Civate: rivenditore condannato, intascava la caparra senza poi consegnare le vetture

Vendeva auto che non arrivavano mai: così Maurizio Della Foglia, 61enne di professione autorivenditore, è finito ad essere condannato dal Tribunale di Lecco per appropriazione indebita. Fino ad oggi imputato per truffa, il professionista era stato querelato da una decina di clienti dell'autosalone presso il quale, all'epoca dei fatti, ormai datati nel tempo, lavorava a Civate. Il modus operandi dell'imputato, per come riferito dai testimoni al giudice Maria Chiara Arrighi nel corso del processo, era sempre lo stesso: perfezionava la vendita di automobili chiedendo all'acquirente una somma più o meno ingente a titolo di caparra, per poi dilazionare continuamente la consegna del veicolo con una serie di scuse fino a licenziarsi dallo stesso autoconcessionario, nel frattempo allarmato da diverse segnalazioni di acquirenti insoddisfatti.
Secondo la Procura di Lecco l'uomo, oggi difeso dall'avvocato Luca Marsigli, si sarebbe intascato almeno 9.000 euro nel corso del 2016.
Il giudice Arrighi, riqualificato il reato per cui si procedeva in appropriazione indebita, ha condannato il signor Della foglia a due anni e quattro mesi di reclusione, riconoscendo l'aggravante di aver commesso il fatto con abuso di ufficio in virtù del rapporto di lavoro con l'autoconcessionaria civatese. A quest'ultima, costituitasi parte civile, l'ex venditore dovrà pagare 17.000 euro di danni.
F.F.
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