Lecco: pornostar cessa l'attività e chiede la rimozione dei video, il caso dal giudice

Il Tribunale di Lecco
Un passato “a luci rosse” da cancellare. Un produttore che si mette di traverso. Una vicenda che passa così dal materasso alle carte bollate fino ad approdare, quest'oggi, in Tribunale a Lecco. Il giudice per le udienze preliminari Paolo Salvatore si è trovato infatti sul tavolo un'istanza di opposizione ad una richiesta di archiviazione piuttosto... bollente.
Una donna lecchese che in gioventù aveva intrapreso la carriera di porno attrice vorrebbe infatti non lasciare cadere la denuncia presentata nei confronti del titolare della casa di produzione al quale era legata o comunque trovare con lo stesso un punto d'incontro, nella tutela dei propri interessi.
Dismessa infatti la professione, la signora avrebbe chiesto all'uomo di rimuovere il materiale ad alto tasso erotico che la vede protagonista, ancora fruibile in rete. Si sarebbe sentita rispondere di no, con il “niet” seguito però – secondo quanto dichiarato dalla stessa – da una pretesa economica. Da qui la denuncia con un fascicolo per tentata estorsione nonché per violazione dell'articolo 167 bis del Codice Privacy che prevede il reato di “Comunicazione e diffusione illecita di dati personali oggetto di trattamento su larga scala”.
Se la Procura, valutato il caso, non ha ritenuto di proseguire con l'azione giudiziaria, la diretta interessata, come anticipato, ha presentato opposizione alla richiesta di archiviazione. Oggi, dunque, l'udienza, durata però soltanto una manciata di minuti. L'avvocato della lecchese e quello del produttore – un piemontese – hanno chiesto infatti un differimento dell'udienza auspicando una risoluzione bonaria della controversia. Si tornerà in Aula il 17 marzo, per l'eventuale trattazione del merito dell'opposizione qualora non dovesse essere ritirata perché superata alla “pace” sancita autonomamente tra le parti.
A.M.
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