Lecco: i sondaggi per le elezioni comunali fanno acqua. Tra l'altro ignorano l'assenteismo dilagante

Marco Calvetti
Tutto da ridere, insomma. Anche i partiti lecchesi non hanno resistito alla tentazione di "sondare" gli umori per organizzare tattiche e strategie da mettere in campo in una sfida che promette di essere calda assai. Io non sono Mannheimer (anche perchè ho sempre pagato le tasse fino all'ultima lira o euro), né Piepoli (anche perchè non cambierei la mia testa, nel senso di capelli, con lui), ma ho la presunzione di avere affinato i miei recettori per sintonizzarmi con l'opinione pubblica. Il fiuto sposato con il contatto quotidiano con persone d'ogni età, genere, rango mi ha sempre dato il polso della situazione permettendomi spesso di azzeccare pronostici.
Mi tolgo l'aureola di indovino per un paio di riflessioni sui sondaggi di queste settimane.
La prima, di principio, è che le telefonate sono rivolte a un campione di mille persone al massimo, delle quali circa la metà non andrà a votare e perciò le loro risposte, in totale autonomia e libertà, non sono attendibili, anche perchè è arduo trovare un cittadino che ammetta di astenersi.
La seconda si riferisce alla circostanza che non essendo noti programmi e candidati, la scelta risente del clima nazionale e dell'appeal dei vari leader. Se è vero che i due Matteo, Renzi e Salvini, sono i più efficaci comunicatori della tribuna politica, è inevitabile che i loro partiti ne traggano giovamento. Così come sono pronto a scommettere che se i sondaggi fossero stati effettuati dopo l'ascesa al Colle di Sergio Mattarella (a proposito azzeccato l'anagramma "Matteo si rallegra") ne uscirebbe un panorama con bel altri colori, considerando i "casini" romani.
Non capisco inoltre, detto con franchezza secondo il mio costume, l'opportunità e il senso di inserire, tra i possibili sindaci l'ex borgomastro Lorenzo Bodega. A parte il tifo di amici e parenti non trovo la ragione di una sua candidatura a Palazzo Bovara. Ha già dato e con lodevoli risultati, ma di acqua sotto i ponti ne è passata una quantità industriale. Complice anche le abbondanti piogge.
Bodega è da tempo lontano dalle questioni lecchesi, alle quali certamente sarà legato con il cuore e il sentimento, sia perchè ora fa il tecnico comunale a Castello di Brianza ed è diventato un perfetto barista nell'omonimo caffè di Oggiono, sia perchè l'ultima tranche della sua esperienza politica si è consumata a Roma come parlamentare. E non sono state rose e fiori, considerando la sua traumatica uscita dalla Lega, in odore di cerchio magico bossiano, la stretta alleanza e la fragorosa rottura con la pasionaria del movimento Rosi Mauro e, non ultima, la sua infelice scorribanda con il "civico" Gabriele Albertini nella fallimentare corsa al Pirellone. Stupirci perciò di quel 3% rimediato nei sondaggi ? Credo che le qualità di Lorenzo, gli amici si chiamano sempre per nome, possano tornare assai utili in ruoli diversi, anche in Comune, nei quali far valere esperienza e concretezza.
Insomma li prendi dall'alto o dal basso, i sondaggi, e scopri che ben altre sono le vie da percorrere per conquistare il consenso. La dirò, traducendo Virgilio :" Temo i sondaggi e i voti che portano".
Marco Calvetti