Olginate: adottata la variante generale al Pgt 'per un paese diverso', attenzione all'Ambiente e allo sviluppo economico
Un obiettivo importante quello raggiunto nella serata di ieri, mercoledì 5 agosto, dall'Amministrazione Comunale di Olginate, che ha formalizzato - con l'astensione dei consiglieri di minoranza - l'adozione della variante generale al Piano di Governo del Territorio, frutto di oltre due anni di lavoro che ha visto coinvolti anche professionisti esterni per arrivare a un documento che offre "una visione nuova del paese, diversa da quella attuale e, soprattutto, da quella di un decennio fa, quando era stato pensato il precedente".
Il Consiglio Comunale di Olginate
Descritto come un mix tra le idee dell'Amministrazione, dei cittadini e dei tecnici chiamati in causa, il nuovo PGT si caratterizza per il "contemperamento" di due interessi differenti: preservare l'ambiente (anche nel rispetto della legge regionale 31/2014 per la riduzione del consumo di suolo) e sviluppare l'economia locale creando posti di lavoro anche attraverso le piccole aziende.Il sindaco Marco Passoni
"Abbiamo immaginato un paese diverso, in cui sia bello muoversi e vivere, tutelando allo stesso tempo le aree "sensibili" e non urbanizzate" ha commentato il sindaco Marco Passoni. "Sono davvero orgoglioso e soddisfatto del lavoro svolto: avevamo promesso una revisione completa del PGT, ce l'abbiamo fatta grazie a una collaborazione importante con tecnici di grande professionalità e al fondamentale contributo dei nostri dipendenti comunali di tutti gli uffici, "coordinati" dall'architetto Alessandro Neri".
Il dott. Claudio Fabelli
Come ha spiegato in apertura il dott. Claudio Fabelli, in vista della variante il territorio olginatese è stato analizzato a fondo da molteplici punti di vista, interpellando gli stessi cittadini attraverso un questionario distribuito anche nelle scuole: 253 quelli completati, per un "campione" di riferimento di oltre 900 persone, contando tutte le famiglie coinvolte. "È emersa una grande attenzione alla fruibilità del paese, con i residenti che si sono espressi favorevolmente soprattutto sul sistema scolastico e sugli eventi pubblici, criticando invece la manutenzione delle strade, il basso numero di parcheggi e la scarsità di negozi di vicinato (e, in apparente contraddizione, di centri commerciali)" ha spiegato il tecnico incaricato dall'Amministrazione. "Tra le richieste principali, da segnalare quella di investire maggiormente sulle piste ciclopedonali - e dunque sulla mobilità dolce - e sulle energie rinnovabili. Alla luce di quanto emerso, non si sono riscontrati elementi negativi per le azioni di Piano: la variante è apparsa sostenibile, con alcuni aspetti potenziabili o migliorabili".
In prima fila il dott. Alberto Benedetti
È stato invece il dott. Ferruccio Tomasi a riepilogare quanto fatto sul fronte della componente geologica, idrogeologica e sismica: tra gli interventi principali, sono stati aggiornati lo studio di polizia idraulica sul reticolo minore (con rilievi e sopralluoghi sul posto) e il quadro dei vincoli geologici (il territorio olginatese non ha subito particolari modifiche negli ultimi anni, ndr.), mentre è stata rivalutata la pericolosità sismica con un approfondimento di secondo livello ed è stato recepito il Piano di gestione delle alluvioni, che per esempio ha consentito di attribuire al torrente Aspide un grado di attenzione minore e di riclassificare la "fascia" dell'Adda. Inserite, poi, due vasche di sedimentazione e laminazione nel reticolo secondario per prevenire esondazioni e allagamenti (con la leggera modifica del tracciato di un piccolo corso d'acqua che si immette nell'Aspide) e programmati, tra le cosiddette misure non strutturali, interventi di pulizia e manutenzione in grado di mantenere basso il livello di pericolosità, da "combinare" sempre con pratiche di "buona costruzione".
