Lecco: iPhone spariti dal magazzino dello store, un dipendente a processo per furto

Lo store di Lecco
Il responsabile del magazzino del Mediaworld di Lecco è finito a giudizio accusato di aver venduto… illecitamente 6 telefoni “iPhone”. Secondo la tesi accusatoria - ancora tutta da provare - il dipendente del negozio di elettronica, S.A. le iniziali, 39enne originario del Marocco, invece di rifornire il reparto telefonia, avrebbe infatti fatto sparire dal luogo di lavoro e piazzato “privatamente” a fine 2017 gli smartphone. Ora è dunque accusato di furto aggravato. A raccontare la scoperta della mancanza degli iPhone è stato il direttore del punto vendita (con la società, Mediaworld spa, costituita come parte civile nel processo, rappresentata dall’avvocato Marco Della Valle del foro di Milano): “ci siamo accorti della sparizione di 11 telefoni da un inventario che di solito viene svolto sui prodotti sensibili e abbiamo realizzato che questi dispositivi non avevano mai raggiunto il punto vendita ma erano rimasti registrati solo dal magazzino. Così, con in mano i codici imei, mi sono recato il 29 novembre del 2017 a presentare denuncia contro ignoti”. Rispondendo alle domande del Vpo Mattia Mascaro e del difensore dell’imputato Marcello Perillo, il direttore ha spiegato sinteticamente come avviene lo smistamento dei prodotti: una volta giunto il corriere con il carico, gli addetti del magazzino provvedono a registrare la marce e a collocarla in una “gabbia” di sicurezza, di cui solo loro hanno le chiavi, e poi, quando un addetto vendita li richiede, quest’ultimo li pone in un’altra cassaforte collocata in reparto o li mette a libero servizio.
A “stringere il cerchio” intorno al responsabile del magazzino quale possibile responsabile del furto sono state le indagini svolte dal Comando dei Carabinieri di Lecco che, partendo dagli imei forniti dal direttore, hanno trovato “attività” su 6 di questi 11 cellulari e sono riusciti a rintracciare i soggetti che avevano in uso materialmente il dispositivo. Sentiti a sommarie informazioni, alcuni hanno affermato di avere acquistato l’iPhone su un sito di vendita online e pare che a consegnarlo sia stato proprio il dipendente della Mediaworld, al quale i Carabinieri sono risaliti grazie al numero di targa dell’autovettura utilizzata per le consegne.
Il processo, incardinato al cospetto del giudice Giulia Barazzetta, proseguirà il prossimo 2 marzo con l’esame dell’imputato e l’audizione dei testimoni della difesa.
B.F.
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