Belledo: dalla crisi del 2008 ai nuovi bisogni del 2020, l'attività del Centro 'Il Sicomoro'
È un albero grande, maestoso e pieno di foglie, da sempre simbolo di quel moto di conversione che spinge l’uomo a «regalarsi» ai poveri, a dare nome al «Centro di Ascolto ed Aiuto» della Comunità Pastorale «Madonna della Rovinata» con le parrocchie di Belledo, Germanedo, Caleotto. «Il Sicomoro» ha sede sul piazzale della chiesa di Belledo e nasce nel 2009 da un’esigenza del parroco di allora, don Gilberto Orsi, chiamato a fronteggiare le tante richieste dei suoi fedeli, su cui gravava l’ombra della crisi economica, della mancanza di lavoro e tante volte di reddito. «All’inizio era un centro parrocchiale – puntualizza Paolo Biffi, operatore - Poi quando nel 2011 è stata istituita la comunità pastorale, siamo di fatto divenuti un’emanazione della Caritas e anche il nostro raggio d’azione si è allargato: la sede rimane però qui, nel cuore di Belledo, dove è sempre stata. Don Gilberto all’epoca aveva visto la necessità di istituire uno sportello di aiuto, uno spazio di ascolto per i bisogni dei suoi parrocchiani. Ed è così che è nato “Il Sicomoro”».
Mariangela Stefani e Paolo Biffi dinnanzi alla sede
Il Centro consta di «un’ala» specificatamente deputata alla consegna dei generi alimentari, la cui gestione fa capo tra gli altri a Mariangela Stefani, medico, che dopo la pensione ha scelto di dedicarsi al volontariato. «Abbiamo un magazzino per la raccolta e la distribuzione delle cibarie – racconta Mariangela – ospitato nei locali della scuola agricola provinciale di via Montessori: il “Centro di Aiuto Alimentare Montessori Market”. Abbiamo chiesto e ottenuto un luogo appartato per sollevare le persone dall’imbarazzo di doversi presentare in piazza a ritirare gli alimenti di cui hanno necessità».
Tra il «Sicomoro» e il Comune di Lecco è attiva un’intesa di collaborazione, in particolare con gli assistenti sociali, e un confronto costante per il monitoraggio dei bisogni e delle situazioni segnalate. «Le derrate vengono distribuite alle famiglie bisognose che siano residenti nella nostra zona – continua Mariangela – ed indicate o dal Centro o dal personale del Comune. Molte sono nostre fonti di approvvigionamento per gli alimentari, per cui al momento attuale la situazione è buona. Una è il Banco Alimentare che richiede una gestione attenta e precisa, dei documenti da produrre, la registrazione delle famiglie aiutate e dei generi alimentari distribuiti, un Isee inferiore ai 6mila euro». I volontari distribuiscono anche a chi abbia Isee superiore, nel caso sia segnalata una situazione particolare di disagio familiare o perdita di lavoro.
Da qualche anno inoltre è il Comune stesso a fornire alimenti tramite la Cooperativa «Il Grigio» di Calolziocorte, con la quale dalla fine del 2019 è partito un progetto a latere che coinvolge i Mercati Generali della Frutta di Milano i quali donano le eccedenze che vengono poi lavorate e surgelate dalla cooperativa per essere ridistribuite alle famiglie. La consegna avviene secondo diverse modalità, mensile o quindicinale. Novità recentissima è la elargizione del «fresco», principalmente formaggio donato all’origine poi porzionato per i riceventi. «Da una decina d’anni – aggiunge Paolo – c’è un fondo solidale della Comunità sostenuto da circa 150 famiglie che danno liberamente il loro contributo per dieci euro al mese o 120 annuali: in genere le offerte si raccolgono una domenica al mese all’uscita dalle Messe. La generosità di questi cittadini ci ha permesso un certo accantonamento per il sostegno di molte situazioni di difficoltà che incontriamo ogni volta. Dall’inizio ad oggi sono stati erogati 240mila euro. Mensilmente c’è una Commissione che si ritrova, in presenza o online, per analizzare i casi da aiutare».
Spesso e volentieri il volontario che lavora a una particolare esigenza, finisce per prendersela a cuore: «Il nostro progetto è questo: che sia la stessa comunità ad accogliere le situazioni di bisogno al suo interno e a sostenerle, come una sorta di rete di aiuto fra famiglie».
Il Centro di Ascolto ed Aiuto, che in questi mesi ha subito varie chiusure causa Covid, opera nuovamente in presenza da gennaio su appuntamento ogni venerdì non festivo dalle 16 alle 18.30: «Programmiamo incontri di 45 minuti l’uno, quindi in genere tre o quattro per volta». Sono 52 le persone ascoltate nel 2020, di cui 15 uomini e 37 donne per un totale di 104 visite: in percentuale, la maggioranza di essi sono di provenienza italiana. Tra i motivi registrati per la visita, molte richieste di aiuto economico, richieste specifiche di lavoro e in parte minore, richiesta di vestiario. All’occasione, il Centro può fornire lavori di sgombero di locali e appartamenti, il cui ricavato sarà donato alla causa.
Chi desidera sostenere il Centro può farlo attraverso l’iban del Fondo anche una tantum intestando a: Parrocchia Santi Cipriano e Giustina – Fondo Caritas. via alla Chiesa 3, Lecco. Banca: Credito Valtellinese Agenzia n°3 di Lecco, Iban IT31Y0521622900000004446282. Per informazioni si può contattare Paolo Biffi al numero 334.5013140.
A.I.