Brivio
"Questo intervento sarà solo l'ultimo capitolo di una storia trentennale, nata negli anni '70 quando dei veri e propri pionieri hanno chiodato per la prima volta le pareti lecchesi, regalandoci un patrimonio unico che deve essere assolutamente valorizzato" ha spiegato l'alpinista Pietro Corti, tra i membri del gruppo di lavoro che ha messo in campo il progetto.
Le firme di Virginio Brivio e Carlo Greppi
Luigi Biagini (Guide alpine Lombardia), Carlo Signorelli e Carlo Greppi
Gli interventi, realizzati dalla comunità montana del Lario Orientale e da quella della Valsassina, prevedono tanto una sistemazione delle pareti vere e proprie, quanto la riqualificazione delle vie d'accesso e delle aree limitrofe con il rifacimento della cartellonistica e dei sentieri che portano agli attacchi delle varie ferrate.Ma non sarà una rivoluzione: "E' importante mantenere il carattere originario di ogni falesia: ogni parete porta la firma dei chiodatori originari, e vogliamo mantenere lo stile e il carattere proprio di ciascuna palestra, con interventi omogenei, ascoltando anche i rocciatori più assidui e più esperti".
Creando anche, dove possibile, scalate dedicate anche a bambini, famiglie e principianti, nonché spazi dedicati anche a quanti non arrampicano ma accompagnano solamente amici e familiari con la passione per il climbing.
Insomma il futuro dello sport e del rilancio del turismo a Lecco passa dalla montagna: in arrivo, infatti, anche un progetto per la sistemazione dei sentieri, guardando anche alle mountain bike.
"Vogliamo assomigliare di più alla Svizzera e al Trentino, offrendo ai visitatori percorsi curati, sicuri e ordinati" ha commentato Peppino Ciresa, in rappresentanza della Camera di Commercio "E Lecco ha molto da offrire, il 30% delle presenze nei campeggi sono legate proprio all'escursionismo e all'arrampicata. Solo qui la mattina si può scalare e il pomeriggio fare un tuffo nel lago".
Grande soddisfazione anche sui volti dei presidenti delle Comunità Montane Carlo Greppi e Carlo Signorelli che, oltre a finanziare il progetto per 40mila euro, saranno anche i bracci operativi per la realizzazione di tutte le migliorie previste.
Diverse le falesie interessate, sparse su tutto il territorio: la falesia di Galbiate, la Placca delle Sorprese e le Placchette del San Martino a Lecco, la valle degli orti e la palestra vecchia a Civate, la Gronda del Vaccarese, le Torrette e gli scudi di Valgrande a Ballabio. Interventi anche sulla falesia Era glaciale (Barzio) e ai Piani di Bobbio (Barzio), alla Rocca di Baiedo/Fusinette (Pasturo/Introbio) e al Masone (Barzio).
Ma oltre al restauro, gli enti si occuperanno anche della manutenzione delle vie ferrate, molte delle quali aperte alla fine degli anni '70 e finora curate solo dalla passione e dalle ore di lavoro di volontari.
Un cambio di passo salutato con soddisfazione dai rappresentanti del mondo dell'alpinismo lecchese intervenuti quest'oggi alla firma del progetto.
La firma di Antonio Rossi
"E' il riconoscimento del lavoro di quelle persone che hanno intuito il valore che avrebbero potuto avere queste falesie, che oggi sono grazie a loro una risorsa del territorio. Anche dal punto di vista economico" ha commentato il sindaco di Lecco Virginio Brivio "Sono interventi che partono da Expo ma che vanno visti come opportunità, come occasioni importanti per generare attività economiche nuove, in un segmento che incrocia sport, ambiente e cultura". Anche per Faustino Bertinotti, dirigente dello Ster di Lecco che per mesi ha coordinato i gruppi di lavoro, questi interventi "saranno uno dei volani per lo sviluppo del territorio, in vista di Expo ma non solo".La montagna non solo come sport, passione e natura ma anche come risorsa, anzitutto economica, nella convinzione che Lecco abbia molto da offrire in questo senso: sono davvero poche le località che possono vantare cosi tante e cosi diverse pareti che si tuffano letteralmente in uno dei laghi più belli, e più invidiati al mondo.
"Questa firma non è che solo il primo passo. Adesso inizia il lavoro, adesso comincia il bello per far sì che la montagna diventi centrale nelle politiche sportive del territorio - ha concluso l'assessore regionale Antonio Rossi - Il nostro ambizioso obiettivo è infatti quello di promuovere la pratica sportiva e allo stesso tempo il turismo ad essa legato".
P.V.