Chiuso: tra ricordi e speranze, la 'primaria' Torri Tarelli si appresta a compiere 60 anni

«Se percorri una stradina/ fino in cima a una collina/ c’è una scuola piccolina, / tra torrenti, boschi e monti. / Ma se provi ad entrare /trovi spazi per giocare». E’ la scuola «Torri Tarelli» di Chiuso, così descritta tra le righe di «Io e Te», l’inno dei bambini: una «comunità nella comunità» del piccolo borgo all’estrema periferia di Lecco, che quest’anno si prepara a spegnere le 60 candeline. Era il 6 novembre del 1961 quando la stampa dava la notizia della cerimonia, avvenuta tre giorni prima alla presenza del Ministro Martinelli: «Nel rione di Chiuso – scrive il giornale locale dell’epoca – sono state inaugurate le nuove scuole elementari, iniziate esattamente un anno fa e realizzate a cura dell’Amministrazione Comunale che si è valsa anche di un contributo statale per un complessivo di oltre 50 milioni di lire».


La posa della prima pietra era in effetti avvenuta diversi mesi prima - il 19 maggio 1960 – e con essa si era dato l’avvio ai lavori per la costruzione, finalmente, di una scuola pronta ad accogliere gli studenti del quartiere, fino a quel momento ospiti in altri edifici (nelle aule della materna fino alla terza elementare, tutti gli altri nei locali dell’attuale media di Maggianico).


La classe prima del 1961-1962 e, sotto, la classe terza


Tanta acqua è passata sotto i ponti da quel giorno di 60 anni fa insieme ai tantissimi bambini lecchesi che si sono seduti tra i piccoli banchi: «Quell’anno – racconta la maestra Stefania Valsecchi, in forze a Chiuso dal ’97 – in prima erano 42 allievi per un totale di 144 sulle 5 classi. Oggi ne abbiamo un’ottantina su una sola sezione, numero dovuto purtroppo al calo delle nascite: per il rione resta comunque una realtà molto importante, perché fattore di aggregazione. E così è anche per noi, che siamo costantemente impegnate nella sua crescita. Con la proposta di percorsi sempre innovativi dal punto di vista didattico per cercare di restare al passo con i tempi: lo stesso nostro Dirigente scolastico, Vittorio Ruberto, ci appoggia in questa scelta e si impegna costantemente per garantire l’avvio delle nuove prime».


1963 - 64, i vincitori del concorso "Lecco Tris"


La festa di fine anno 1991-1992

La «Torri Tarelli» è parte del Plesso di Lecco 1 «Falcone-Borsellino» che comprende anche diverse altre primarie e secondarie tra quelle di Lecco e Pescate e conta nove maestre nelle classi (più quelle sul sostegno, religione e attività alternative): Daniela, Emma, Maria, Gloria, Barbara, Carmen, Stefania, Valentina, Cristina e Daria. Dodici sono i «remigini», ed altrettanti quelli che sono iscritti alla prima classe dell’anno venturo. «Come gruppo maestre – continua Stefania con la collega Daniela Gianola, in cattedra da 17 anni – cerchiamo di aderire sempre a didattiche sperimentali, per esempio ci riferiamo ai progetti sul coding, che è una metodologia che prevede l’utilizzo della tecnologia per addentrarsi nel pensiero computazionale. Abbiamo molte altre idee in cantiere, ancora tutte in fase embrionale di valutazione, e di cui non possiamo ancora parlare: la nostra voglia è sempre quella di crescere andando incontro alle esigenze sia dei bambini che dei genitori». Quello che è certo è che il programma dell’anno prossimo sarà incentrato sui preparativi per il grande giorno dell’anniversario: «Siamo una piccola comunità ed è nostra tradizione attuare progetti di plesso che coinvolgano i bambini di tutte e 5 le classi, e questa certo è l’ipotesi più probabile pensando all’anno a venire».




