Erve: vasetto dopo vasetto nasce una vera e propria associazione, 'I Cocci Solidali'

Occhieggiano dai davanzali, o agli angoli delle strade, hanno espressioni buffe o corrucciate, vestiti da ballerine in tulle giallo o addobbati con cappelli da Babbo Natale: sono i vasetti in terracotta di Erve, il «Principato della Valle San Martino», graziosissimo borgo incastonato ai piedi del Resegone noto per l’Itinerario turistico che porta alle pozze. Un’idea nata per caso meno di due anni fa per un’iniziativa dell’oratorio e che oggi si trasforma in fatto concreto, costituendosi come Associazione: «I Cocci Solidali» ha visto la luce il 21 novembre con l’obiettivo di sfruttare l’enorme successo dell’iniziativa per aiutare le realtà – ervesi e non – che ne abbiano bisogno, prima fra tutte la scuola primaria. 

«Siamo partiti a maggio 2019 – racconta Stefania Bolis - quando abbiamo iniziato a creare i nostri vasetti per aiutare le opere di ristrutturazione dell’oratorio. Era un’idea per passare qualche ora piacevole la domenica pomeriggio anche con i bambini, poi la cosa ci è decisamente e piacevolmente sfuggita di mano: adesso se ne occupa tutto il paese». Quanti ne siano stati creati nessuno lo sa, l’organizzazione ha ormai perso il conto: per i lavori dell’oratorio però, dalla sola vendita delle terrecotte sono stati raccolti più di 20mila euro. 
Al numero uno di piazza Unità d’Italia un piccolo locale funge da laboratorio e da esposizione, oltre che da sede del neonato sodalizio: per il resto, i volontari lavorano da casa, armati di spugna, pennelli, colori acrilici, colla e tutto quello che serve per dar vita a ciascun personaggio di coccio. «Adesso lavoriamo anche sulle spedizioni, visto che soprattutto da fuori la gente non può venire a comprare. Il prezzo dei vasi va dai 10 ai 20 euro, secondo il tempo di lavorazione, la dimensione, le caratteristiche. Qualcuno ce li chiede anche personalizzati. A volte approfittiamo degli ervesi che vanno a fare la spesa nei comuni limitrofi per effettuare le consegne dove si può».

I lavori sono ben distribuiti: sui trenta volontari (circa), la «quota rosa» spicca per numero e si dedica alla parte artistica, coadiuvata da due ragazzi disabili molto bravi nel lavoro di spugnatura del colore. Ai pochi uomini tocca la parte pratica, come la foratura dei cocci a trapano. Il materiale viene di solito acquistato da una fornace di Mariano Comense, oppure nei vivai: «Con il nostro lavoro – aggiunge Stefania – aiutiamo anche queste realtà. Non abbiamo ancora ben chiaro quali saranno i progetti a venire, lo decideremo con il 2021, in relazione anche alla situazione sanitaria. Faremo probabilmente una campagna di tesseramento più avanti, anche se stiamo lavorando tuttora a pieno ritmo. Il Natale di solito è un buon periodo: certo la situazione di quest’anno è un po’ diversa, ma noi andiamo avanti ugualmente. Non ci sappiamo spiegare il successo di questa iniziativa e non ce lo aspettavamo: naturalmente ne siamo più che felici. La nostra associazione non ha scopo di lucro: l’obiettivo è dare aiuto dove c’è necessità».
Oltre a Stefania, che per «I Cocci Solidali» si occupa delle relazioni con il pubblico, l’Associazione ha altri sei soci fondatori ed è presieduta da Bernardino Cornara. «La cosa più bella – conclude Stefania – è aver dato vita a un progetto comune per tutto il paese. Per adesso stiamo sostenendo le realtà ervesi, ma ci apriremo allargando l’offerta anche al territorio. Ora siamo a fine anno e fare progetti è prematuro, abbiamo giusto preso i primi contatti con le maestre della nostra primaria per capire quali siano le necessità e cosa si potrebbe fare. Dal prossimo anno sarà tutto più chiaro. Per il momento siamo ancora in fase iniziale, e stiamo approntando in questi giorni la nostra pagina facebook, dove daremo presto tutte le informazioni necessarie».
Per il momento, per ordini e aggiornamenti è possibile visitare la pagina social del paese di Erve.
A.I.
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