Cinghiali: in arrivo sette gabbie-trappola in aiuto alla Polizia Provinciale per il contenimento. A Dorio 5 uscite e 3 catture

Il comandante Raffaella Forni e una foto di repertorio di cattura con le vecchie gabbie
L'ultima uscita risale proprio a ieri sera: per la quinta volta a stretto giro gli operatori della Polizia Provinciale sono tornati ad "appostarsi" a Dorio, per dare una risposta concreta alle sollecitazioni che arrivano dai cittadini e dai proprietari di fondi del piccolo comune dell'Alto Lago, esasperati dalla scorribande dei cinghiali, in un'area considerata oasi e dunque interdetta alle doppiette dei cacciatori, di fatto primi attuatori - chiaramente in senso non tecnico - del piano di contenimento della specie, proliferata a dismisura negli ultimi anni sul territorio. Tre le catture effettuate in paese solo la scorsa settimana. In questa lotta impari con gli ungulati che popolano più zone della provincia, le divise del comandante Raffaella Forni dalle prossime settimane avranno a disposizione uno strumento in più: la responsabile degli agenti in tuta verde militare ha infatti previsto l'acquisto - per una spesa complessiva di 5.721,80 euro - di sette nuove gabbie-trappola, piccine e facilmente trasportabili, per essere montate laddove se ne ravviserà la necessità. Tale modalità di cattura (non nuova) rientra tra quelle previste dal piano di contenimento, insieme al prelievo selettivo "a sparo" da parte degli operatori della Polizia Provinciale e/o delle guardie venatorie volontarie sempre coordinate dagli uomini della dottoressa Forni. Prevista poi la possibilità di autorizzare alla soluzione "fai da te" i conduttori di fondi che, già dotati di porto d'arma ad uso caccia, dimostrino di aver subito danni dalla presenza di cinghiali: oltre una decina i permessi rilasciati sul territorio, con 16 animali uccisi in questo modo da inizio anno, in aree chiaramente circoscritte, per evidenti ragioni anche di sicurezza. Controversa infine - e dunque al momento, nel lecchese, congelata - l'ulteriore possibilità di prelievo tramite il supporto di "coadiutori" in possesso di abilitazione e dunque dei così detti selecontrollori abilitati da UTR Brianza, con la norma regionale in tal senso giudicata in contrasto con la norma nazionale.
"Come Polizia Provinciale organizziamo uscite su segnalazione di danno o a seguito di richieste di intervento. Facciamo un sopralluogo e decidiamo il da farsi" spiega la Comandante. Due le strade percorribili: quelle degli appostamenti, anche in funzione deterrente oppure, appunto, l'installazione di una trappola, se ci sono sono le condizioni per il suo posizionamento. "Le piazziamo in aree di proprietà, per non ingenerare rischi di accesso da parte di chiunque e perchè comunque necessitano di un controllo giornaliero, per liberare eventuale fauna entrata accidentalmente nella gabbia o, in caso di cattura, per evitare sofferenza al cinghiale che viene poi soppresso con sparo dai nostri operatori". Un paio gli esemplari recentemente "eliminati" in questo modo, con l'utilizzo di recinti ormai vecchi e soprattutto scomodi da trasportare, essendo di grandi dimensioni e di un certo peso. "Sono stati acquistati anni fa: la Provincia, quanto era titolare della funzione, aveva affidato la loro gestione ad una società. Con il passaggio della delega alla Regione le gabbie sono rimaste a lungo ferme. Noi le stiamo recuperando dal territorio e le abbiamo trasformate in "un'arma" nostra. Quelle nuove saranno più piccole (per la monocattura) e più agevolmente trasportabili. Ne abbiamo prese sette in via sperimentale ma negli scorsi questo metodo ha già dimostrato di poter dare i risultati migliori". Con - elemento non secondario - un minor impiego di personale. Perchè le vicissitudini legati alla (mancata) soppressione delle Province poi rimaste depauperate però delle risorse, come è noto, ha colpito anche il Corpo di Polizia: da 20 agenti si è passati a 14 e poi a otto compresa la dottoressa Forni. A breve dovrebbe esserci il concorso per la nona unità autorizzata dalla Regione, in aggiunta alle due delle funzioni fondamentali. Un organico dunque ridotto, con attività nel tempo moltiplicata. "Le chiamate per emergenze faunistiche sono triplicate, con una media di 5/6 uscite giornaliere, per l'aumento della sensibilità della popolazione e il problema dei cinghiali anni fa non di fatto non c'era". Con un piano di contenimento che autorizza per il 2020/2021 duecento catture e le pressanti richieste delle amministrazioni e dei privati danneggiati dalla presenza di ungolati sui loro terreni, dalle gabbie-trappola ci si aspetta dunque un buon aiuto.
A.M.
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