Mandello: il dj Fabrizio Marra ricorda il 'collega' Claudio Coccoluto

"Claudio era un amico, un collega, un padre per tutti, una persona nata per la musica, sincera, uno che dispensava consigli, un'anima buona e onesta, un visionario. Claudio era e sarà il numero uno in assoluto, il più grande di tutti". Così il dj mandellese Fabrizio Marra (lo avevamo intervistato QUI) ricorda Claudio Coccoluto, collega di fama mondiale, originario di Gaeta, scomparso ieri all'età di 59 anni a seguito di una grave malattia.


Claudio Coccoluto e Fabrizio Marra

"Porto nel cuore le serate al "Ministry of Sound" di Londra nei primi anni '90: Claudio era conosciuto e rispettato ovunque perché lui era semplicemente "Cocco" per gli amici" prosegue Marra, che dopo i primi passi nelle discoteche "nostrane", tra cui l'Orsa Maggiore di Lecco, è approdato nei templi della musica a livello internazionale, dalle Baleari a Dubai fino a New York. "Ho avuto la fortuna di conoscerlo e di suonarci insieme. Si capiva che lui era una marcia avanti: capacità di selezione, cultura, semplicità e tecnica sopraffina lo hanno reso una leggenda e un esempio per tutti noi del settore".
"Con la sua perdita si chiude un'epoca" conclude il dj mandellese. "Amava la musica, e la gente lo capiva. Il suo ricordo resta in questa frase di Nietzsche: "E coloro che furono visti danzare vennero giudicati pazzi da quelli che non potevano sentire la Musica". Ciao Claudio, ciao Cocco".
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