Valgreghentino: si schianta al suolo in fase di atterraggio dopo un lancio con il paracadute, muore il 34enne Marco Pietro Rossi

Nella lista delle tragiche e premature scomparse di questa settimana dalle tinte decisamente fosche di aggiunge un altro nome. Nonostante il prodigarsi dei sanitari intervenuti in loco, si è spento all'Ospedale Maggiore di Cremona dove era stato trasferito in condizioni critiche Marco Pietro Rossi, meccanico 34enne con casa a Valgreghentino.

Marco Pietro Rossi

Le circostanze della morte sono legate ad un incidente verificatosi in fase di atterraggio dopo un volo, al momento ancora tutto da chiarire. Il ragazzo, nonostante la giovane età, era infatti un paracadutista esperto, con all'attivo migliaia di lanci e legato a diversi club anche del territorio, incluso Bellagio Skydiving, anche con il ruolo – da appassionato – di “regista” pronto a immortalare con foto e video mozzafiato le imprese dei suoi compagni. Parte dello Skyteam Cremona, questa mattina aveva raggiunto l'aeroporto del Migliaro: salito sul primo aereo decollato, con altri “parà”, parrebbe essersi schiantato al suolo, in un atterraggio violento che non gli ha lasciato scampo. All'origine dell'incidente potrebbe esserci una manovra effettuata a una quota troppo bassa: gli amici che lo seguivano da terra parrebbero essersi accorti dell'anomalia, raggiungendolo poi velocemente.

Una foto scattata dopo uno dei tanti lanci

La macchina dei soccorsi si è messa in moto attorno alle 11. Rianimato direttamente in pista è stato poi trasferito presso il nosocomio cittadino. Troppo gravi però i traumi riportati. Al personale sanitario non è rimasto altro che constatarne il decesso. La notizia si è subito diffusa tra gli appassionati di lanci. "Ti ricorderemo così sempre sorridente in mezzo a noi. Che la terra ti sia lieve" hanno assicurato i paracadutisti di Lecco con il presidente Arnaldo Tavola, pubblicando una foto spensierata attorno ad un tavolo. “Ciao Pescegatto, vola alto e Cieli Blu” il primo messaggio di cordoglio apparso invece sulla pagina Facebook del 34enne (sulla quale lui stesso solo due ore prima di "imbarcarsi" aveva postato un cuore) citando il “nome di battaglia” di un ragazzo che si autodefiniva “the terror of seven skies” e che, quest'oggi, purtroppo, ha trovato la morte facendo ciò che più gli piaceva fare.
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