Lecco: primario a processo per falso e truffa per presunte visite 'fatturate' ma non erogate con la colonscopia. Assolto

Il dr. Fabrizio Parente, l'avvocato Stefano Pelizzari e il PM Andrea Figoni
Una ventina i casi analoghi a quelli della prima "denunciate" estrapolati dall'Arma nella mole di colonscopie effettuate in capo al 2017 dal camice bianco.
Un anno e sei mesi (al netto dello sconto di pena previsto dal rito) la richiesta di condanna avanzata dal sostituto procuratore Andrea Figoni quest'oggi al cospetto del giudice per le udienze preliminari Salvatore Catalano dinnanzi al quale si è celebrato il processo in abbreviato chiesto dall'avvocato Stefano Pelizzari per conto del proprio - noto - assistito. Il procedimento si è chiuso però... con una assoluzione. "Perchè il fatto non sussiste". Se infatti il castello accusatorio poggiava sulle "sensazioni" dei pazienti che ritenevano di non essere stati anche "attenzionati" dal medico, la tesi difensiva - suffragata dalla consulenza di un rinomato professore, esperto in materia - si è basata sul concetto stesso di visita in concomitanza di una colonscopia, ritenendo che la stessa venisse regolarmente effettuata dal primario, in sede di esame strumentale, pur non avendo - per esempio - un cartellone da far leggere come un oculista o i polmoni da auscultare come uno pneumologo.
Soddisfatto l'avvocato Pelizzari: "per il dr. Parente cessa un periodo molto difficile. Sentiva il peso di questo processo perché riteneva di essersi comportato in modo corretto".
A.M.