In prima fila il dott. Giovanni Anzanello e il dott. Giorgio Gray, alle loro spalle il geologo Ferruccio Tomasi
"La riduzione del consumo di suolo è stata intesa fin da subito come stimolo per la riprogrammazione urbanistica, tenendo ben presente - come sottolineato anche dal sindaco - la dimensione del lavoro come volano per la vitalità e lo sviluppo del paese" ha proseguito il dott. Alberto Benedetti dello Studio Soster, "sul campo" a Olginate per mesi con i colleghi Giorgio Gray e Giovanni Anzanello. "La tavola prodotta vuole offrire una strategia, una simulazione, un "racconto" di quella che è la programmazione al 2020, in una correlazione positiva con le attese dei cittadini emerse dai questionari, senza per questo prefigurare qualcosa di preciso per il futuro. Secondo il principio delle tre R (recupero, riuso e rigenerazione), si è quindi cercato di creare le condizioni di intervento sul territorio, per esempio agevolando i cambi di destinazione d'uso (utili nel caso in cui si vogliano ammettere negozi di vicinato o, di contro, evitare la cumulabilità di grandi strutture, come in ambiti "particolari" del tipo di quello della ex Fonderia San Martino). L'auspicio è che in tal modo, con una maggiore flessibilità funzionale, si possa dare un futuro - soltanto per fare un esempio - all'area di Consonno, nonché favorire il recupero di porzioni di tessuto "storico" e di realtà esistenti come l'ex Casa di Riposo, attraverso l'insediamento di nuove funzioni". Analizzato, poi, dai professionisti dello Studio Soster il "contributo della rete ecologica comunale al sistema delle aree protette", con l'indicazione di alberi monumentali, reperti archeologici e beni storici, dai resti del Ponte Romano alla chiesa di San Rocco, dalla torre del Castello di Capiate a Villa Fenaroli, solo per citare i più noti. Nello stesso contesto, è stata altresì puntata l'attenzione sul fronte lago - dove avranno la possibilità di intervenire anche i privati, per l'offerta di nuovi servizi da programmare con l'Amministrazione - e sui tratti ciclopedonali esistenti e "storici" - per un'estensione totale di circa 13 chilometri che il nuovo PGT prevede di incrementare del 75%, con ulteriori 9.459 metri - nonché sulla rete ecologica composta da aree boscate, verdi, agricole e agricole strategiche (pari al 60% del territorio).
L'assessore all'urbanistica Marina Calegari. A seguire alcune tavole
"Nel quadro di un miglioramento della qualità urbana e della condizione abitativa, la ricognizione al dicembre 2019 ha riportato una quota di 34.4 metri quadrati di servizi per abitante, in aumento dello 0.4% rispetto al 2014: la piena attuazione delle previsioni del Piano comporterebbe un ulteriore incremento di circa il 44%, pari a 15 metri quadrati di aree a servizio in più per ciascun residente" hanno concluso Benedetti, Gray e Anzanello. "Di contro, ora si stimano 1.295 abitanti insediabili, in riduzione rispetto ai 1.133 previsti un lustro fa, con una diminuzione del consumo di suolo pari al 25% - in linea con la soglia regionale, giusto per chiudere il "cerchio" - e un aumento di spazi liberi di oltre 66.000 metri quadrati". Come anticipato, il corposo lavoro delineato dagli intervenuti in sala consiliare nella serata di ieri ha richiesto ragionamenti su tutti i fronti: pari opportunità, Cultura, Sociale, commercio, realtà produttive del territorio, turismo, aggregazione...
"Grazie all'impegno di questi professionisti abbiamo potuto avere una visione diversa - ma poi condivisa - di ciò che prima di avviare questo percorso si era inteso per urbanistica" ha commentato l'assessore Marina Calegari, a sua volta molto soddisfatta di quanto portato in Aula per l'adozione della variante. "Si è ripensato al nostro Comune senza spingere troppo l'acceleratore sulla volontà di noi amministratori, scegliendo di ridare vita al territorio attraverso uno strumento più flessibile, per andare incontro ai cittadini e consentire loro di vivere il paese godendo delle sue bellezze, divertendosi e rilassandosi, ma anche lavorando e offrendo servizi. Il tema della riduzione del consumo di suolo, poi, è stato comunque un punto di partenza, al di là delle "imposizioni" della legge regionale".
Qualche "nota" è giunta anche dal gruppo di minoranza "Olginate Si Cambia", che ha preparato alcune osservazioni legate, per esempio, all'ambito Fornasotte - eliminato, ha spiegato Riccardo De Capitani, come area urbanizzata per essere restituito al verde e recuperato dall'attuale (e annosa) condizione di degrado - e a un tratto di strada nella parte alta di via Gambate, da lasciare "alla natura". "Si è partiti da un Piano, quello del 2009, che risultava "utopico" e vecchio già allora, per la fase urbanistica in cui si era entrati" ha commentato il capogruppo, esprimendo riserve su alcuni aspetti della variante e chiedendo precisazioni sulla "scelta politica che ha portato alla sua realizzazione".
"Olginate è stato tra i primi Comuni a intraprendere la nuova via della programmazione urbanistica, quando il mattone "tirava" tanto, con un PGT pensato in un momento storico in cui gli strumenti si stavano ancora affinando" ha replicato Marina Calegari. "A stretto giro la situazione è radicalmente cambiata e il nostro ente ha tentato di modificare la rotta, trovando nuove posizioni anche sulla base delle sollecitazioni degli stakeholders, finché non si è arrivati alla legge regionale 31/2014. L'obiettivo, ora, era quello di avere uno strumento urbanistico calato sulla realtà del 2020 ma allo stesso tempo flessibile, che dicesse chiaramente ciò che non è possibile fare lasciando però le porte aperte al futuro, con un ritorno all'"agricolo" o comunque a un territorio migliorabile rispetto alla situazione odierna. La ridefinizione del perimetro di Consonno, per esempio, è nata dalla consapevolezza che un'area così strategica avesse la necessità di essere rivista, al di là della legge 31".
B.P.