La mensa

E del passato, cosa resta? «Sono moltissimi gli episodi, gli incontri di ogni giorno che vale la pena di ricordare: dalle cose più semplici, la condivisione del quotidiano, i “ti voglio bene” detti dai bambini, il riuscire a ridere insieme, i “grazie”. Certo alcuni progetti – ricorda Stefania – restano più nel cuore rispetto ad altri perché magari ci hai messo più del tuo. Penso al mio primo anno qui, quando i genitori per Natale ci hanno regalato il primo computer, così che abbiamo potuto avere l’aula di informatica, cosa che non era assolutamente scontata: così sono cominciati per noi i progetti nell’area tecnologica. Guardando a tempi più recenti, ricordo che con le mie classi ho lavorato al libro sul 50esimo ed è stato un progetto molto bello e coinvolgente per tutti noi. O quando nel 2015 abbiamo ufficializzato la creazione del nostro coro partecipando a un concorso canoro a Busca, in Piemonte, e riportando a casa il primo premio: sono vittorie a cui abbiamo dato fatica e tanto impegno e che ci hanno pagato con immense soddisfazioni non tanto per la vincita in sé, ma in quanto conclusione di percorsi vissuti insieme».



Il libro sul 50esimo



Il concorso a Busca

Ed è «insieme» che la piccola comunità della scuola elementare «Torri Tarelli» vive anche i momenti più difficili, tra cui una delle pagine più nere della cronaca lecchese: «Il 19 marzo 2014 – raccontano Stefania e Daniela – Eldira Dobruschi, una mamma, uccise le sue tre figlie. Una di loro frequentava la nostra scuola. E’ un momento che per sempre resterà scolpito nelle nostre vite, e se siamo riusciti a superarlo è proprio perché siamo rimasti uniti. E così lo abbiamo vissuto noi maestre, i bambini, i genitori. Per noi è così: siamo profondamente radicati nel nostro territorio e legati gli uni agli altri. Quando facciamo qualche festa ci viene naturale, per esempio, utilizzare i locali dell’oratorio. E non sentiamo di essere fuori posto, al contrario: è come fossimo tutti una cosa sola, e il quartiere, la scuola, fossero una seconda casa».




 «E’ una caratteristica delle piccole comunità – aggiunge Daniela - C’è una bella unità anche fra noi maestre malgrado certo non manchino gli screzi: io vengo da Abbadia ma non sento il desiderio di avvicinarmi a casa, perché qui sto bene e mi dispiacerebbe lasciare questo posto. Ognuna di noi ha le sue specificità e dà il proprio apporto in maniera unica: io sono più portata per la musica per esempio, Stefania per le tecnologie, Barbara ha la vocazione sportiva e la mette al servizio della comunità. Per dire, è capitato che lei abbia invitato qui i nostri campioni di canottaggio. Una volta, tanto tempo fa era stata istituita la giornata della poesia…insomma siamo una vera fucina di idee, abbiamo sempre voglia di fare, e di farlo insieme».
Un ricordo particolare va a Rossana, maestra veramente speciale, mancata nel 2017 per un grave male ma il cui ricordo ancora oggi accompagna la piccola scuola che ha contribuito a costruire, che ha amato e che l’ha amata: «E’ arrivata nel ’98 e ha lavorato con noi fino all’ultimo giorno, prima di arrendersi alla malattia: era una persona veramente meravigliosa, e ancora ne sentiamo la mancanza».





E poi, nella memoria e nel cuore, tra i tanti piccoli alunni c’è Riccardo, quel bambino speciale che nel 2007 vinse il concorso nazionale di matematica «Kangourou»: con lui moltissimi volti, emozioni, ricordi, che oggi come non mai rimbombano fra i corridoi vuoti e le sedie colorate, tutte troppo in ordine e tra i piccoli banchi, troppo puliti.


Maria Rosaria Morgese e Elisa Malanga

 «I bambini ci mancano immensamente»: Maria Rosaria Morgese e Elisa Malanga - collaboratrici scolastiche - ci accolgono in cima alla collinetta descritta nell’inno, nell’immensa tristezza delle aule vuote, in un silenzio quasi innaturale rotto solo dalle loro voci che raccontano come è bello vivere a Chiuso fra i bimbi della «Torri Tarelli», soprattutto in questa stagione quando fa più caldo e il vociare degli allievi riempie i corridoi, il cortile, la vita di chi sta con loro: «Speriamo che riaprano, e di riuscire a venir fuori presto da questa situazione. Tanti alunni hanno pianto quando hanno chiuso: i bambini hanno bisogno della scuola, e la scuola dei bambini». E chi lo sa, che magari l’autunno porti fortuna, per una «festa di 60° compleanno» veramente come si deve.
Annalisa Infante
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