Lecco: il trasporto pubblico locale sciopera. CCNL scaduto da 3 anni, chiesto il rinnovo
Con la pandemia in corso, da un anno a questa parte ormai, i lavoratori del trasporto pubblico non hanno mai smesso di fornire il loro contributro, garantendo sempre - seppure in maniera limitata - il servizio. Alcuni di loro, com'è avvenuto per tante altre categorie, si sono visti sospendere dall'attività e ''parcheggiare'' in cassa integrazione. Queste criticità si sono aggiunte ad una situazione contrattuale già non ottimale, ed è ciò che ha innescato lo sciopero di oggi, lunedì 8 febbraio, che fermerà la linea urbana della città di Lecco dalle 19.30 alle 23.30 e quella extraurbana dalle 17.30 alle 21.30. La scadenza dell'ultimo contratto rinnovato risale infatti al dicembre del 2017. Da allora, come ''denunciano'' i sindacati, le associazioni datoriali non hanno mai dimostrato la volontà di sedersi al tavolo e ridiscutere le condizioni con cui centinaia di autisti svolgono la propria attività al servizio della cittadinanza.

Domenico Colosimo (Rsu Cgil), Luigi Fanara (Rsu Cgil), Salvatore Campisi,
Filippo Esposito (Uil Trasporti) e Andrea Franciamore della Filt Cgil
''Oggi vogliamo che gli utenti e la popolazione tutta sappiano qual è la situazione di chi lavora nel TPL'' ha spiegato Salvatore Campisi, segretario generale Filt Cgil Lecco, nel corso del presidio organizzato nel primo pomeriggio nella piazza della stazione ferroviaria ''Da quando è scaduto il contratto nazionale si è subito innescata una discussione con la controparte, che però si è arenata e ad oggi non sembra sussistere la possibilità di andare avanti. Stiamo parlando di una categoria che ha dato molto anche nel corso della pandemia. Come gli infermieri, sono degli eroi mal pagati''. Consapevoli di creare un disagio all'utenza, le organizzazioni sindacali che difendono i lavoratori del trasporto pubblico (Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti), sottolineano che lo sciopero arriva comunque dopo aver tentato in più circostanze di smuovere associazioni datoriali e Regione, che si occupa dell'organizzazione del trasporto pubblico.

Salvatore Campisi, segretario generale Filt Cgil Lecco
"Nel corso degli ultimi mesi" spiegano i sindacati "abbiamo tentato di aprire una canale di dialogo con la Regione per coordinare la riorganizzazione dei trasporti in relazione al ridotto indice di riempimento, velocizzare la distribuzione delle risorse economiche alle aziende pesantemente colpite dalla crisi, affrontare il nodo della ripartenza attraverso proposte che miravano a gestire anticipatamente gli effetti della crisi che impatterà sull'esistenza delle imprese del trasporto pubblico locale e sull'occupazione".
"Se non si interviene immediatamente con un coordinamento complessivo" proseguono i sindacati "l'offerta di trasporto pubblico necessaria verrà ulteriormente indebolita e resa incerta a causa dell'affollamento di un eccessivo numero di piccole imprese prive della necessaria capacità di fare investimenti, come acquistare bus moderni o integrare sistemi di controllo operativo adeguati. Il rischio, quindi, è quello di trovarsi al cospetto di una rete di servizio sfilacciata che, nel lecchese, genererà disservizi a raffica che si scaricheranno soprattutto sugli utenti del trasporto pubblico locale, a partire da studenti e lavoratori".
A.S.