Olginate: pregiudicato ospitava un irregolare, finisce a processo

Era stato fermato dalla Polstrada di Lecco il 2 settembre del 2018 a Pescate durante un regolare controllo, nel corso del quale gli agenti lo avevano trovato positivo all’alcol test e, avendo al casellario diversi precedenti per droga, avevano poi anche perquisito l’auto ritrovando 100 grammi di hashish. Effettuando un controllo anche presso la sua abitazione di Olginate per verificare l'eventuale presenza di ulteriore sostanza supefacente, gli agenti avevano ritrovato sotto la sua scrivania, intento a nascondersi…un immigrato. Per questi motivi Vincenzo Inzillo, classe 1976, soggetto già noto alle cronache giudiziarie è accusato di aver violato il testo unico in materia di immigrazione per aver ospitato un soggetto di origini egiziane al fine di procurarsi l’ingiusto profitto consistente nel pagamento per l’affitto della camera. Pare infatti che l’olginatese si facesse versare 200 euro al mese dallo straniero per consentigli la permanenza, irregolare, sul territorio italiano. In sede di convalida dell’arresto avvenuta dopo il rinvenimento della droga a bordo del suo veicolo, l’imputato aveva affermato che l'extra cee fosse “un fratello di un suo conoscente, in cerca di uno stallo per un paio di giorni”.
Quest’oggi avrebbe dovuto proseguire la fase istruttoria del processo ma data l’irreperibilità del testimone citato dalla pubblica accusa, il Vpo d’udienza Mattia Mascaro ha chiesto al giudice Giulia Barazzetta un rinvio per cercare di rintracciarlo nuovamente. Si è rimesso alla volontà del giudice il difensore d’ufficio di Inzillo, l’avvocato Marcello Perillo. Il giudice ha quindi fissato una nuova udienza il prossimo 14 settembre.
B.F.
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